04/19/2024
HomeArticoliBarbara Saba

Barbara Saba

“Quell’incontro con Costanzo”

Ha scoperto il teatro da adolescente. La svolta è arrivata dopo l’incontro con Maurizio Costanzo e la possibilità di lavorare al Festival di Todi. Intanto, sta per debuttare al Teatro Garbatella di Roma il suo nuovo spettacolo “Milonga Merini. Poesia, tango e follia”

di Ettore Luttazi

E’ cresciuta a pane e danza classica calcando  le scene di numerosi teatri romani grazie al Balletto romano. A  17 anni si accorse che ballava meglio con la faccia che con il corpo e che la cosa la divertiva di più. Così il teatro è diventato la sua ragione di vita. Ha dato vita a Femmine EsagerArte e  prossimamente vestirà i panni di Alda Merini in un suggestivo spettacolo intitolato “Milonga Merini. Poesia, tango e follia”. Abbiamo incontrato Barbara Saba e lei ci ha raccontato i tanti progetti realizzati e quelli a cui  sta lavorando.

Barbara è andata proprio così, hai iniziato con la danza e sei approdata al teatro?

“Sì sì, non è una storia inventata. Da adolescente ho scoperto che ballavo con il viso e che non potevo stare zitta e quindi ho scoperto il teatro”.

Quando hai iniziato a recitare?

“A 17 anni mi interessai in prima persona per far attivare un corso di recitazione all’interno del Liceo che frequentavo e da quel momento non l’ho lasciato più”.

E dopo il Liceo, cosa è successo?

“Ho iniziato a  collaborare con l’Associazione culturale ‘Il tempietto’ che realizzava all’epoca più di 300 eventi all’anno, tra concerti e spettacoli di vario genere. Tra il pubblico c’erano moli turisti stranieri, io recitavo strane storie su Debussy e Prokofiev. É stata una palestra importantissima”.

E poi?

“Poi tante esperienze ancora, come la Scuola di Cinema e l’incontro con Maurizio Costanzo che mi ha offerto la possibilità di lavorare al Festival di Todi in cui ho sperimentato davvero mille possibilità. In quel contesto sono stata conduttrice, performer, ho cantato, ballato presentato e soprattutto ho interagito”.

Quindi oltre alle esperienze sono stati importanti anche gli incontri?

“Direi proprio di sì. Quello con Alessandro Pultrone, mio insegnante alla scuola di cinema che mi ha insegnato a dosare il mondo di emozioni che avevo dentro per esprimermi al meglio, quello con Maurizio Costanzo che non so come spiegare. Costanzo è Costanzo, ho rubato da lui con gli occhi e le orecchie tutto quello che potevo”.

Lui ha recitato una piccola parte anche nel tuo primo short film “Il fascino discreto della parola”.

“Sì,  il mio primo film come produttrice e interprete, realizzato su un testo dello stesso Maurizio”.

Spiegaci meglio come è andata.

“Nel 2010 Maurizio mi regalò una raccolta di commedie teatrale. ‘Il fascino discreto della parola’, era un piccolo corto teatrale, e dava il titolo all’intera raccolta. Mentre lo leggevo lo immaginavo in versione cinematografica e da subito ho capito che il protagonista maschile poteva essere solo Greg. Volevo realizzare uno showreel d’autore e quindi ne ho parlato a Maurizio che ha approvato il rimaneggiamento cinematografico e ha accettato di apparire in un cameo. Un grane onore visto che prima d’allora lo aveva fatto solo per De Laurentiis. Il progetto poi è cresciuto grazie alla collaborazione di Femmne EsagerArte e di vari sponsor e ha vinto di recente il premio speciale Culturart Commission al concorso Corto D’autore”.

Hai citato Femmine Esagerarte, un progetto molto complesso che ti sta dando grandi soddisfazioni. Ci racconti meglio di cosa si tratta?

“Femmine EsagerArte è un mio sogno che si sta realizzando pian piano. É un sogno ambizioso in cui le donne con molta onestà lavorano insieme per obiettivi comuni. É il tentativo  di mettere un mattone nella desertica industria dello spettacolo e cinema italiano. Senza raccomandazioni, senza inadeguatezze professionali e umane, senza le brutture spesso ci capita di dover ingoiare o far finta di non vedere per lavorare”.

Sta per debuttare il tuo nuovo spettacolo “Milonga Merini”. Com’è nato?

“L’idea mi è venuta da semplici chiacchierate che facevo con Costanzo che amava tantissimo Alda Merini. Io ho sempre apprezzato la sua poesia  e volevo realizzare un recital in cui i oltre i suoi versi fosse protagonista la musica. All’inizio il progetto doveva essere molto più istituzionale, una sorta di evento spot con tanto di delegazione medico psichiatrica per la tutela della legge Basaglia. Poi però la cosa è rimasta incompiuta”.

Com’è nata l’idea di abbinare il tango, suonato, cantato e ballato alle poesie della Merini?

“É stata un’idea che ho avuto sin dall’inizio e poi si è rafforzata scoprendo nella biografia della poetessa che era un’appassionata di tango. E il tango è presente in tutte le sue forme.  Suonato da un trio d’eccezione guidato dl maestro Vincenzo De Filippo, direttore d’orchestra, compositore e pianista. Cantato da Ana Karin Rossi, un’attrice e cantante italo uruguayana che ha collaborato, tra  gli altri, con Horatio Ferrer colui che ha dato voce alle musiche di Astor Piazzolla. E infine ballato da Giulio Lilli che nello spettacolo rappresenta l’Amore in ogni sua forma”.

Quando andrete in scena?

“Debutteremo il 15 maggio 2012 al Teatro Ambra alla Garbatella, un teatro delizioso e dal cartellone davvero interessante. Saremo in scena fino al 27 maggio e durante le pomeridiane domenicali allestiremo nel cortile, una milonga alla maniera di Buenos Aires, con tanto di concerto en plein air, dedicato a chi voglia intrattenersi gratuitamente in una calda domenica di maggio, degustando prodotti tipici e ammirando i tangueri romani ballare”.

Altre date?

“Stiamo pianificando la tournèe in tutta Italia e sono felicissima perché già diversi teatri e manifestazioni si sono interessati allo spettacolo”.

 

 

Condividi Su:
Savino Zaba
Gabriele Pignotta

redazione@gpmagazine.it

Valuta Questo Articolo
NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO