04/26/2024
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Tiziana Buldini: Alla ricerca della semplicità

Si chiude per lei un 2013 importante culminato con due lavori cinematografici firmati Pupi Avati e Federico Moccia

La sua carriera di attrice ha avuto un’impennata negli ultimi anni, arrivando a lavorare per registi importanti come Pupi Avati e Federico Moccia. Traguardi che non hanno minato la semplicità di questa ragazza, consapevole che c’è ancora molto da lavorare per raggiungere vette sempre più alte. Per questo non trascura nulla del suo lavoro e soprattutto la sua propensione allo studio. E questo impegno è stato premiato finora con partecipazioni a lavori cinematografici e televisivi rilevanti. Scopriamola meglio attraverso questa intervista.
Tiziana, parlaci un po’ di te, dove sei nata e caratterialmente come sei?
“Sono nata a Rieti 31 anni fa, il 18 maggio, sotto il segno del Toro. Sono orgogliosa, determinata e solare”.
Che 2013 è stato per te con questi due film “Il ragazzo d’oro” di Pupi Avati e “Universitari” di Federico Moccia?
“Un anno duro ma pieno di soddisfazioni. Tutto l’ impegno e la costanza degli studi che ho fatto sono stati ripagati da queste chiamate professionali. Lavorare con questi registi Esigenti come Pupi da un lato Mi spaventa Dall’altro mi affascina perché mi metto in gioco”.
Sei soddisfatta di quanto fatto in questi ultimi anni tra televisione e cinema?
“Se guardo da dove sono partita si mi sento in paradiso. Ho realizzato tanti piccoli sogni. Magari piccole cose ma per me importanti. Ma sono consapevole che la strada è lunga però l’impegno e la costanza non mi mancano. Se mi saranno fiducia io ci sono…”.
Quale è stata la tua formazione artistica?
“Ho cominciato a studiare nel 2008. Provando varie scuole per poi soffermarmi e rimanere al Duse con Francesca de Sapio. Mi sono appassionata tantissimo e non vedo l’ora di ricominciare l’anno!”.
Come definisci la tua carriera?
“In salita!”.
Quando scegli un film da andare a vedere al cinema, come si orienta la tua scelta? Scegli in base al genere, al regista o agli attori?
“In base al regista agli attori e ai premi vinti”.
Quanto è importante la fiction per gli attori? Pensi che sia uno spazio determinante per la crescita di voi attori in una realtà italiana dove di cinema se ne fa poco e dove si impiegano sempre i soliti?
“La fiction sicuramente ti dà più visibilità. Ultimamente poi sono state realizzate anche cose molto belle e può essere un ottimo trampolino di lancio per farsi notare e cominciare a fare cinema”.
Hai lavorato con registi importanti. Quanto ti hanno dato in termini di crescita professionale e come ti hanno plasmato?
“Mi hanno dato tantissimo. Sono persone da cui cerco di imparare e crescere. Anche umanamente. Sono artisti. Pupi, ad esempio, è un grande maestro del cinema italiano. Essere diretta da lui è un onore. Respiri quell’aria magica che quasi quasi pensi non possa essere vero essere li con loro. Ogni parola, ogni gesto non è mai da sottovalutare. C’è una bellissima energia”.
Che rapporto hai con l’amore?
“Con l’amore complicato. Sono difficile, esigente. Credo ancora in quei valori che non ci sono più e li pretendo. Non mi accontento mai!”.
Quanto tempo dedichi a te stessa?
“Ultimamente più al lavoro che a me stessa ma è talmente bello quello che faccio che credo che anche questo sia un modo per prendermi cura di me. La mia priorità ora è crescere culturalmente e professionalmente”.
Hai un sogno?
“Quello di essere felice sempre, cercando la semplicità delle piccole cose e viaggiando tanto”.
Progetti su cui stai lavorando per il futuro?
“Ne ho uno top secret. Per ora non posso dire niente! Progetti tanti e sogni ancora di più”.

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Gianluca Di Gennario

redazione@gpmagazine.it

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