04/19/2024
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Jgor Barbazza: Il sorriso che conquista

Attore in fiction di successo come “Un medico in famiglia” e “Don Matteo”, nella sua vita si occupa anche di solidarietà

di Giulia Bertollini

Attore, conduttore e grande tifoso della Juventus. E’ questo l’identikit di Jgor Barbazza, uno dei volti più amati del piccolo schermo. Tra esperienze passate e progetti futuri, conosciamolo meglio in questa intervista.

Jgor, raccontaci qualcosa di te.

“A fine luglio ho compiuto 41 anni e la cosa più bella che ti possa raccontare è che la prospettiva della vita è cambiata e conseguentemente sono cambiato anche io. Alcune situazioni le vivo in maniera totalmente diversa rispetto a qualche anno fa. La maturità e la consapevolezza ti aiutano ad accantonare le cose più futili per fare spazio a ciò in cui credi veramente. Ho sempre cercato la via della ricchezza ma non quella economica, bensì quella interiore. Credo che la serenità sia una necessità, per me e per le persone che mi circondano”.

Come vivi il rapporto con la tua città d’origine?

“Amo Treviso. Il mio lavoro mi porta a stare spesso in giro ma dopo un po’ di tempo avverto la voglia di tornare a casa dalla mia famiglia, dai miei amici di sempre e soprattutto dalla mia nipotina, Emma”.

Prima di diventare attore, hai svolto molti lavori: il commesso, l’agente di commercio, l’autista magazziniere. Come ricordi quel periodo?

“È stato un periodo di crescita e mi è servito moltissimo. So che cosa significa fare sacrifici, so che cosa significa attenersi a regole ed orari precisi, conosco il significato di svegliarsi al mattino e non fare sempre ciò che ci piace. Tutto ciò mi ha dato la possibilità di essere l’uomo che sono ed apprezzare maggiormente il momento di vita che sto vivendo”.

Poi però è arrivato il tuo primo ruolo…

“È cambiato tutto in pochi giorni. Sognavo e lottavo per riuscire a fare il mestiere che faccio e per molti anni ho portato avanti in parallelo le due strade. Una mi serviva per campare, l’altra per imparare e sperimentare. Ho partecipato a spot, talvolta locali, ho partecipato a qualche sfilata di moda, sia da indossatore che da presentatore, sono stato inviato giornalista di un’emittente televisiva trevigiana, ho fatto teatro amatoriale e ho condotto diverse serate mondane anche a sfondo sociale. L’arte mi aiutava a sognare, a svagarmi e ogni lavoro in quel campo, seppur piccolo, mi dava la consapevolezza di ciò che avrei voluto fare da grande. Per fortuna, ad oggi, ci sono riuscito”.

Hai interpretato tante fiction di successo, da “Un medico in famiglia 9” a “Don Matteo 10”. Qual è il ruolo che più ti è piaciuto interpretare?

“Sono stati tutti ruoli molto stimolanti che porto inevitabilmente nel cuore. Bello il ruolo del commissario di polizia in ‘Centovetrine’, bellissimo il ruolo che ho interpretato questo inverno in una fiction per Canale 5 che andrà in onda prossimamente. Ho avuto anche il piacere di girare un paio di film all’estero, con ruoli diversissimi ma meravigliosi. Un Prete post apocalittico e uno scienziato un po’ folle in un film con l’esilarante Paola Barale che è stata una piacevole scoperta dal punto di vista professionale e personale. Ti confesso che quando inizio un nuovo set provo l’entusiasmo di un ragazzino ma l’ultimo giorno di riprese è devastante. In fondo il set diventa la nostra seconda casa”.

Nel 2008, nel corso della conduzione del programma pre-sanremese “Sanremo Lab”, hai dimostrato di avere notevoli capacità di intrattenimento. Non ti piacerebbe continuare a percorrere anche questa strada?

“Assolutamente sì, mi piace molto condurre e adoro il contatto diretto con il pubblico. In futuro mi piacerebbe fare radio. Sogno che coltivo da tanto tempo, chissà… ‘Sanremo lab’ fu un’esperienza tosta, la prima da presentatore ufficiale e sotto l’occhio vigile di Paolo Bonolis e la moglie. Se ci penso mi tremano ancora le gambe”.

La Juventus è nel tuo dna. Com’è nata questa passione?

