07/27/2024
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Giovanna Mangone: L’insegnante educatrice

di Paolo Paolacci –

“Io credo che oggi abbiamo perso la capacità di meravigliarci. Non ci stupiamo più di nulla. Sembriamo vaccinati contro le sorprese”. In questa intervista  Giovanna Mangone ci offre uno spunto sociale, umano e culturale di un ruolo che col tempo sta vacillando forse perché non c’è più una traccia di volontà e di consapevolezza per un mondo migliore.

Chi è Giovanna Mangone?

“Sono nata in Calabria, dopo aver conseguito una formazione culturale pedagogica, mi sono dedicata con impegno proficuo all’educazione dei bambini e alla loro istruzione. Portata dall’ispirazione e, trascinata dalla passione per la scrittura creativa, che considero” il mezzo educativo più spontaneo e naturale di espressione interiore” entro a far parte di questo fantastico mondo, dando sfogo a tutto il mio estro. Nel 2018 pubblico il mio primo libro di fiabe dal titolo “Tra Sogni e Avventure” edito dalla Casa Editrice Kimerik. Nel 2019 pubblico il mio secondo libro di successo dal titolo “La Contessa del Regno di Goldon” anche quest’ultimo edito dalla Casa Editrice Kimerik”. 

Che cos’è l’educazione in generale?

“L’educazione è innanzitutto un processo, cioè un insieme continuativo di atti che accompagna e orienta l’intero processo della vita individuale tant’è che oggi si è affermata l’esigenza di una educazione permanente. Per spiegare meglio cerchiamo adesso di immaginare che cosa avviene in una casa, quando vi entra per la prima volta un bambino nato da pochi giorni: tutti gli stanno attorno la mamma, il papà, i nonni, la zia, gli amici di famiglia. Tutti si danno da fare a lavarlo, a vestirlo, a preparagli la culla, a sorridergli, a vezzeggiarlo, a chiamarlo per nome. Ecco la sua educazione è già cominciata e continuerà finché durerà la sua vita”.

Come si insegna e perché oggi se ne sente genericamente la mancanza? Cosa stiamo perdendo?

“Rispetto al passato oggi la scuola è cambiata radicalmente. Ad esempio i genitori di oggi hanno preso in mano il potere della scuola. Una volta tutto questo non accadeva. Gli insegnanti erano sovrani e, quando un docente saliva sulla cattedra si respirava un’atmosfera di rispetto, di disciplina, di educazione e, di maggior ascolto. Oggi manca proprio questo! Mancano i valori essenziali c’è una crisi profonda sul piano educativo e sociale. Penso che bisognerebbe prendere coscienza del proprio io cercare di migliorarsi anzi si deve migliorare ripercorrendo con umiltà la strada della cooperazione e del rispetto”.

Ci hai parlato del libro “Tra Sogni e Avventure” per la Kimerik che è una raccolta di 16 fiabe. Come è nato? Provoca reazioni nei piccoli lettori? Quali?

“Narrare storie, costituisce un primo ed efficace strumento per introdurre il bambino nel mondo reale. “Tra Sogni e Avventure” nasce dalla voglia di comunicare attraverso i racconti, quei valori morali che oggigiorno si stanno perdendo per strada sempre di più. Valori come il rispetto, l’umiltà, l’amicizia, la generosità, la lealtà e la laboriosità che rendono le nostre vite sane e migliori.  Questo bellissimo libro racchiude fiabe adatte ai bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, capaci di comunicare loro valori e insegnamenti importanti in modo semplice e immediato. Ogni storia contenuta in questo libro, porta con se una morale utile per i bambini che sono in piena fase di crescita e di sviluppo e hanno bisogno di modelli positivi per affrontare il mondo con coraggio, ma anche con rispetto e buona educazione”.

Poi hai pubblicato “La contessa del Regno di Goldon” che invece è un racconto. Spiegaci che cosa accade e con quale obiettivo culturale lo hai pensato.

“Questa volta ho voluto realizzare un breve romanzo, ispirandomi al racconto “Le mille e una notte”. “La Contessa del Regno di Goldon” è un racconto fantastico, che immerge il lettore in una cornice fiabesca e magica grazie ai simpatici personaggi dall’animo nobile e dal cuore generoso. I fatati personaggi di questa incredibile storia, credono nei valori profondi come l’amore, l’amicizia, la tolleranza, la comprensione, la lealtà e, il coraggio. Una lettura semplice e fresca che non solo regala momenti piacevoli, ma è bella da leggere e, con i lettori molto giovani per raccontare loro e anche a noi adulti, come la costruzione di una società migliore non sia un’utopia, ma un obiettivo comune a tutti gli uomini da perseguire ogni giorno con impegno e abnegazione”.

Fare l’insegnante oggi accende anche una riflessione per come si è fatto finora. Tu come vedi la scuola e il tuo ruolo?

“Credo che oggi la scuola abbia bisogno di insegnanti – educatori e non solo professori – istruttori. Bisogna guardare gli insegnanti in veste di educatori perché i bambini, come anche i ragazzi vanno educati oltre che istruiti. La scuola deve tornare a produrre educazione mirando da un lato, a sviluppare abilità strumentali e tecniche essenziali, dall’altro, a sviluppare capacità e poteri che consentano all’alunno di organizzare in modo efficace le sue esperienze e, padroneggiare i cambiamenti senza esserne travolti. Insegnare quindi, non significa soltanto trasmettere conoscenze ma, educare così da promuovere lo sviluppo di queste capacità fondamentali”.

Come si può costruire un mondo migliore?

“Questa è una domanda che spesso i genitori mi fanno “Si può davvero costruire un mondo migliore?”.  Io penso che bisogna partire da un punto fondamentale “l’educazione”. Sui bambini si costruisce il futuro e nell’educazione risiede tutta la speranza e la responsabilità che il mondo adulto può costruire per un futuro di pace. Il mondo può migliorare solo se siamo pronti ad educare alla pace, al rispetto, all’umiltà e alla comprensione reciproca”.

Con il tempo si diventa vecchi, non si torna bambini cosa possiamo fare?

“L’avanzare dell’età fa parte della vita! Non esiste al mondo un uomo che non abbia accarezzato sogni e speranze. Io credo che oggi abbiamo perso la capacità di meravigliarci. Non ci stupiamo più di nulla. Sembriamo vaccinati contro le sorprese. Diamo tutto per scontato. Non riusciamo più a fermarci ad ammirare. Venendo meno il senso della meraviglia, viene meno anche l’apprezzamento delle cose”. 

Un’esperienza, un messaggio per tutti.

“Il mio messaggio personale è il seguente: se vogliamo veramente portare in terra una sostanziosa pace, dobbiamo cominciare dai bambini. Questo è il mio augurio di speranza”.  

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1COMMENTO
  • Massimo / 27 Agosto 2023

    Bellissima rivista che ho letto con molto piacere. Vorrei fare i complimenti a Giovanna Mangone “l’insegnante educatrice” per l’intervista . Leggerla è stata emozionante ed interessante. Lo consiglio a tutti! C’è sempre da imparare.

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