04/19/2024
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Lea Valti e i suoi vampiri

E’ un’apprezzatissima scrittrice di fantasy. Ad aprile 2017 è uscito il suo secondo romanzo “Interlude”, considerato il seguito del primo “Prelude”, pubblicato nel 2014

di Paolo Paolacci

Andiamo ad incontrare Lea Valti, una scrittrice che ci porta nel mondo dei vampiri con i i suoi libri e che comunque insegna la lingua inglese a Roma. Qui parla dei due romanzi “Prelude” del 2014 (pluripremiato) e di “Interlude” uscito ad aprile 2017.

Chi è Lea Valti?

“Sono un’autrice fantasy, in particolare ho scritto due romanzi, ‘Prelude’ e ‘Interlude’, pubblicati da Armando Curcio Editore. Attualmente sto lavorando al terzo capitolo della saga che uscirà l’anno prossimo. Con l’Editore Morellini sta invece per uscire un mio racconto inserito nella raccolta ‘I signori della Notte’, un’opera dedicata interamente ai vampiri italiani, cui parteciperanno altre firme prestigiose del panorama letterario italiano. Sono anche una docente di lingua inglese in una scuola della periferia di Roma. Un impegno, anche questo, che mi appassiona e in cui credo moltissimo.

“Ma io qui c’ero già stato …” Perché “Prelude” come titolo?

“Il titolo di un libro è il veicolo principale che trasmette al lettore il senso del contenuto. È il manifesto della storia che racconta, la sua estrema sintesi. Il titolo che ho scelto porta il lettore a cogliere il senso di un preludio, ossia un insieme di segni che anticipano il compiersi di un prossimo evento. E Prelude è proprio questo, la narrazione di fatti che costituiscono il preannuncio di un evento che modificherà per sempre la vita del giovane protagonista, William Druce, l’incontro col vampiro Vernon Dougal”.

Dove è ambientato e perché, se c’è un motivo.

“La storia è ambientata in Scozia, alla fine dell’Ottocento. E’ una regione che amo moltissimo per le sue caratteristiche ambientali e climatiche, capaci di evocare grandi emozioni. In particolare ci troviamo nelle Highlands scozzesi, un luogo in cui i colori, i profumi, il tempo meteorologico hanno caratteristiche proprie, inconfondibili, che si intrecciano con quelle dei personaggi. Man mano che il lettore si addentra nella storia questi ambienti diventano familiari, si vedono i laghi, la brughiera, si percepisce la bruma e il freddo che calano sulle lunghe notti invernali. Una vera e propria culla per vampiri”.

E’ una storia d’amore o di vampiri? O meglio una storia fantasy oppure horror?

“Il Vampiro è una figura mitologica che ancora oggi esercita un grande fascino, un archetipo a cui fanno riferimento molte culture. Rappresenta il Male nella sua forma più indiscussa, tuttavia ha la singolarità di risalire ad un elemento che è umano, ossia il vampiro è in origine un essere umano contaminato dal male attraverso il fatidico morso. Quindi parlare di amore e di vampiri è come parlare dell’inesauribile lotta tra il Bene e il Male, il che ci riporta al contesto fantasy nel quale possiamo classificare il romanzo. Una classificazione netta, tuttavia non è semplice, nel caso di ‘Prelude’, in quanto il romanzo si presta a più letture: è romanzo di formazione, poiché seguiamo William dagli undici anni in poi, la sua crescita, i suoi conflitti adolescenziali, il primo amore, ma è anche un romanzo gotico, per la sua ambientazione caratteristica, le sue atmosfere, di cui abbiamo parlato poco fa. In ‘Prelude’ c’è anche una potente storia d’amore, ma è un amore romantico nel senso stretto del termine, struggente, appassionato, che fa da contrappunto al Male che cerca di dilagare nell’animo del protagonista”.

In quanto tempo ha completato “Prelude”? 

“Otto mesi circa. Si trattò di un’ispirazione fortissima, sebbene riuscissi a percepire i contorni della storia man mano che la scrivevo, avendone una visione ‘dal basso’ che mi permetteva di vedere il dipanarsi dei fatti al momento. Devo dire che si è trattato di una grande esperienza di scrittura che mi ha permesso di crescere notevolmente come autrice.

Andiamo sulla persona: che cos’è l’amore per Lea Valti e perché raccontarlo così?

“Credo che l’amore sia l’unico sentimento in grado di salvare questa umanità dal male nelle sue molteplici sfaccettature. Un sentimento che forse oggi stiamo un po’ perdendo di vista sostituendolo con altri surrogati”.

A fine aprile 2017 è uscito ‘Interlude’; è il seguito? E qual è l’intenzione dell’autrice in merito? 

“Sì, come si può forse intuire dal titolo, ‘Intelude’ è il seguito di ‘Prelude’. Qui troviamo William cambiato, si è costruito un ruolo sociale, pur rimanendo una creatura della notte. Nei due romanzi ho rivisitato il mito del vampiro ma vorrei lasciare al lettore la curiosità di scoprire come, posso anticipare soltanto che qui agisce nelle notti di luna nuova. Dal punto di vista della narrazione vorrei dire che mentre in ‘Prelude’ i fatti si succedono con un bel crescendo, in ‘Interlude’ ci sono una serie di colpi di scena che terranno il lettore legato alle vicende fino all’ultima pagina del libro. La traduzione letterale, Preludio e Interludio, ci riporta in modo più esplicito al mondo della musica, infatti i due termini sono presi in prestito proprio da questo contesto, rappresentando tipologie di brani musicali. Il riferimento non è del tutto astratto, se consideriamo che William è anche un bravissimo e talentuoso pianista”.

Potrebbero diventare un film? La scrittura sembra già una sceneggiatura?

“Non c’è dubbio che la storia potrebbe diventare la sceneggiatura di un film. A questo proposito posso dire che questa è proprio l’impressione che rimane ai lettori, cioè quella di aver visto il film leggendo il libro. Naturalmente sarebbe meraviglioso”.

Quando si scrive si hanno degli obiettivi precisi a cui si spera di arrivare. Cosa si aspetta ancora da “Prelude” e cosa invece da “Interlude”. Quale messaggio vorrebbe che arrivasse da entrambi?

“In effetti ho scritto questa storia con l’obiettivo di mettere in evidenza come il vampiro rappresenti il lato oscuro dell’animo umano, quello che spinge anche persone cosiddette normali a compiere gesti orribili; credo che dobbiamo essere consapevoli di portarci dietro ogni giorno questo rischio, comprendere e accettare questa fragilità è già un risultato. Ho cercato di parlare di questo usando un linguaggio molto fluido, benché frutto di grande lavoro e fatica. Impegno che è stato riconosciuto da molte Giurie Letterarie, infatti ‘Prelude’ ha ottenuto molti riconoscimenti: secondo al Premio Letterario ‘Giovane Holden 2016’, e terzo al ‘Concorso Letterario Pannunzio 2017’, ad esempio”.

Un saluto particolare ai nostri lettori e dove potranno continuare a seguirla?

“Il legame con i lettori è un filo importantissimo per ogni autore; io sono sempre molto felice di incontrare i lettori nelle presentazioni letterarie o nelle librerie e di ricevere i loro commenti. A questo proposito vorrei ricordare qui tutte le linee dirette con i miei social:

pagina ufficiale fb: www.facebook.com/LeaValti/

profilo: www.facebook.com/Lea.Valti.Scrittrice

youtube: www.youtube.com/channel/UC_eTtBCHbBZYUNhYWuV3W0A?view_as=subscriber

instagram: www.instagram.com/leavalti/

twitter: https://twitter.com/LeaValti”

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