07/27/2024
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Massimo Mori

“Io romanista con la faccia di Di Canio”

Potrebbe sembrare un caso clamoroso di clonazione umana, in realtà in ballo c’è solo un’impressionante somiglianza con l’ex calciatore della Lazio. Massimo Mori ci racconta come è cambiata la sua vita

di Alessandro Cerreoni

Abbiamo un caso di clonazione umana e non ce ne siamo mai accorti. Risale addirittura al 1968, quando l’uomo doveva andare ancora sulla Luna e Pelè era ancora il calciatore più forte del mondo. Un’epoca fa. In quell’anno, a distanza di poco più di un mese, nacquero due personaggi: Paolo Di Canio e Massimo Mori. Il primo è nato il 9 luglio 1968, l’altro il 14 agosto 1968. Paolo è alto 1,80 e pesa 75 chili, Massimo è alto 1,79 e pesa 73 chili. Due gocce d’acqua. Uno è diventato famoso, l’altro è una persona qualunque che un giorno ha scoperto una cosa particolare: una somiglianza quasi perfetta con l’ex calciatore della Lazio. Una sventura per lui che è romanista. Forse una maledizione, anzi no… una fortuna.

Altro che clonazione! Massimo Mori è una di quelle persone che può vantarsi di essere il sosia di un personaggio famoso. Ce ne sono diversi in Italia. Abbiamo Michael Jackson, Richard Gere, Mel Gibson ed altri. E abbiamo anche Paolo Di Canio. Il gemello segreto? Forse. Una cosa che ci ha incuriosito parecchio e ci ha spinto a fare questa intervista.

Massimo, chi sei nella vita di tutti i giorni?

“Sono responsabile tecnico di una società di articoli industriali e tecnici e di una azienda edile di famiglia”.

Quanto tempo fa hai scoperto di somigliare a Paolo Di Canio?

“Il tutto è nato tantissimi anni fa. Eravamo nei primissimi anni ’90, tra il 1992 e il 1993. Mi trovavo in un rinomato ristorante romano ospite di un matrimonio. Ad un certo punto mi si avvicinò un signore con il figlio chiedendomi di fare una foto con loro e un autografo. Sbalordito della situazione, chiesi se fossero certi di ciò e loro convintissimi mi risposero: ‘Certo, tu sei Paolo Di Canio e ti seguivamo sin da quando giocavi con gli aquilotti della Lazio’. Logicamente dissi che non ero io e loro se ne andarono con moltissimi dubbi. Da lì mi resi conto di avere questa somiglianza, accentuata dopo il ritorno in Italia di Di Canio”.

Cosa ti comporta essere il sosia di un personaggio famoso?

“All’inizio mi creava agitazione per il fatto di essere tifoso romanista fino al midollo. Poi ho approfittato di questa somiglianza per iscrivermi nella Nazionale Italiana Sosia, giocando a calcio per beneficenza e di questo ne sono orgoglioso. Da lì mi sono abituato al viso di Paolo e soprattutto mi dovevo abituare alla vita di tutti i giorni, di chi ti guarda con insistenza in macchina, al bar o al ristorante. Adesso so cosa vuol dire essere un giocatore famoso e avere tutte le attenzioni che si hanno intorno”.

Da romanista cosa provi ad essere il sosia di un idolo dei tifosi della Lazio?

“Pur essendo romanista perso da quando avevo cinque anni, questa somiglianza non mi crea alcun problema. Lo ritengo uno scherzo della vita quando decide di ‘regalarti’ la faccia di un vip”.

Hai mai avuto l’opportunità di conoscere Paolo Di Canio?

“Sì, l’ho incontrato in varie occasioni e posso dire che è stato sempre una persona fantastica. Il mio primo incontro con Paolo fu divertentissimo. L’andai a trovare in un circolo dove lui spesso gioca a calcio con i suoi amici. Tutto questo coadiuvato da suo fratello Antonio, che conobbi in precedenza, che, sbalordito da questa somiglianza, decise lui stesso di combinare l’incontro. Ebbene, arrivato al campo, mi venne incontro proprio Antonio tutto sorridente. Insieme ci avvicinammo a Paolo che era girato di spalle. Quando si girò mi pose la mano e disse una cosa che non posso ripetere. (sorride ndr) Mentre i suoi amici dissero: ‘ahò ma che siete gemelli?’. Spiegai a Paolo che usavo il suo viso per beneficenza e, felice di questa mia iniziativa, diede la sua disponibilità a partecipare a qualche nostra iniziativa della Nazionale Italiana Sosia”.

Dato che fai parti di questa particolare nazionale, puoi dirci gli altri sosia che ne fanno parte?

“In primis ci sono il presidente Massimo Nardi, sosia perfetto di George Michael, e il vicepresidente Alessandro Avolio, ‘clone’ di Richard Gere. Poi ci sono i sosia di altri personaggi come Francesco Totti, Vasco Rossi, Renato Zero, Rino Gattuso, Chuck Norris, Sergio Floccari, Fabrizio Moro, Marco Carta, Amadeus, Dr. House, Monica Bellucci, Sabrina Ferilli e Giuliana De Sio”.

Che opinione hai di Di Canio?

“A livello calcistico è stato un buonissimo giocatore. A livello umano è uno che a volte può sembrare arrogante ma che in realtà è una persona schietta che non si arrende mai”.

Cosa fa la gente quando ti incontra per strada?

“E’ come se vivessi una vita da vip. Ovunque vado mi chiedono autografi e di fare le foto. E’ un divertimento garantito”.

Se non fossi stato il sosia di Paolo Di Canio, di quale altro personaggio ti sarebbe piaciuto essere il sosia?

“Vista la mia fede calcistica direi Francesco Totti. Invece, per la gioia della mia famiglia, formata in prevalenza da donne, potrei dire Brad Pitt”.

Hai mai avuto apparizioni televisive?

“No, però ci sono molto vicino”.

Ci racconti qualche aneddoto curioso?

“Sì, una volta mi trovavo in un McDonald con il mio fotografo e parlavamo di uno spot di beneficenza. Ad un certo punto una signora si gira di scatto e urla: ‘Paolo Di Canio! Sì tu sei Paolo Di Canio, ti ho riconosciuto da quando sei entrato’. In un attimo dentro a quel locale si è creato il panico, tutti intorno a me con i cellulari per le foto e con i fogli e pennarelli per gli autografi”.

Prova a metterti nei panni del Di Canio opinionista, secondo te chi vincerà il campionato e cosa faranno Roma e Lazio?

“Le favorite sono il Milan e l’Inter. Non credo alla Juventus. Spero nella sorpresa della mia Roma, mentre la Lazio è una squadra molto lunatica e prevedo un quinto/sesto posto”.

Che carattere hai?

“Rispecchio molto il mio segno zodiacale: il Leone. Sono sempre molto calmo ma quando mi arrabbio sono schietto. Mi considero sensibile, simpatico, un buon marito, un bravo padre, frequento la messa della domenica ma alle 15 non ci sono più per nessuno, ci sono solo per la mia Roma!”.

Ti senti più Massimo Mori o Paolo Di Canio?

“Mi sento Massimo Mori al 100 per cento. Il mio contorno, invece, mi fa sentire Paolo Di Canio”.

 

 

 

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Chiara Cecilia Santa
GP Magazine Ottobre

redazione@gpmagazine.it

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