04/18/2024
HomeFashionSara Longobardi: la fotografia come rinascita

Sara Longobardi: la fotografia come rinascita

di Luca Dell’Oro –

La sua è una storia delicata, di quelle che spesso restano chiuse fra le mura di casa e diventano impenetrabili per gli estranei.

Nel suo passato, invece, c’è una problematica – di nome bullismo, alias bodyshaming – da cui è nato il “riscatto” di Sara Longobardi, una splendida ragazza che vive alle soglie di Milano e che attraverso la fotografia ha recuperato autostima, voglia di vivere, forse anche senso della vita. Di certo ha ritrovato il sorriso, la fiducia, il desiderio di piace e di piacersi. Tutto era svanito durante la sua adolescenza segnata da battute, offese, insulti, sopraffazioni. Tutto per via del suo fisico, più paffutello di come è oggi. “Questo ha fatto sì che io abbia speso gli anni più belli della mia giovane età vergognandomi di me stessa e preferendo stare nell’ombra piuttosto che a contatto con gli altri” racconta Sara che oggi è diventata uno splendido esempio di fotomodella che sa distinguersi per il suo fascino e la sua eleganza. La macchina fotografica se l’è tatuata anche sull’avanbraccio accanto alla scritta re-birth, rinascita. Una storia in cui spicca la determinazione di chi non ha mai voluto mollare e di chi vuol condividere questo successo con le tante ragazze che vivono le stesse difficoltà e si trovano nell’incapacità di affrontarle e superarle.
Com’è iniziata la tua carriera?
“Come detto, è iniziata per rivincita. Volevo un mezzo che mi consentisse di lasciarmi alle spalle quel che avevo vissuto. Mi chiesero di fare uno shooting ed io, che ho sempre avuto una scarsa considerazione di me, non credevo potessi esserne all’altezza. Poi mi ci sono buttata e ho spazzato via ogni barriera mentale e psicologica. D’altronde il bodyshaming, far vergognare qualcuno per il suo fisico, è una terribile battaglia che hai dovuto affrontare in totale solitudine per anni. Purtroppo sì, anni di silenzi, di paure, di amarezze. Non riuscivo a capire perché stesse accadendo, e perché proprio a me”.
Finché un giorno…
“Mossa da uno spirito di ‘ribellione’ ho deciso che dovessi riprendermi in mano la mia vita, iniziando un percorso di dimagrimento lunghissimo e portandomi a perdere più di 30 chili. Il mio fisico era cambiato, ma le ferite dell’anima no: quelle non erano ancora guarite. Mi misi in gioco con dubbi e paure e quando vidi la mia prima foto… scoppiai in un pianto di felicità che ancora oggi non saprei come descrivere. Non mi ero mai vista così bella. Da quel momento è iniziata la mia storia d’amore con la fotografia”.
Un percorso lunghissimo che non smette di affascinarti.
“Sono alla continua ricerca di crescita in quello che è il mondo della fotografia è del posare. Ho trovato nel fotografo Alessio Mapelli la stessa voglia di voler trasmettere un messaggio positivo attraverso le sue foto”.
Ma la fotografia è diventata anche strumento per ampliare il raggio delle amicizie.
“Una delle più belle occasioni che la fotografia mi ha dato è stata quella di incrociare sul mio cammino Elisa Ferrua (@blackrose_romance), tatuatrice di gran talento che ha saputo realizzare quello che per me è un altro piccolo tassello importante in questo mio grande percorso che e la fotografia. Un tatuaggio pensato, disegnato apposta per me. Una macchina fotografica con la scritta re-birth”.
Se riguardi al passato… quindi cos’è per te la fotografia?
“La fotografia per me è vita, mi ha restituito la possibilità di esprimermi senza paure di essere giudicata ancora nuovamente. Voglio lanciare un messaggio positivo a chi ha paura di mostrarsi. Dobbiamo amarci, valorizzarci sempre e comunque: si è belli perché si è belli dentro”.
Un fascino che trasuda attraverso i tuoi canali social.
“Uso i social per cercare di mandare un messaggio positivo: mi piace la semplicità, mi piacciono le cose autentiche ed odio profondamente l’invidia e la falsità”.

CONTATTI SOCIAL @sareetta @sareetta_photo
CREDITS FOTOGRAFICI Ph. Alessio Mapelli

Condividi Su:
POST TAGS:
Cinzia Tani: bene e
Clara Guggiari: “Q

redazione@gpmagazine.it

Valuta Questo Articolo
NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO