04/19/2024
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Amber Hope: Una mamma in carriera

Nata sotto il segno del Leone, non poteva che avere un carattere di ferro e una tenacia da fare invidia a qualunque maschietto. Quella di Amber Hope, splendida 23enne della provincia di Novara, è la storia di una mamma divenuta fotomodella, di una donna timida che il set ha trasformato in un’esplosione di sensualità. Da tre anni, flash e obbiettivi sono diventati il suo pane quotidiano. Dal 2016, poi, si è specializzata in videoclip musicali e webserie comiche, conquistando le prime pagine delle riviste europee che parlano di moda, eleganza e femminilità grazie all’arte di un maestro come Loris Gonfiotti. “In pochi anni, ho avuto la forza e l’energia per diventare una… quasi fotomodella internazionale, un traguardo che per me è motivo di grande soddisfazione. Non lo avrei mai pensato, invece è tutto vero. Amo l’estero e spero di lavorarci sempre più spesso. Ma soprattutto amo la fotografia, la carica che sa darmi, le emozioni che mi dona prima, durante e dopo ogni set”.  Una gioia naturale, per lei che fa del suo essere acqua e sapone la sua marcia in più. Una mamma che passo dopo passo può dire di avercela fatta per davvero. A breve, in quel della magica Parigi, saranno esposte sculture realizzate da una celebre artista ispirate al suo corpo, poche settimane fa invece ha vissuto l’ennesima nuova esperienza. Perché adesso che il mondo della fotografia è diventato “suo”, naturalmente lo sguardo può aprirsi anche ad altro. Magari, al piccolo – o grande – schermo…

E, infatti, Amber Hope ha avuto… 

“L’onore di partecipare al cortometraggio del comico Diego Barbati dal titolo “Un triangolo per sei” dove affianco gli straordinari comici di Colorado e Striscia la Notizia. Un’esperienza bellissima in cui ho potuto mettermi in gioco anche nella recitazione: con attori come loro non potevo aver migliore scuola”.

Ma di recente ti abbiamo visto anche in tre video clip.

“È vero! Ho collaborato con Nek e J-Ax per ‘Freud’, con Francesco Sole in ‘Quei momenti’ e con Sergio Sylvestre in ‘Turn it up’. Tre collaborazioni davvero eccezionali, come si fa a non amare il lavoro che faccio?”.

Eppure fino a qualche anno fa eri una “semplice” parrucchiera, che poi per curiosità ha deciso di cambiare vita.

“Grazie alla fotografia ho conquistato una maggior autostima di me stessa e mi sono sbloccata, mettendomi in gioco come mai avrei pensato di fare”.

Il tuo curriculum parla di centinaia di set, di copertine conquistate in giro per l’Europa…

“Le foto sono il mezzo che ho per esprimermi. La prima volta è stata a Milano, nel 2010: ero ancora piccola, ma mi sono sentita subito a mio agio in quel mondo. Da allora non ho più smesso”.

L’inizio non è stato semplice.

“Tanta gavetta, come normale che sia. Lavoravo e scattavo, le mie giornate erano un concentrato. Poi mi sono presa una pausa, ho cresciuto Sofia ed ora rieccomi. La fotografia mi mancava, è a tutti gli effetti una parte di me”.

Cosa pensi di avere più delle altre modelle?

“Sono alla mano, a prescindere da tutto sono una ragazza semplice che resterà sempre quella che è oggi. Certo, in questo mondo mi piacerebbe ritagliarmi uno spazio”.

Com’è stato riprendere a scattare dopo la gravidanza?

“Una bella emozione, quando sono tornata sul set mi sono sentita di nuovo a casa mia. Ogni shooting porta sempre con sé qualcosa di nuovo, anche se oltre alla fotografia mi piacerebbe provare a ricoprire altri ruoli nel mondo dello spettacolo. Meglio non dire niente, ma ci stiamo lavorando”.

Cosa porti di te sul set?

“La mia semplicità, il sentirmi bella con un intimo particolare indosso o con una lingerie ricercata, l’evitare la volgarità. La verità è che mai avrei immaginato di raggiungere questi livelli”.

Ecco, la mancanza di autostima. 

“Diciamo che di sacrifici ne ho davvero fatti tanti. Ho sempre dovuto fare rinunce e non ho mai avuto spintarelle per guadagnarmi quello che ho potuto conquistare”.

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Rachele Raponi: Una
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