04/18/2024
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Rosa Gargiulo: “Storia di una camicia da notte”

di Mirella Dosi

Il nuovo libro di Rosa Gargiulo, “Storia di una camicia da notte” è il racconto corale di una famiglia, tra gli anni ’40 e ‘70, in cui le donne sono protagoniste di un percorso complesso e variegato: legami familiari, emancipazione femminile, amore, dolore, coraggio. Gli ingredienti ci sono tutti: parlare di donne significa parlare di vita in tutte le declinazioni possibili. Le protagoniste del romanzo intrecciano le proprie vicende personali alla storia di un Paese che trova ancora una volta la forza di rinascere e ricostruire dalle proprie ceneri un futuro migliore. Nietta, la figura centrale attorno alla quale ruota l’intera narrazione, ha vent’anni e un sogno d’amore; quel sogno, drammaticamente spezzato, darà il via a una vicenda familiare densa di sentimento e avvenimenti.

Il libro, edito dal marchio indipendente PersoneDiParola Isola Editrice, rientra in un progetto di self publishing di qualità, iniziato tre anni fa in seno all’Agenzia Letteraria “Contrappunto House Of Books” ed è acquistabile online sul sito della scrittrice. Ma chi è Rosa Gargiulo? 

“Rosa è una donna innamorata della vita, determinata e ottimista, che ha cambiato pelle molte volte fino ad oggi. Scrivo da sempre, da quando ho cominciato a capire che quegli “scarabocchi” sui fogli potevano portarmi lontano. Scrivo grazie a mio padre, che fin da piccolissima ha instillato in me l’amore per la lettura, fondamentale e prioritario su tutti gli altri bisogni. Passare dalla lettura alla scrittura è stato naturale”.

A cosa si ispira quando scrive?

“Alle persone, alle situazioni, alle storie di cui vengo a conoscenza. Lo scrittore è un “ladro di parole”. Io ascolto, osservo, e lavoro anche tanto con la mia fantasia. Mi ispirano i luoghi, in particolare il mare, e le stagioni, soprattutto l’autunno”.

A quale scrittore vorrebbe “rubare” qualcosa?

“Vorrei avere la forza e la passione di Oriana Fallaci, la sua fondamentale ‘maleducazione’, e la profonda cultura intrisa di magia e sentimento degli scrittori sud americani”.

Come è nato questo romanzo?

“L’ho scritto un anno fa sull’onda del desiderio di raccontare una storia di famiglia e di donne padrone del loro destino, che non soccombono agli eventi negativi, ma anzi proprio da quelli ricevono la spinta a cambiare e vincere”.

Se potesse a chi regalerebbe una copia?

“A Sophia Loren che adoro da sempre e che rappresenta un Paese che sa rimboccarsi le maniche e lavorare sodo. La ammiro perché ha fatto della sua ‘napoletanità’ un trampolino di lancio e un brand. Le donne del mio romanzo le assomigliano”.

Se diventasse un film il suo romanzo chi vedrebbe nel ruolo delle protagoniste?

“La protagonista principale sarebbe Simona Cavallari mentre sua madre vorrei che fosse Laura Morante. Le nipoti, due attrici giovani – fresche e spontanee, magari scelte tra le allieve di una buona scuola di recitazione. Vorrei poter dare l’opportunità di emergere a qualche nuovo talento. Il nostro cinema ne ha bisogno”.

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