Riccardo Canzanella: Un viaggio astrale per riportare la speranza nel mondo

di Daniele Pacchiarotti –
È appassionato della trilogia “Il Signore degli Anelli” e ha scritto un libro tutto suo per raccontare una sua esperienza personale. Riccardo è un ragazzo dotato di una sensibilità fuori dal comune. Ve lo presentiamo attraverso questa bellissima intervista.
Ciao Riccardo raccontaci un po’ di te delle tue origini della tua famiglia e dell’amore per la Fede…
“Ciao a tutti, è davvero un onore e un piacere essere tra le pagine di questa importante rivista. Sono nato a Napoli, ma da diverso tempo vivo a Roma con mia madre e mio fratello. La mia infanzia non è stata per niente facile, perché siamo cresciuti con una mamma single, che nonostante tutte le difficoltà, è riuscita a essere sempre presente in ogni momento della nostra vita senza farci mai mancare mai nulla. Ci ha insegnato a credere in noi stessi, ma soprattutto ad avere fede in Dio. Ho 36 anni e lavoro nella Tim, ma la mia più grande passione è scrivere romanzi. Infatti ho già iniziato la stesura del secondo volume della saga con il prezioso supporto della mia fidanzata Karen”.
Hai avuto un percorso travagliato ma che ti ha trasformato in un giovane adulto con una forte corazza e che in tutto ciò che fai cerchi di vederne il lato positivo, vero?
“Quando hai un trascorso di vita molto turbolento sei obbligato a crescere prima rispetto alla tua età, infatti, il mio percorso travagliato mi ha portato a vedere sempre il lato positivo anche nei momenti difficili e ad apprezzare anche le piccole cose. Ho sempre cercato di trovare la forza per affrontare le sfide di tutti i giorni senza mai perdermi d’animo e, dove possibile, aiutare il prossimo”.
Hai da sempre uno spiccato amore per il cinema, che già da bambino ti faceva compagnia nei tuoi momenti bui e che addirittura molti attori per te sono stati veri esempi, parlacene…
“Quando ero piccolo mi piaceva trascorrere la maggior parte del tempo da solo in camera a guardare film. Cercavo di apprendere il più possibile, tramite quelle immagini che scorrevano sullo schermo , ciò che normalmente gli altri bambini apprendevano dai propri genitori. Per questo motivo attori e film mi hanno reso l’uomo che sono oggi. Grazie alla passione per il cinema, a 16 anni, girai il mio primo cortometraggio, e da quel giorno in avanti, capii che era la strada che volevo intraprendere”.
Nella vita ci sono stati molti accadimenti particolari diversi anni fa attraverso un vero e proprio viaggio astrale hai visto un mondo che ti ha avvicinato ancora di più alla Fede, ce ne parli?
“Nel 2010 feci un sogno molto particolare, che mi ispirò a scrivere il mio primo romanzo. Fino a quel giorno, vivevo la mia vita tra alti e bassi, come se mi mancasse qualcosa. Per la prima volta ho sperimentato, ciò che comunemente viene chiamato, viaggio astrale o paralisi del sonno. Non è semplice da spiegare, ma mi sono catapultato in un mondo che non avevo mai visto prima. Le anime che si trovavano in quel luogo percepivano la mia presenza e sapevano che non appartenevo a quel posto. Quel sogno era così reale che a fatica ero riuscito a svegliarmi e da quel giorno la mia vita è cambiata”.
Ami la trilogia di Tolkien del “Il Signore degli Anelli” che è un libro pieno di simbologie ed ora ne hai scritto uno tutto tuo dove racconti la tua esperienza extracorporea, accennaci di che cosa parla la tua opera.
“Il romanzo è un urban fantasy, una sottocategoria del fantasy creato dal maestro Tolkien. Il mio libro parla di opportunità, amicizia, amore, fede e viaggi nel tempo. Cerco di trasportare il lettore nel mio mondo immaginario attraverso gli occhi del protagonista, Carter, che dopo un incidente d’auto va in coma e si ritrova a intraprendere un viaggio nell’aldilà dove dovrà scegliere tra il bene e il male. Durante il suo viaggio affronterà diverse sfide, ma grazie all’aiuto di un Angelo riuscirà a trovare le risposte alle domande che si poneva da tutta la vita”.
Sei una persona introspettiva e molto sensibile, con questo libro cerchi di restituire la speranza al mondo in un momento in cui veramente tutti ne abbiamo bisogno e noi ti ringraziamo per questo, per la persona che sei e aspettiamo di leggere con molto entusiasmo questo bellissimo libro.
“Per me la scrittura non è solo la possibilità di creare storie, e far appassionare i lettori, ma è un’opportunità che mi avvicina alle persone per mostrargli la vita da un altro punto di vista. Mi ha sempre affascinato raccontare esperienze di vita vera e inserirle nei miei romanzi. Un po’ di tempo fa una persona mi disse: ‘Non puoi cambiare il mondo. Non puoi salvare chi non vuol essere salvato’. Rimasi in silenzio per qualche secondo ma poi risposi: ‘Se ci arrendiamo adesso lo faremo per sempre. Proverò con tutte le mie forze ad aiutare il prossimo con l’unica cosa che amo fare: la scrittura. Ci dev’essere qualcosa che spinga a credere nel miglioramento’. Penso solo che l’unica cosa che l’essere umano non debba mai perdere, oltre a tutte le cose che la vita gli offre, è la speranza”.