04/25/2024
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Barbara Foria

“Sì, gli uomini preferiscono le tonte”

Il titolo è tutto un programma per il nuovo spettacolo, in scena al Teatro dei Satiri dall’11 al 29 aprile. Con lei ci sono: Giulia Ricciardi, Beatrice Fazi e Bruno Cabrerizo, l’ex ballerino di “Ballando con le stelle”. E lei dice: “attenti maschietti, le tonte vi fanno fessi”

di Alessandro Cerreoni

E’ una delle attrici comiche più apprezzate. E’ dotata di una grande carica ed una forte autoironia. Guarda le situazioni di tutti i giorni, da attenta spettatrice della realtà, e trae ispirazione per i suoi spettacoli. Il suo cavallo di battaglia è ironizzare sul rapporto uomo-donna nella vita quotidiana. Ne emerge un uomo un po’ “limitato” e una donna super-complessa, che si dibatte tra cuore, ragione e impulso. Dopo il successo di “Il piacere è tutto mio”, Barbara Foria è pronta ad entusiasmare e a divertire il suo pubblico con “Gli uomini preferiscono le tonte”, in scena al Teatro dei Satiri di Roma (dall’11 al 29 aprile) insieme a Giulia Ricciardi e Beatrice Fazi, altre due attrici comiche bravissime, e al super-bello Bruno Cabrerizo, voluto e “preteso” da Barbara.

Barbara, parlaci di questo tuo nuovo spettacolo. Tu, Giulia Ricciardi e Beatrice Fazi, interpretate ognuna una personalità distinta… Tu quale  rappresenti?

“Questo spettacolo nasce dalla voglia mia e di Giulia Ricciardi di lavorare insieme. E’ un progetto su cui lavoriamo da un anno, che autoproduciamo in collaborazione con il Teatro dei Satiri e su cui puntiamo davvero tanto. Una sera, davanti a un paio di spritz, abbiamo deciso chi avremmo coinvolto in questa avventura: il primo pensiero è stato per Beatrice Fazi, che non solo è una cara amica ma soprattutto una brava attrice con una mimica facciale unica. Ma è sulla scelta dell’uomo che sono stata categorica. Ho detto: ‘Ne voglio uno bello e straniero! Anch’io voglio essere esterofila, che va tanto di moda!’. E cosa poteva capitarci di meglio se non il super brasiliano Bruno Cabrerizo? Bello, bravo, simpatico e con tanto entusiasmo. Ci ha conquistate subito con il suo sorriso, e non solo… Sarà lui ad analizzare in una seduta di psicoanalisi la personalità complessa e ‘tripla’ di Giulia, dove lottano Cuore, Ragione e Impulso. Ecco io rappresento proprio l’impulso e, d’altronde, sono ‘impulso puro’. In realtà, mi identifico molto nel mio personaggio per la determinazione, passione e istintività che spesso nella mia di vita prendono il sopravvento con conseguenze tragicomiche”.

Che colleghe sono Giulia e Beatrice? Come ti trovi a lavorare con loro?

“Lavorare con Giulia e Beatrice è uno spasso, divertimento puro. Ad ottobre abbiamo portato in scena insieme lo spettacolo scritto da Giulia ‘Quattro strane donne e un Capodanno’ per la regia di Patrizio Cigliano. La vera prova da superare tutte le sere non era ricordarsi la parte ma non  ridere sul palco, cosa che avveniva molto frequentemente. Beatrice Fazi è una compaesana, anche se ha l’accento Salernitano. Vabbè, non si può avere tutto! Con lei condivido la passione per il buon cibo e il buon vino, mentre con la Ricciardi abbiamo in comune la mania per i dolci.  Ecco non mi faccio mancare niente. In definitiva, se durante le prove non esageriamo a ‘magnà’  e bere troppo, di certo da questo bel trio uscirà qualcosa di esplosivo!”.

Giocando con il titolo dello spettacolo, credi davvero che gli uomini preferiscano le tonte?

“Ne sono fermamente convinta! Specificando però che non mi riferisco alle donne stupide, anche se molti le prediligono. Penso che molti uomini scelgano di proposito di avere accanto donne non troppo intraprendenti, non troppo abili e non troppo pensanti, ma anche non troppo parlanti e non troppo iperattive. Dico questo perché a parole gli uomini si vantano tanto di volere accanto una donna in gamba e come si dice in gergo ‘cazzuta’, ma quando non riescono a tenere il passo e il confronto, allora capiscono che è molto più facile sceglierne una tonta. Così non sporca, non ingombra, non dà fastidio… ma attenti maschietti: le tonte, come si dice dalle mie parti, vi fanno fessi e contenti”.

Nei tuoi spettacoli spesso ironizzi sul rapporto uomo-donna; da cosa trai ispirazione?

“Dalla realtà che mi circonda. Da tutto quello che vedo, che vivo in prima persona o da spettatrice: basta trascorrere una serata con amiche o amici che si lamentano dei propri partners per capire che a tutti indistintamente capitano le stesse ‘disgrazie affettive’. Basta osservare i carrelli mansardati delle coppie al supermercato per capire: se stanno insieme da un anno lui le dirà con dolcezza ‘amore ma è proprio tutto necessario?’. Se invece senti ‘ma chi si magna tutta sta roba? n’esercito?’ allora stanno insieme da tre anni. Infine con ‘vafancul tu e i cornflakes!’ sono pronti al divorzio”.

Sei reduce da “Il piacere è tutto mio”, sempre al Teatro dei Satiri; puoi fare un bilancio di questo spettacolo che presto andrà in tournée?

 

“Un bilancio strapositivo! E’ il secondo anno che porto in scena a Roma questo spettacolo e sono davvero contenta che il pubblico mi abbia premiato nuovamente. Mi emoziona ogni sera sentire il calore della gente che non smette di applaudire, mi sembra un sogno e mi riempie il cuore pensare che sia riuscita nel mio intento: farli divertire. Il teatro di certo non ti arricchisce economicamente ma non ha prezzo l’arricchimento emotivo che ti regala ogni sera”.

Progetti futuri? hai qualcosa in cantiere?

“Ho già avuto qualche proposta teatrale per la prossima stagione e non vedo l’ora di leggere i testi ma di certo il mio primo obiettivo è scrivere il mio nuovo spettacolo. Ho in mente qualche idea ma comincerò a lavorarci questa estate”.

Sei una delle poche attrici comiche. Si dice che per una donna sia più difficile rispetto ad un uomo far ridere, tu come ci riesci? Qual è secondo te l’arma segreta di una donna per far ridere?

“Non credo ci sia una regola precisa. Ci sono uomini che fanno ridere , alcuni davvero inguardabili e per niente simpatici, e lo stesso discorso vale per le attrici comiche. Tante volte – non smetterò mai di ripeterlo – la televisione crea falsi miti. Fare tre minuti in un programma televisivo non è la stessa cosa che fare uno spettacolo in teatro di un’ora e mezza e spesso il pubblico in sala resta fortemente deluso. Quindi invito sempre ad andare a teatro a vedere i propri beniamini per smascherare ‘il grande bluff’! Per quanto riguarda la mia arma segreta penso che sia sicuramente l’autoironia, senza la quale non puoi divertire. Se non ti diverti prima tu e se non ti prendi in giro come puoi far divertire gli altri? E in questo devo dire che le donne riescono più facilmente, mentre gli uomini un po’ più permalosi e convinti. Sapete che non esiste più una ‘prima donna’ di un comico e attore uomo? Gli uomini sò limitati… che vuò fa?”.

 

 

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