Tatiana Sorokina
Modella per caso
E’ un’affermata modella internazionale. Vive e lavora a Milano e calca le passerelle più importanti. Ci parla del suo lavoro, della sua famiglia e del problema dell’anoressia
di Cristiano De Masi
Si chiama Tatiana Sorokina, ha 23 anni ed è nata in Belorussia, a Vitebsk. E’ arrivata in Italia, a Milano, nel 2007, per lavorare nel mondo della moda, per l’agenzia Model Plus; poi per un periodo si è trasferita ed è andata lavorare a Parigi, per poi tornare a Milano successivamente. Ha lavorato per Givenchy, Gianfranco Ferré e molti altri marchi illustri e per molti magazine. Nel 2008 è diventata mamma di uno splendido bambino di nome Daniel, e per l’anno prossimo è in previsione il matrimonio… Una vita niente male per questa giovane e quotata modella internazionale.
Tatiana, come sei arrivata alle passerelle?
“E’ stato un caso. Accompagnavo un’amica ad un casting. Il cliente, però, dopo avermi vista mi ha chiesto di posare per qualche scatto, fatto con una vecchia Polaroid. Dopo soli tre giorni da quell’incontro mi sono ritrovata sul set per il mio primo shooting”.
Il ricordo più bello che hai da modella?
“Quando ho visto le foto del primo lavoro. Non riuscivo a credere che potessi essere davvero io quella ragazza. E’ stato pazzesco vedere come il fotografo, la stylist e il make-up artist mi avessero trasformata da una giovane e spensierata ragazzina ad una modella da rivista di moda”.
Nel tuo trascorso da modella sono state più le difficoltà o le soddisfazioni?
“Entrambe. Di certo però le soddisfazioni si gustano di più se raggiunte con impegno e sforzo”.
Qual è lo stilista a cui sei più affezionata e perché?
“Qui vado sul sicuro e dico che è Olga Sorokina, mia sorella, ma soprattutto designer della Maison Irfé Paris. Comunque amo tanto Lanve, che ha un mood che rispecchia in pieno il mio modo di essere”.
Modella di successo, sicuramente una cittadina del mondo. Dove vivi e dove ami passare il tempo?
“Vivo e lavoro a Milano, ma appena posso scappo sul lago di Como per rilassarmi e godermi la mia famiglia. Non posso trascurare il lavoro però e per questo motivo faccio spesso la spola con Parigi”.
Giovane, bella e molto attiva, oltre alla moda quali sono i tuoi interessi?
“Sembrerà banale ma il mio interesse principale è la mia famiglia, e dopo viene il lavoro. Ho avuto la fortuna di ricominciare subito a lavorare dopo la maternità ed ora cerco di conciliare al meglio le due cose. Poi amo praticare sport e fare diving. Insomma, potrei vivere in fondo al mare!”.
Modella, ma anche madre, come concili il tuo lavoro con un figlio?
“Mio marito mi aiuta molto e poi ci sono i nonni, che ritengo fondamentali. Mi permettono di lavorare serena e sicura. So che in ogni momento mio figlio Daniel è in buone mani, soprattutto ora che ha iniziato ad andare all’asilo”.
Quali sono le tue ambizioni per il futuro?
“Poter continuare a fare il lavoro che amo e poi restare nel settore. Conosco il mondo della moda e adoro tutto ciò che concerne il fashion. E poi vorrei fare un fratellino o una sorellina per il mio Daniel”.
Una domanda attuale anche viste le ultime polemiche, tu credi che esista l’anoressia nel tuo mondo?
“Purtroppo sì, anche se non è così diffusa come si crede. Negli ultimi anni c’è molta attenzione verso questo problema e tutti gli addetti ai lavori, con in testa gli stilisti stessi, stanno cercando di combatterlo realizzando delle collezioni diciamo più ‘comode’, non vincolandosi alla taglia 36 com’era sino a qualche anno fa. La cosa importante secondo me è non smettere di parlarne, e se qualcuno ha il sospetto che una parente o un’amica possa avere questo problema si rivolga subito ad un medico, senza paura. Il fai da te non aiuta mai!”.
Credi che le aziende debbano imporre la taglia 40 come minimo di partenza per le modelle?
“Molti già lo fanno, 40 e 42 sono le taglie più diffuse nei campionari. Io sono una 40 e vesto tranquillamente tutte le collezioni”.
Cosa pensi dell’Italia?
“Amo l’Italia per la gente calda e simpatica che ci vive. Ormai la considero la mia ‘prima’ casa. Ma amo l’Italia soprattutto perché come qui con pochi minuti di viaggio si possa veder cambiare totalmente il panorama. Penso anche solo al tratto da Milano a Como, che mi capita di fare spesso. In soli 30 minuti sembra di essere in un altro mondo. E poi, non parliamo della cucina: semplicemente deliziosa!”.