A Roma l’arte contro le mafie
La Biblioteca Nazionale Centrale di Roma ha ospitato dal 21 settembre al 18 ottobre la mostra“Cultura+Legalità=Libertà, l’arte contro le mafie” allestita su iniziativa dell’associazione Arte Indivisa in collaborazione con la Polizia di Stato
E’ stata inaugurata il 20 settembre scorso, presso gli spazi espositivi della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, la tappa romana della mostra d’arte itinerante “Cultura+Legalità=Libertà, l’arte contro le mafie”. Artisti della Polizia di Stato insieme ad Artisti del panorama italiano ed internazionali, portatori di un unico messaggio: Dire no all’illegalità!
La mostra nasce con lo scopo di parlare delle “mafie”, seguendo il monito dell’eroe in prima linea contro la mafia Paolo Borsellino: “Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”.
La manifestazione, realizzata dall’Associazione culturale Arte INdivisa, in collaborazione con l’Ufficio Storico della Polizia di Stato e la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, in occasione del ventennale delle stragi di Capaci e Via d’Amelio e del trentennale della morte del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, è stata aperta al pubblico dal 21 settembre al 18 ottobre. Il progetto ha ottenuto il conferimento della medaglia “Premio di rappresentanza”, del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La mostra, curata da Roberta Di Chiara, è stata ideata da Arte INdivisa, un’associazione nata dalla volontà di un gruppo di artisti appartenenti al Dipartimento della Pubblica Sicurezza (i Maestri d’arte Claudio Lia, Giorgio Bisanti, Antonio Scarpelli e Roberta Di Chiara) con l’obiettivo di creare una mediazione tra realtà sociale e Istituzione Polizia di Stato attraverso l’arte.
Da un lato le opere realizzate da un gruppo di artisti-poliziotti, tutti presenti alla 54esima Biennale d’arte di Venezia: Giampiero Abate, Fabrizio di Nardo, Claudio Lia , Antonio Scarpelli (pittura) Giulio Cardona, Maurizio Geraci (fotografia)Angelo Langè (writer) Giorgio Bisanti ( scultura) con la visione di chi vive ogni giorno la dimensione sociale indossando un’uniforme.
Dall’altro, artisti di spicco del panorama italiano, che riflettono il punto di vista della “società civile”:
Angelo Barile, Emilio Conciatori, Roberta Coni, Marica Fasoli, Riccardo Mannelli, Silvio Porzionato, Davide Puma, Paolo Troilo (pittura) Gianni Busso, Cesare Inzerillo, Tironi -Yoshida (scultura)
Francesco Cito, Giovanni Presutti (fotografia) Antonio Manfredi, Filippo Maria Selvaggio (installazione).
Una simbiosi di pittura, scultura, fotografia, installazioni, performance artistiche, che fanno sì che la cultura diventi vettore di quei significati su cui poggia il principio di legalità, che si manifesta come strumento di libertà attuale e futura.
L’allestimento dell’esposizione è stata curata dallo scenografo Gaspare Lombardo Castiglione che, attraverso un progetto Scenografico-Concettuale-Funzionale, ha permesso di trasformare la visita in una coinvolgente esperienza capace di tramutare lo spettatore in protagonista del percorso.
L’iniziativa è stata arricchita da un programma vario di eventi che ha visto l’intervento di esponenti delle istituzioni, del mondo della cultura e dell’arte, a partire dall’inaugurazione della mostra presentata dal giornalista RAI Paolo Digiannantonio.
Nel periodo di apertura dall’esposizione sono state ospitate alcune scolaresche romane per un approfondimento sul tema della legalità e delle mafie. Dopo una prima accoglienza alla mostra con illustrazione delle opere a cura di uno degli artisti-poliziotto, i ragazzi hanno potuto rivivere le esperienze di vita degli uomini che hanno combattuto le mafie attraverso le testimonianze di esponenti delle istituzioni e loro familiari, nella certezza che “i giovani abbiano più bisogno di esempi concreti di onestà che di parole”.
La manifestazione si è conclusa il 18 ottobre con il concerto del “quintetto degli ottoni della Banda della Polizia di Stato”.