04/18/2024
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Camilla Ferranti: “Innamorata pazza del mio mestiere”

E’ stata tra i protagonisti del film “Outing – Fidanzati per sbaglio”. Per venticinque anni è stata ballerina di danza classica ed oggi ama profondamente il suo lavoro di attrice

E’ una giovane attrice italiana. E’ nata a Terni, nel cuore verde dell’Umbria, il 2 aprile sotto il segno dell’Ariete. I suoi inizi artistici la vedono come ballerina e questa esperienza per lei si rivelerà importante anche per la recitazione. Il pubblico italiano l’ha potuta ammirare tra le protagoniste del film “Outing – Fidanzati per sbaglio”, accanto a Massimo Ghini, Nicolas Vaporidis e Andrea Bosca.
Camilla, partiamo da quest’ultimo successo del film “Outing – Fidanzati per sbaglio”. Come ti sei trovata nella parte che ti hanno assegnato?
“Inizialmente ero un po’ scettica. Era un ruolo comico e nel mio caso il primo ruolo comico; avevo paura di non riuscire a renderlo tale. Poi, però, leggendolo e rileggendolo ho iniziato ad impostare un po’ di sfumature, compresa la voce, a trovare i tempi di comicità e alla fine mi ha divertito moltissimo. Ho capito che la strada migliore era buttarsi e riempirlo di quante più cose folli e divertenti avevo a disposizione, traendo ispirazione dalla mia vita, da quella degli altri e da qualche personaggio del cinema. Ammetto di essermi un po’ ispirata a Marylin Monroe… ma solo un po’. Impossibile eguagliarla!”.
Come ti sei trovata sul set con gli altri attori?
“C’erano un buon clima e una bella collaborazione. Ho cercato di ascoltare quanto più possibile i consigli di Massimo Ghini”.
Quali sono i tuoi progetti a breve e quelli che hai in cantiere?
“Ho iniziato da poco una nuova serie per Mediaset, ‘I segreti di Borgo Larici’, un genere thriller melò sulla scia delle serie scorrette dell’HBO. Sono certa che vi piacerà! In questo caso in un personaggio forte, dinamico e passionale. Poi ci sarà di nuovo cinema con un film francese diretto da Olias Barco”.
Qual è la tua formazione?
“Vengo da tanti anni di danza classica, venticinque per la precisione. Il passo verso la recitazione è stato quasi immediato, forte di una conoscenza ferrea del mio corpo. La mia prima insegnante di recitazione mi disse che sarei stata avvantaggiata perché sarei riuscita in breve tempo a capire dove ‘parare’ per toccare le corde dell’emotività e dell’interpretazione. In fondo i ballerini sono degli attori, non usano la parola ma tutto il resto del corpo, compreso il volto. Poi ovviamente ho continuato a studiare, facendo stage, laboratori, cimentandomi con il teatro e facendomi seguire da un coach ma non si finisce mai di studiare: ho ancora tanto da fare!”.
Sei attrice di cinema, teatro e fiction. Quale di questi ambiti ti dà le maggiori emozioni e perché?
“Il cinema rimane l’ambito che mi dà ancora più emozione: quando arrivo in un nuovo set sono sempre emozionatissima. Mi piace l’atmosfera, la famiglia che si crea, confrontarmi con il regista. C’è un’atmosfera particolare. Il teatro mi è più familiare, forse per tutte le volte che ho calcato il palcoscenico anche con la danza ma il teatro ha di bello che puoi arricchire il personaggio di giorno in giorno con l’emotività che ti trascini durante la giornata e ogni volta gli dai nuove sfumature. Ecco, nel cinema e nella fiction non hai purtroppo questo tempo a disposizione. Comunque amo fare questo lavoro ed ogni ribalta va bene”.
Sei soddisfatta della tua carriera finora? Stai “rispettando” ciò che ti eri messa in testa di fare?
“Sono più o meno soddisfatta. Direi che sto rispettando me stessa e sono felice di raggiungere degli obiettivi. Credo, invece, che sia sbagliato porsi degli step; questo è un mestiere fatto di alti e bassi. Può arrivare tutto velocemente senza che te l’aspetti come puoi stare ferma per diversi mesi”.
C’è qualcuno/a o qualcosa decisivo/a per l’inizio della tua attività di attrice?
“Decisivo no, volevo fare questo mestiere! Fino ad oggi devo sì ringraziare chi mi ha dato la possibilità di iniziare perché ha creduto in me, per il resto ringrazio me stessa e chi moralmente mi ha sostenuto e mi sostiene in un lavoro non semplicissimo per tante dinamiche”.
L’esperienza professionale finora a cui sei rimasta più legata?
“Sono due: la prima una fiction Mediaset tipo ‘Charlie’s Angels’ perché mi ha dato la possibilità di vivere un posto meraviglioso come Puertorico ai Caraibi, un’esperienza incredibile per tutti i sensi. La seconda, il debutto a teatro in un ‘teatro off’ di Roma. Non recitavo solo per il pubblico, che essendo poi un teatro off a volte ce n’era pochissimo, ma lo facevo per me, per ricordarmi perché mi piace così tanto questo mestiere”.
C’è un’attrice italiana o straniera che ammiri particolarmente?
“Adoro Meryl Streep, meravigliosa interprete, di una bravura incredibile, in più è un esempio di morigeratezza morale. Ho letto in una sua intervista che Dino De Laurentiis non la volle in ‘King Kong’ perché brutta. L’ho rivista pochi giorni fa in ‘Kramer contro Kramer’ e sinceramente la trovo molto bella oltre che sofisticatissima”.
Cosa guardi in genere al cinema?
“Prediligo le commedie e ultimamente mi piace molto il cinema francese. Non sono invece molto amante dei film dai super effetti speciali e dei film dai contenuti sociali e politici”.
E in tv?
“In tv invece mi sbizzarrisco con le trasmissioni di approfondimento e i telegiornali. Ultimamente seguo ‘Vojager’, che trovo molto interessante perché spazia ovunque, dalla storia ai casi inspiegabili che rasentano l’ultraterreno, la fede… insomma di tutto. Invece i miei sonniferi preferiti sono le moviole di calcio e i documentari sulla natura, che considero meglio della melatonina”.
Se dovessimo fare un’intervista tra dieci anni, di cosa pensi che parleremo riguardo al tuo lavoro?
“Mah, a parte parlare del mio ultimo film, direi che potremmo iniziare a parlare di famiglia, bambini e iniziare a fare un bilancio della mia carriera e della mia vita. O altrimenti potremmo parlare del tempo. Che ne dici?”.
Del tempo? Buona idea. Senti, come ti definisci caratterialmente?
“Sono una persona molto positiva, sempre sorridente, determinata, ambiziosa il giusto, buona ahimé, perché un po’ di cattiveria servirebbe ogni tanto, impulsiva e alcune volte un po’ ingenua. Ovviamente ho omesso gli aspetti negativi ma uno lo posso dire: sono meteoropatica!”.

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