04/25/2024
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Roberta Mastromichele: Una bellezza acqua e sapone

Intrigante, divertente e alquanto capace, Roberta Mastromichele si fa largo nel panorama femminile della risata teatrale senza temere di intaccare con qualche smorfia la sua radiosa bellezza.

di Mara Fux

Quando è iniziata la tua carriera artistica? 

“Molto presto, in realtà ho iniziato sin da bambina a studiare danza; a 14 anni ho fatto le prime piccole esibizioni su palchi professionali, a 17 danzavo in tv come ballerina e poiché lavoravo con Luca Tommassini ho iniziato a girare il mondo cosa che mi ha impedito di studiare regolarmente recitazione, aspetto artistico che pure mi piaceva tanto e per il quale mi sentivo portata. Proprio perché mi piaceva, però, impiegavo il tempo libero con stage di recitazione o laboratori con la De Sapio”.

E quando è avvenuto il passaggio dalla danza alla recitazione? 

“Quando ho smesso di ballare, anche se il genere con cui ho iniziato era molto diverso da quello che oggi porto in scena; era molto più impegnato: il mio primo ruolo è stato per Marco Calvani, facevo una donna cecena con una vera tragedia sulle spalle. Che poi in realtà a ballare ballavo lo stesso, magari di meno se consideri, per esempio, che di quel periodo è ‘Nine’ un film musicale di Rod Marshall con Daniel Day Lewis, Marion Cotillard, Nicole Kidman  nel quale ho lavorato in ambo le vesti”.

Forse mi sfugge il passaggio ma dopo tutti questi anni in giro con compagnie internazionali come sei arrivata a stabilirti come attrice in ditta con Danilo De Santis? 

“In realtà di Danilo e dei suoi spettacoli avevo sentito parlare perché lui è cugino di Giorgia, con la quale io ho fatto tanti tour da ballerina; però a farci conoscere per davvero è stata Chiara Canitano, una cara amica comune che mi portò a vedere ‘Tre interi e un ridotto’. Da lì a breve abbiamo allestito ‘Sali o scendo’ un testo speciale, scritto benissimo, che potrebbe esser rappresentato ovunque anche all’estero poiché supera i limiti della territorialità che spesso caratterizzano le commedie italiane. Da quel momento abbiamo cominciato ad auto produrci finché non c’è stato l’incontro con Alessandro D’Alatri che si è innamorato dei nostri spettacoli e ha iniziato a produrli”.

Nei tuoi ruoli, sempre comici e brillanti, non esiti nemmeno a far smorfie: per una bella è più difficile far ridere? 

“Hai detto una cosa molto vera: è proprio difficile per una bella far ridere per cui voglio ringraziare Danilo che non ha esitato a guardare oltre l’apparenza intuendo appieno le mie potenzialità, tirandole fuori e scrivendo per me dei ruoli divertentissimi”.

Dove sei di scena questa stagione? 

“Quest’anno recito anche con Toni Fornari, Simone Montedoro, Giancarlo Ratti ed Emanuela Fresi in ‘A Capodanno tutti da me’, una compagnia in cui sono entrata solo quest’anno ma con cui mi son trovata bene da subito. Con Danilo De Santis e i nostri spettacoli abbiamo parecchie date in tour con ‘Sali o scendo’, molto rappresentato anche da compagnie amatoriali che noi piacevolmente andiamo a vedere; a maggio sempre insieme andremo in scena con ‘Stella di casa’ al Teatro Tirso di Roma”.

Hai detto che spesso assisti altre compagnie fare “Sali o scendo”: cosa provi nel vedere altre attrici interpretare il tuo ruolo? 

“Una forte gelosia, ho una forte possessività del personaggio che mi infastidisce perché vedendolo ti rendi conto che il personaggio vive pure senza di te: Serena vive anche se non la faccio io e questa cosa è bellissima e terrorizzante al tempo stesso”.

Lavorare come ballerina al tuo livello è stato molto impegnativo? 

“La danza è tanto lavoro, è rigore, sei sempre messo alla prova però è l’unico lavoro che conosco e avendolo fatto sin da bambina non conosco altro modo di farlo”.

Hai completamente chiuso con la danza? 

“No, spesso mi chiamano come coreografa in  trasmissioni televisive; di recente ho fatto ‘Maledetti amici miei’ o le trasmissioni di Fazio o Saviano, lavori soddisfacenti. Diciamo che dopo tanti anni ed esperienza ho la fortuna di poter scegliere con chi lavorare”.

Con quale cantante ti sei trovata meglio come ballerina? 

“Mi è piaciuto molto Robin Williams, perché sul palco si da tantissimo, è molto vivo, è presente; pure con Ricky Martin anche se come artista è più pacato. Tra gli italiani ho sicuramente Baglioni nel cuore ma anche perché ci ho davvero lavorato dai tempi di Anima mia a Capitani Coraggiosi”.

I tuoi ti hanno mai ostacolata nei tuoi progetti artistici? 

“Mi hanno fatta ragionare ma sempre sostenendomi. Qualsiasi passo io abbia fatto c’era al mio fianco mio padre o mia madre ad accompagnarmi; davanti ad una proposta di lavoro mi facevano capire che la potevo fare se ciò mi faceva stare bene; se invece non mi faceva stare bene potevo mollare perché non era necessario. Di quanto grande fosse il loro sostegno me ne rendo conto ancor più adesso che li ho persi ambedue. Mi hanno supersostenuto. E mi hanno anche insegnato a tenere i piedi per terra abituandomi a lavorare al loro fianco tra una pausa e l’altra dei tour. Con mia madre ci ridevamo sopra quando l’aiutavo al banco dei casalinghi che aveva al mercato di Primavalle: ‘ieri ti hanno portato in Limousine, oggi riordini le scatole negli scaffali!’, mi diceva”.

Fra tutti questi impegni c’è spazio per una relazione amorosa? 

“Sì, al di là di quel che si possa fantasticare sulla vita quotidiana degli attori direi che mi piace condividere con  Matt, con cui sono mio fidanzata da anni, anche lui attore in America; la nostra è una quotidianità molto poco mondana: direi anzi che siamo una coppia da caffè e giornale più che da red carpet”.

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