04/19/2024
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Stefania Visconti: Una carriera in evoluzione

Vi presentiamo una ragazza poliedrica e ricca di talento. E’ stata la protagonista dell’ultimo videoclip di “Pierre”, celebre brano cantato dai Pooh dopo la recente reunion

di Laura Gorini

È un’artista decisamente camaleontica Stefania Visconti. Modella glamour, raffinata ed elegante, si è imposta  ben presto anche come valente attrice sia al Cinema sia a Teatro, senza farsi nemmeno mancare esperienze nel mondo della musica a livello attoriale. Di recente l’abbiamo potuta ammirare come la protagonista del videoclip del  brano “Pierre” dei mitici Pooh.

Stefania, come sta procedendo la tua carriera?

“La mia carriera è in una fase evolutiva e di sperimentazione. Gli impegni maggiori sono su alcuni set cinematografici in quanto l’amore mio più grande è indubbiamente il Cinema. Provo però costantemente a cimentarmi in varie forme d’arte per capire i miei limiti e lavorare meglio su me stessa”.

Una domanda diciamo un po’ complessa Stefania; ti chiedo un tuo punto di vista, che disillusioni pensi che possa dare l’assaggio del primo vero mondo dello spettacolo per chi s’è avvicinato pensando ingenuamente che fare questo lavoro fosse un “divertimento pagato”, come si suol dire, unire l’utile al dilettevole?

“Lavorare nel Cinema, a Teatro e nello Spettacolo in genere può anche essere divertente ma richiede molto impegno e costante studio se si ha intenzione di farlo diventare un lavoro. Non si nasce attori pur magari partendo da un talento evidente. Ci sono tante persone che si improvvisano artisti non rendendosi conto minimamente del duro lavoro che deve essere dedicato a questa professione ogni giorno”.

Cosa consiglieresti tu a questo proposito?

“Io consiglio di tenere i piedi ben piantati a terra, avere tanta forza e determinazione per seguire questa strada tortuosa. Non è un lavoro facile e spesso sono più le delusioni che le gioie. Testa sulle spalle, nervi saldi e non abbattersi per le tantissime porte in faccia che si riceveranno”.

Tu Stefania, in quanto professionista, quali sono delle scene in cui non vorresti mai recitare, o che comunque preferiresti di no?

“Non ho mai pensato a delle scene nello specifico che potrebbero indurmi a rifiutare un lavoro. Credo che sia la storia del personaggio in se da valutare e non la singola scena che potrebbe essere comunque necessaria e funzionale al racconto”.

Credi che sia importante per un attore/attrice sapersi “auto-doppiare” da solo/sola visto che tutti prima o poi si vedranno costretti a recitare in inglese o comunque in una lingua straniera?

“Ho avuto alcune esperienze di questo tipo, nel senso che mi sono doppiata in alcuni film. Ovviamente non sono una doppiatrice ma è una cosa che mi piace e non ho avuto grandi difficoltà nel farlo. Credo di esserci portata abbastanza anche se è molto complesso tecnicamente come lavoro”.

Ci sono delle cose di cui è meglio diffidare specie quando si è agli inizi?

“Quando si inizia un mestiere non si conoscono molte dinamiche e  meccanismi che le regolano quindi si rischia di sbagliare a prendere le decisioni. Io mi sono sempre affidata al mio istinto e spesso ho fatto bene”.

Ma per  te com’è stato all’inizio?

“L’inizio della mia avventura artistica lo ricordo pieno di entusiasmo e carico di aspettative. Ero felice di fare anche piccole cose che mi regalavano esperienza”.

C’è qualche film in cui ti vedremo tra poco?

“Negli ultimi mesi ho partecipato ad alcuni film che mi hanno permesso di entrare in contatto con realtà artistiche anche internazionali. Esperienze formative molto importanti che hanno arricchito il mio percorso. Ho appena ultimato le riprese di un film ‘The house of murderers’ per la regia di Bruno Di Marcello interamente girato in lingua inglese e che mi vede come protagonista”.

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