04/16/2024
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Crisula Stafida: La regina del noir italiano

E’ considerata un punto di riferimento del genere noir in Italia. Pur essendo ancora molto giovane, ha alle spalle importanti esperienze come “Distretto di Polizia” e “Ris”. Nel 2006 esordisce al cinema con “Nero Bifamiliare” di Federico Zampaglione e nel 2007 è nel cast di “Il soffio dell’anima” di Victor Rambaldi e “Il peso dell’aria” di Stefano Calvagna.

 

Da qualche anno la sua carriera ha assunto tinte più “noir” e questo le sta dando grandi soddisfazioni. Nel 2013, infatti, ha ottenuto il premio di Regina del Noir in occasione della 23esima edizione del Courmayeur Noir in Festival. Conosciamo meglio Crisula Stafida attraverso questa intervista.

Crisula, parlaci di te.

“Sono nata a Roma da madre italo-greca e da padre romano. Non sono mai stata per troppo tempo ferma in un posto, ho cambiato spesso città e casa,  questo rispecchia anche il mio carattere inquieto. Non riesco a starmene buona nell’angolo per troppo tempo. Così faccio puntualmente impazzire chi mi gravita intorno. Ma di indole sono una buona”.

Qual è la tua formazione professionale?

“Ho frequentato una scuola di recitazione a Milano, poi seminari tra la Francia e Roma. Ma la mia vera scuola è stata il set, nulla ti insegna quanto lo stare sul campo”.

Hai lavorato con “Distretto di Polizia”, “Ris”… che esperienze sono state?

“Hanno contribuito alla mia formazione professionale, sono stati tra i primi lavori che ho interpretato e iniziare con produzioni così seguite sicuramente è stato stimolante”.

Da qualche anno hai virato sul genere horror e noir. Come è avvenuto questo passaggio?

“In maniera abbastanza casuale. Sono stata scelta per interpretare il ruolo di Viola nel medio metraggio ‘Il Marito Perfetto’ e le recensioni sono state buone. Poi mi hanno chiamato ad interpretare altri ruoli ‘noir’, tra tutti ‘Tulpa’ di Federico Zampaglione che mi ha regalato una certa visibilità tra gli amanti del genere e mi ha fatto ‘guadagnare’ la fama di scream-queen”.

Quanto ti sta dando questo genere riguardo alla tua crescita?

“Tutti i ruoli per me sono importanti per la mia crescita professionale. Sicuramente questo è un genere più impegnativo rispetto ad altri generi. Qui si mette in luce la parte drammatica, la paura, il lato oscuro, non sono affatto ruoli semplici a cui dar vita”.

Che effetto ti fa essere considerata un punto di riferimento in Italia del genere noir?

“Chiaramente mi fa piacere.  Cercherò di conquistarmi questo spazio anche in altri generi”.

Che risposta c’è da parte del pubblico italiano verso il genere horror e noir?

“Abbiamo una bella fetta di appassionati, che di certo non sarà mai una torta intera. E’ un genere particolare, e chi lo ama, lo ama follemente. Ma di certo non è per tutti i gusti”.

Ti ritieni soddisfatta della tua carriera finora?

“In parte sì. Ma sono in continua evoluzione, tirerò le somme più avanti…”.

Hai mai pensato ad un’esperienza all’estero?

“Sì, ma al momento non mi interessa”.

Cosa guardi in genere al cinema e in tv?

“Al cinema un po’ di tutto, la tv non la guardo quasi mai”.

Spogliandoti dei panni “noir”, chi sei nella vita di tutti i giorni?

“Un labirinto anche per me stessa. Mmm vediamo… un labirinto, una grotta sommersa, una spiaggia isolata ma anche la bancarella dei dolciumi ai mercatini di Natale!”.

Negli ultimi anni in Italia sono accaduti fatti di cronaca nera, alcuni dei quali di difficile risoluzione. Che idea ti sei fatta di questi fatti e, secondo te, perché accadono in maniera così frequente?

“Una volta esistevano i manicomi, ora i matti ti viaggiano accanto. Purtroppo ci sono patologie che dovrebbero essere tenute sotto controllo quotidianamente. O forse è il conformismo e la crisi esistenziale che istigano nuove follie. Per quanto riguarda poi i ‘finti malati di mente’, se ci fossero o si applicassero sul serio delle pene severe, sicuramente avrebbero di che riflettere prima di compiere le loro assurde brutalità.

Hai un progetto in cantiere o un sogno?

“Sopravvivere alla giungla. Sorridendo”.

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