04/19/2024
HomeFashionNadège Dubospertus: “Il tempo non mi spaventa. A cinquant’anni ho deciso di vivere bene e felice”

Nadège Dubospertus: “Il tempo non mi spaventa. A cinquant’anni ho deciso di vivere bene e felice”

Per anni ha calcato le passerelle più importanti del mondo diventando un’icona di stile e di bellezza. Poi però ha deciso di abbandonare la carriera da modella per dedicarsi alla famiglia. Una scelta priva di rimpianti e maturata con consapevolezza come ci ha dichiarato lei stessa in questa intervista. Musa di numerosi stilisti, da Karl Lagerfeld a Gianni Versace, la top model Nadège Dubospertus ha debuttato nel campo della scrittura con il libro “Strong e chic – Scelte di vita e di stile di una parigina mezza milanese”.

di Giulia Bertollini

Un diario intenso e ricco di riflessioni in cui Nadège ha voluto mettersi a nudo condividendo con i lettori la propria vita e le proprie emozioni. Non mancano poi consigli e suggerimenti di vita pratica per tutti coloro che vogliono stare bene con se stessi e con gli altri. Ne abbiamo parlato con Nadège che oltre a spiegarci in che modo la scrittura sia stata per lei terapeutica ci ha rivelato qualche curiosità in più sul suo passato da modella.

Nadège, è uscito pochi mesi fa il suo libro “Strong e chic – Scelte di vita e di stile di una parigina mezza milanese”. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro? 

“Mi è arrivata la proposta dalla casa editrice Vallardi. Inizialmente pensavo di rifiutare perché non avevo mai pensato a scrivere una biografia. Poi gli editori, dopo vari incontri, mi hanno convinto chiedendomi di parlare delle mie passioni e della mia vita. Infatti, la loro idea era di far raccontare il mondo della moda attraverso gli occhi di una ex modella. In questo libro, c’è molto della Nadége privata. Devo dire che ho avuto carta bianca. Ovviamente, per la lingua mi ha aiutata un ghostwriter. E’ stata una bella esperienza. Meglio che andare dallo psicologo”. (ride)

Scrivere è stata una terapia insomma.

“Sì, perché sono riuscita a mettere su carta tutto quello che avevo dentro compreso il percorso professionale che avevo fatto. Questo libro è un diario pieno di consigli che possono aiutare a raggiungere il benessere quotidiano. In questi ultimi anni, ho cambiato molto di me stessa. Ho deciso di vivere bene e di essere felice”.

Nel libro si parla di amore per se stessi, di stile e di felicità. E lei afferma che essere belle e felici è una questione di scelte. Qual è stata la scelta che ha fatto nella sua vita che l’ha resa più orgogliosa di se stessa?

“Tante scelte mi hanno reso orgogliosa anche se devo dire che questo libro mi ha regalato tante soddisfazioni. E’ stato un lavoro di un anno a cui mi sono dedicata in tutto e per tutto. Finito di scrivere, mi sono dedicata alla lettura. E una volta chiuso il libro, mi sono detta ‘che bello!’”.

A proposito di stile, ormai nel mondo di oggi con l’avvento dei social le influencer sono diventate le nuove modelle. Cosa pensa di questo fenomeno? 

“Mi dispiace dirlo ma devo riconoscere che non ci siamo proprio. Non è assolutamente una critica. Tutti abbiamo un lavoro. Quello che non capisco è come facciano ad essere così popolari e perché la gente le segua sui social. Non hanno portamento e non hanno classe. Saper camminare è qualcosa di naturale e non servono scuole. Quello che piace oggi non era quello che piaceva prima. E’ il loro momento ed è giusto che lo sfruttino. Magari chissà la gente si identifica in loro”.

Negli anni Novanta, è stata una stella delle passerelle. Poi ad un tratto ha deciso di abbandonare la carriera per dedicarsi alla famiglia. Nessun rimpianto?

“Nessun rimpianto. Assolutamente. Il mio sogno non era di fare la modella ma di avere una famiglia. La mia è stata una scelta meditata. Sono felice di avere i miei tre figli. Purtroppo mi sono separata ma sono cose che succedono e bisogna accettarle”.

Lei ha lavorato con tutti. Da Karl Lagerfeld a Gianni Versace. Cosa le hanno insegnato? E che ricordo ha di loro?