“È il dna, hai detto bene. Ho giocato a pallone e mi è rimasta la passione per lo sport ed in particolare per il calcio. Da qualche mese sto seguendo un progetto legato al settore giovanile nella squadra dove ho mosso i primi calci da bimbo, il Casier Dosson. Abbiamo avuto la possibilità di portare i nostri piccoli, categoria ‘esordienti’, a Vinovo, quartiere generale della Juventus, a sfidare i pari età. È stata la vittoria di tutti. Siamo partiti da Dosson (Treviso) con un pullman pieno di ragazzini euforici che ogni dieci minuti ci chiedevano: ‘quanto manca?’. Un’esperienza unica che si porteranno nel cuore per sempre. Ed io con loro”.

Da pochi mesi hai inaugurato una rubrica sportiva, “Bar Bazza sport”. Ce ne parli?

“Ho un piccolo spazio all’interno di un giornale web sportivo che si chiama ‘Road2sports’ e ringrazio il Direttore Spinazzola per avermi dato la possibilità di scrivere, di raccontare, di ospitare virtualmente i miei ospiti all’interno del mio Bar, ovviamente di fantasia, il Bar Bazza sport. Sogno che possa diventare un format web e di andare a parlare di calcio nei veri e propri Bar Sport che sono sparsi in tutta Italia. Sarebbe fantastico”.

Non tutti sapranno che hai anche un grande cuore. Infatti, sei vicepresidente dell’associazione Team for Children. Di cosa vi occupate?

“Sono stato vicepresidente ed ora sono socio fondatore. Un’associazione che seguo da molti anni ancora prima del mio avvento televisivo. Team for Children si occupa di raccogliere fondi per i bimbi ricoverati all’interno del reparto di Oncoematologia pediatrica di Padova. Negli anni, sono stati fatti passi da gigante. Pensa che siamo partiti in tre, io, Chiara e Tomas ed ora operano molti volontari che saluto e ringrazio pubblicamente. Inoltre, assieme a Linda, la mia compagna, sono testimonial della Lilt sezione di Treviso. Accettai di buon grado dato che qualche anno fa, un componente della mia famiglia, fu colpito da tumore al seno. Sono passati anni e questa persona è viva e gode di ottima salute. La forza di volontà e la ricerca hanno fatto la differenza e spero possa essere da esempio per tutti”.

Bravo, bello e anche generoso. Ce l’avrai però un difetto…

“Dovresti fare questa domanda a Linda ma è meglio di no. Mia madre dice sempre: ‘mio figlio non ha tanti difetti è che quelli che ha sono grandi’. Ammetto, qualche imperfezione caratteriale ce l’ho”.

In cucina come te la cavi? Qual è il tuo piatto preferito?

“Credo che non potrei mai partecipare a ‘Masterchef’, non mi farebbero nemmeno varcare i cancelli. Diciamo che se sono a casa da solo non muoio di fame ma saper cucinare è un’altra cosa. Oggi mi sono fatto una pasta col pesto. Ovviamente il condimento era confezionato. Non ho un piatto preferito ma se proprio dovessi dirne uno ti direi la pizza. Non è soltanto un’ottima prelibatezza italiana ma è anche sinonimo di compagnia, di allegria, di aggregazione. Mi piace pensarla così”.

Passando alla vita privata, sei impegnato sentimentalmente da sette anni con l’attrice Linda Collini. Come procede la relazione?

“Direi bene. Facciamo una vita sempre di corsa ma nonostante ciò siamo molto legati. Lei mi dà grande forza e siamo entrambi l’uno il primo fan dell’altra. C’è molta stima reciproca. Cerchiamo di vivere lontani da gossip o altro. Siamo un po’ gelosi della nostra vita privata. Il nostro mestiere è fatto anche di momenti difficili, in fondo siamo precari, periodi in cui lavori di più, altri meno e lì devi essere forte a reggere il colpo. Il segreto, nei periodi in cui sei fermo, tra un set e l’altro, è quello di continuare a tenersi in allenamento, quindi scrivere, ricercare, sperimentare, fare dei corsi di recitazione, fare teatro, cortometraggi e quant’altro. Mai staccare la spina”.

Puoi svelarci qualcosa sui tuoi prossimi progetti?

“Ho finito di girare due fiction, per Mediaset e Rai, che sono in uscita in autunno e da pochi giorni ho terminato le riprese di un film per il cinema dal titolo ‘Un amore così grande’, dove interpreto un ruolo drammatico. Nel cast ci sono molti bravi attori ed un’immensa Fioretta Mari che interpreta mia madre. La regia è dell’ottimo Cristian De Matteis. Per il resto, ci sentiremo più avanti. Work in progress”.

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Katiuscia Cavaliere:

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