“C’era una volta Non è la Rai”: Nel libro del fotografo Marco Geppetti i ricordi di quell’epoca
di Silvia Giansanti –
Trent’anni fa sulla scena televisiva irruppe un programma innovativo che diventò ben presto familiare a milioni di telespettatori. Ambra, Gaia, Eleonora, Angela, Pamela, Emanuela, Miriana e le altre ragazze tra aneddoti, racconti e centinaia di immagini inedite.
Dopo trent’anni Marco Geppetti, il fotografo della storica trasmissione tv “Non è la Rai”, ha deciso di pubblicare un libro contenente centinaia di immagini scattate in quegli anni sia dietro le quinte che di scena. “C’era una volta Non è la Rai”, contiene scambi, aneddoti e ricordi di quel periodo anche attraverso le testimonianze di tre ragazze del programma come Arianna Becchetti, Gaia Camossi e Alessandra Cotta. Eravamo agli inizi degli anni ’90. Il libro vuole mettere in risalto il genio di Gianni Boncompagni.
Marco, ci parli in breve di te?
“Innanzitutto sono figlio d’arte. Mio padre è stato Marcello Geppetti, uno dei paparazzi più in vista di Via Veneto insieme a Tazio Secchiaroli e Rino Barillari, inoltre è stato Presidente dell’Associazione Italiana Reporter Fotografi. Ho iniziato a lavorare con lui negli anni ’80 presso la sua agenzia, dove facevo servizi per la televisione. ‘Domenica In’ di Gianni Boncompagni è stato il mio primo programma. Parallelamente collaboravo con le edizioni ‘Cioè’ dove facevo i redazionali. Alcune ragazze che erano a ‘Domenica In’ e che poi sarebbero arrivate a ‘Non è la Rai’, erano fotografate da me per illustrare dei racconti e degli articoli riguardo alle ragazzine dell’epoca”.
Quando poi è nata “Non è la Rai”?
“Sono entrato lì grazie alla collaborazione con ‘Cioè’ che è divenuto lo sponsor del programma. Si andava a braccetto con uno stile semplice, molto acqua e sapone. Si era molto attenti all’immagine che si dava alle ragazze. Ho avuto così l’occasione di vivere d vicino quella situazione e di allacciare buone amicizie con alcune di loro”.
Oltre a raccontare aneddoti e a mostrare scatti, qual è la particolarità del libro?
“E’ una conversazione a quattro, in quanto sono coinvolte Arianna Becchetti, Gaia Camossi e Alessandra Cotta. Ci sono scambi tra noi molto ironici e carini, abbiamo voluto ricordare i provini e i meccanismi che ruotavano intorno al programma, direi casto, al contrario di quello che si è erroneamente pensato”.
Un ricordo del grande Boncompagni.
“Era molto geloso delle sue creature soprattutto nei rapporti con gli esterni come la stampa”.
Com’è nata l’idea di dare vita a questo libro?
“Grazie a Marika De Sandoli che era una fan accanita della trasmissione. Proprio un anno fa mi ha proposto di scriverlo e io ho accettato”.