“Ho dei ricordi bellissimi. Quando ho iniziato a fare la modella non è stato facile. I ritmi erano frenetici ed ero sempre in viaggio per servizi fotografici e sfilate. La gente dal di fuori non immagina e concepisce la moda come un lusso. Ho conosciuto dei maestri veri come Karl, Gianni, Giorgio Armani. Anche i fotografi erano dei talenti allucinanti. Erano attenti a qualsiasi particolare e il risultato si vedeva. Fare la modella mi ha insegnato ad avere una disciplina di vita e a dedicarmi a me stessa. E poi penso che sia importante avere la testa sulle spalle altrimenti ci si perde”.

Che rapporto ha con la bellezza? Ha paura di invecchiare?

“Non ho paura di invecchiare. Il tempo non è mai stato un problema e ancora meno oggi. Ognuno deve accettarsi così com’è. Ho appena compiuto 51 anni e mi sento come una bambina. Non trascorro la giornata a guardarmi allo specchio e non mi interessa contare le rughe. Una donna può essere bellissima anche a 60 anni purché non abbia fatto ricorso alla chirurgia estetica. La naturalezza è la qualità più bella che esiste”.

Con la corsa si mantiene in forma. 

“Corro perché mi fa stare bene. Mi libera la testa. Credo che tutti i giorni si debba fare qualcosa che ci assicuri benessere”.

Sulle passerelle vediamo spesso sfilare donne belle ma esageratamente magre, quasi offensive verso la naturalezza che i più vivono. Un problema di comunicazione visiva che ha generato illusioni e aspettative in numerose ragazze che incontrano con frequenza problemi di anoressia e bulimia. Lei che ha vissuto la moda dall’interno cosa può dirci in merito?

“Mi sembra che ora questa problematica stia passando. Posso assicurarti che nessuna di noi modelle negli anni 90 ha sofferto di problemi alimentari. Si mangiava di tutto e bene. Non so che problema abbiano gli stilisti che sembrano prediligere le ragazze con meno forme trattandole da appendiabiti. Sulle passerelle mi è capitato ultimamente di vedere modelle pallide, senza trucco, emaciate. Sembrano malate. La moda ha sempre bisogno di far parlare di sé. Questo però è un modo sbagliato. Le ragazze devono capire che è importante essere in buona salute. E per farlo devono mangiare bene evitando i fast food”.

E’ ancora in contatto con qualche ex collega di passerella? 

“Negli anni 90 noi modelle eravamo abituate a viaggiare e a vivere da sole. Abbiamo imparato cosa era la solitudine. Era un modo per ritrovare se stesse. Le sfilate erano un momento di incontro con le altre colleghe di passerella. Le persone che mi circondano mi ripetono che sono strana perché non chiamo mai nessuno. Anche le mie amiche Carla Bruni ed Eva Herzigova mi rimproverano la stessa cosa. Ci sentiamo infatti due o tre volte l’anno. Avrai capito che non sono una patita del telefono. Preferisco il contatto diretto”.

Quando ha iniziato la carriera di modella, i suoi genitori come l’hanno presa? 

“I miei genitori mi hanno dato un anno per dimostrargli che la strada che volevo percorrere era quella giusta. Dopo si sono convinti. Non sono mai stati contro. Mi hanno detto semplicemente “provaci”. Il mercato delle modelle non era quello di oggi. Adesso, basta andare in un reality show per mostrarsi ed esibire il proprio corpo. Tutti vogliono farsi vedere”.

Che mamma è? 

“Sono una mamma molto presente e severa. Riconosco di essere rigida anche con me stessa. Quando faccio qualcosa devo farlo bene. Il problema è che pretendo la perfezione anche dagli altri e questo può trasformarsi in un limite. Ai miei figli insegno il valore della civiltà, del rispetto e dell’educazione. Ci tengo molto”.

Che cosa non sopporta?

“La cattiveria. Se vedo una persona fare del male ad un’altra divento una iena. Negli ultimi anni mi sono sbarazzata della gente negativa. Ho fatto pulizia insomma”.

Progetti futuri?

“Ho iniziato da un po’ di mesi a parlare in pubblico per la promozione del libro. E’ diverso dallo sfilare perché in quel caso non mi sono mai vergognata. Ci sto lavorando molto a livello caratteriale per superare la paura. Sto avendo un buon riscontro di pubblico e ne sono particolarmente felice. Parteciperò anche ad una maratona per l’associazione Make a Wish che si occupa dei bambini gravemente malati”.

Per concludere la nostra chiacchierata le chiedo di dare un consiglio alle donne che vogliono essere strong e chic. 

“Consiglio di essere se stesse e di non farsi influenzare dai giudizi altrui. La libertà è importante”.

Condividi Su:
Ettore Bassi: “Mil
GP Magazine maggio 2

redazione@gpmagazine.it

Valuta Questo Articolo
NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO