04/23/2024
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Margherita Vicario

È attrice, cantautrice e compositrice. La recitazione l’ha vista protagonista in alcune tra le più seguite serie tv e in alcuni lavori cinematografici. Possiede anche un notevole talento musicale e il 14 luglio è stata applaudita al Parco del Celio

di Marisa Iacopino

Il mondo dello spettacolo italiano propone talenti autentici. Uno di questi si chiama Margherita Vicario. Lei è un’artista poliedrica: attrice, cantautrice e compositrice. In tv il pubblico ha potuto ammirarla in alcune serie molto seguite, tra cui “I Cesaroni” e “Ris Roma 2 – Delitti Imperfetti”. Di recente è stata applauditissima al Parco del Celio insieme a Gian Marco Ciampa con “Leggermente Classica”. Il 30 settembre si esibirà alle Terrazze del Vittoriano all’interno della rassegna “Appuntamenti d’arte e Musica”. Conosciamola meglio attraverso questa intervista.

Ciao Margherita, porti il nome di un bellissimo fiore. Ti ritrovi in esso?

“Ciao! Sì mi ci ritrovo abbastanza, è un fiore essenziale e questo mi piace”.

Parlaci di te, presentati ai nostri lettori.

“Ho 28 anni, vivo a Roma, vado in giro solo in motorino e mi piace andare a teatro. Sono un’attrice e cantautrice, in questo momento sono felice, e abbiamo fatto anche la rima”.

La recitazione è stata per te un amore sbocciato all’improvviso da giovanissima o ce l’hai nel tuo dna?

“No è un amore che ho scoperto mentre facevo il liceo: mi piaceva moltissimo la letteratura latina e greca, mi incantava la loro cultura intrisa di teatro. Il teatro era centrale per la loro società, ho inziato ad andarci anche io da adolescente, accompagnavo mia nonna e da lì mi sono appassionata e ho capito che avrei voluto fare l’attrice o comuqnue impegnarmi in questo ambito, quello della condivisione e delle storie raccontate al pubblico”.

Qual è stata la tua formazione?

“Liceo Classico prima, Accademia Europea d’Arte Drammatica dopo. Sono stata a fare dei seminari alla LAMDA di Londra, ma ripeto la formazione più importante è quella da spettatrice a teatro”.

E la musica come è arrivata nella tua vita visto che sei anche cantante?

“C’è sempre stata. La musica fa parte di tutte le famiglie credo, ognuno ha dei ricordi bellissimi in macchina insieme ai fratelli, zii o anche solo agli amici. La musica c’è sempre. Nel mio caso ho iniziato a suonare verso i 18 anni, ho imparato i primi accordi poi in Accademia mi sono concentrata sulla chitarra perchè mi sembrava un ottimo mezzo per raccontare delle cose, e ho inziato a scrivere canzoni”.

Sin da piccola hai frequentato il set cinematografico. In quali film hai preso parte e in che età?

“Ma veramente non ho frequentato nessun set da piccola, il primo film che ho girato è stato a Malta per la regia di Lamberto Bava, avevo 21 anni”.

Sei reduce da un’esperienza importante al cinema con il film “Sempre meglio che lavorare” e con “Cristian e Palletta contro tutti”. Ce ne puoi parlare?

“Si sono entrambi film molto liberi, commedie direi d’autore. Il film dei ‘The Pills’ è una specie di affresco molto sincero sulla situazione dei trentenni precari, ma talentuosi italiani, sui loro genitori e i cambiamenti della società. Mentre ‘Cristian e Palletta’ è un film surreale, a metà tra una pièce di Beckett e un cartoon messicano, scritto dalla penna geniale di Antonio Manzini, il creatore del famosissimo Vicequestore Rocco Schiavone, di cui io sono schiava”.

Parliamo di attualità. Sei appena stata sul set della fiction di Canale 5 “House husbands”. Quale personaggio interpreti e quando andrà in onda?

“Non so ancora quando andrà in onda, dopo l’estate o l’inizio dell’anno nuovo, non so. Io interpreto Chiara una giovanissima capocantiere che lavora molto insieme al padre Luigi (Emilio Solfrizzi) e ha delle storie d’amore che non sa bene come gestire. E’ una maschiaccia, sempre in cantiere in mezzo agli operai, un po’ brusca ma sotto sotto molto dolce”.

Il 14 luglio hai debuttato al Parco del Celio insieme a Gian Marco Ciampa con lo spettacolo “Leggermente Classica”, che a febbraio ha fatto sold out al Parco della Musica. Come si articola lo spettacolo?

“Lo spettacolo questa volta è stato in versione deluxe: connoi sul palco ci sarà l’Orchetra Giovanile di Roma diretta da Vincenzo di Benedetto. 52 elementi sul palco con noi per un viaggio attraverso brani del repertorio classico (Vivaldi, Mendelssohn, Rossini) e cover d’autore riarrangiate per orchestra e in stile classico (SIlvestri, Battisti, Beatles) non sono mancati anche dei miei brani, presi dal primo album, riarrangiati per Orchestra! E un ospite d’eccezione il cantautore Wrongonyou che ha portato nello spettacolo un altro modo ancora di vivere e comporre musica”.

Sei soddisfatta della tua carriera fin qui condotta?

“Sì, mi guardo indietro e son contenta, ci guardo pochissimo, quindi sono ancora più contenta”.

Progetti in cantiere?

“Sto finendo di scrivere il secondo album. Vorrei fare tanti concerti l’anno prossimo, e se capita qualche bel film per il cinema”.

In che maniera coltivi il rapporto con i tuoi amici?

“Andiamo insieme ai concerti, alle serate a ballare, ai festival d’estate. Sosteniamo gli amici artisti che si esibiscono, ci scriviamo messaggini d’affetto per ricordarci sempre che ci vogliamo bene e che è bello essere amici. Sono una smielatona romanticona”.

Pensi che l’amore si possa sacrificare per una bella ed appagante carriera o può vivere parallelamente alla carriera stessa?

“Deve vivere parallelamente: può mischiarsi, fondersi, ma se viene sacrificato qualcosa del proprio percorso, della propria ricerca, del proprio lavoro, significa che non è vero amore. L’amore è una forza creativa, propulsiva, non limitante. Olè!”.

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Eleonora Cuccu
Catena Fiorello racc

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