Museo Egizio di Torino
Quando essere il numero 2 è un vanto
Il Museo Egizio di Torino è l’unico, oltre a quello del Cairo, ad essere interamente dedicato all’arte ed alla cultura egizie. La collezione del nostro Museo Egizio è infatti la seconda al mondo, nonché la più importante e ricca al di fuori dell’Egitto.
Un secondo posto di tutto rispetto – e di cui il Museo e la città sono sempre andati molto fieri – che attira fin dalla fondazione, avvenuta nel 1824, non solo turisti e appassionati di egittologia, ma anche i più importanti studiosi di fama internazionale.
Gli oltre 30.000 reperti custoditi nelle sale e nei depositi, hanno visto il susseguirsi, e a volte l’avvicendarsi, di numerosi allestimenti: basti pensare allo statuario, passato da una concezione puramente ottocentesca alla visione di Dante Ferretti.
Le numerose trasformazioni del Museo sono andate di pari passo con le esigenze dei visitatori, che nell’Ottocento ad esempio erano più che altro studiosi di egittologia. Gli allestimenti più antichi sono stati mantenuti fino ai giorni nostri (si pensi allo statuario pre-Ferretti), accostati ad altri recenti ed in linea con le concezioni museali più attuali (ad esempio le prime sale del percorso). Oggi, il nuovo assetto del Museo sta lavorando sempre più, e sempre più concretamente, per renderlo davvero all’altezza della propria fama ed in linea con gli standard internazionali.
Il Museo Egizio è da sempre uno dei più noti e amati di Torino, amato sia da chi nella città è nato e vive sia da chi vi si trova solo di passaggio, tanto da essere oggi uno dei musei più importanti del nostro paese, pur non avendo un “carattere italiano”.
Le cifre del successo
Un record anche sotto il profilo degli ingressi, in aumento costante negli ultimi anni e che solo nel 2010 hanno raggiunto quota 576.200, collocando il Museo al 9° posto in Italia e al 94° su scala mondiale. Mentre nel 2011 il Museo ha scalato due posizioni attestandosi al 7° posto con 577.042 visitatori.
Le tappe fondamentali
Il Museo Egizio di Torino, allora chiamato Regio Museo delle Antichità Egizie, ha formalmente inizio nel 1824: quando Bernardino Drovetti vende i 5.268 reperti della propria collezione a Carlo Felice di Savoia. Nello stesso periodo a Torino arriva lo studioso Jean-François Champollion che, nell’arco di qualche mese, cataloga le opere facenti parte della collezione, nonostante i disaccordi circa la conservazione dei reperti con il primo direttore, Giulio Cordero di San Quintino.
Nel 1832 la collezione del Museo Egizio viene integrata con le opere raccolte presso il Museo dell’Università. Tra il 1871 e il 1893 il direttore è Ariodante Fabretti, a lui il merito di un nuovo catalogo. Nel 1894 la guida del Museo passa ad Ernesto Schiapparelli che organizza scavi in numerosi siti egiziani: Eliopoli, Giza, la Valle delle Regine a Tebe, Asiut, Deir el-Medina, Gebelein e molti altri.
L’ultima importante acquisizione del Museo, in ordine di tempo, è il tempietto di Ellesija. Fu donato all’Italia dalla Repubblica Araba d’Egitto nel 1970, per il significativo supporto tecnico e scientifico fornito durante la campagna di salvataggio dei monumenti nubiani, minacciati dalla costruzione della grande diga di Assuan.
Allo stato attuale il Museo vanta circa 6.500 oggetti esposti ed oltre 26.000 reperti custoditi nei depositi. Buona parte della collezione attualmente non è accessibile al pubblico in alcuni casi per necessità conservative, in altri perché si tratta di reperti ad interesse puramente scientifico (vasellame, statue frammentarie, ceste, stele, frammenti di
papiri) che vengono però regolarmente studiati e da cui derivano numerose pubblicazioni.
Un museo tutto da leggere e da cliccare
Nel 1824 nasce anche la Biblioteca del Museo Egizio, che sin da subito annovera nei propri cataloghi opere di straordinaria rilevanza e su cui si è fondata la diffusione della cultura egittologica.
Volumi che ancora oggi costituiscono il fiore all’occhiello della raccolta libraria: “Description de l’Egypte” della Commissione Napoleonica, “Monumenti dell’Egitto e della Nubia” di Ippolito Rossellini, “Denkmäler aus Aegypten und Aethiopien” di Richard Lepsius, “Pyramids of Gizeh” di Perring.
Fin dai primi anni, la Biblioteca acquisisce numerose riviste e testi di gran prestigio. Ma è con il secondo Dopoguerra che incrementa progressivamente le proprie consistenze, grazie anche ad una politica di acquisti mirata, rivolta soprattutto al mercato antiquario, e ad una generosa politica di donazioni, anche da parte di molti studiosi.
In futuro sarà possibile consultare anche un catalogo on line dei volumi custoditi nella Biblioteca ed è in fase di studio un progetto rivolto agli studenti universitari che solo presso la Biblioteca del Museo Egizio trovano un luogo altamente qualificato per la consultazioni di testi in materia di arte e cultura egizia: oltre 10.000 volumi fra i quali edizioni
rarissime. Per la specificità e la completezza, la Biblioteca del Museo Egizio, attualmente ospitata presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Piazza Carlo Alberto, si candida a diventare sempre di più un punto di riferimento sul piano internazionale.
Nell’ottobre 2011 è stato ufficialmente digitalizzato il vastissimo repertorio museale, includendo gli oltre 11.000 reperti esposti nelle sale e nei magazzini in una piattaforma, accessibile direttamente dal sito ufficiale della Fondazione. Da ogni parte del mondo è dunque possibile navigare tra i reperti del Museo e raccogliere informazioni secondo molteplici chiavi di ricerca, che spaziano dalla collocazione nel Museo al luogo di ritrovamento, dalla datazione al materiale di cui è composto. Il Museo Egizio di Torino è diventato il primo museo in Italia ad impiegare il sistema MuseumPlus per la digitalizzazione dei propri reperti, sfruttando così il più avanzato e sofisticato software per
la gestione di questo tipo di dati, in sintonia con i più importanti musei dell’Europa centrale.
Tra le tante istituzioni che si avvalgono di questo servizio figurano infatti il Museo del Louvre, i Musei statali di Berlino (tra cui il Museo Egizio) e il Deutches Museum di Monaco, oltre a numerose collezioni di arte antica e moderna, musei di scienza, storia e tecnologia, fondazioni e gallerie private.
Le iniziative
Il Museo Egizio di Torino è da sempre aperto alle iniziative per favorire il flusso dei visitatori, specie degli studenti delle scuole. Nel mese di settembre, infatti, il Museo è stato protagonista di una ricca attività per i bambini e le famiglie, in un misto di cultura e di divertimento, alla scoperta del mondo egizio e della sua storia.
Si ringrazia l’Ufficio Stampa del Museo Egizio: Glebb & Metzger – Davide Marabotto
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