07/27/2024
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WHATeECO: L’eCommerce sostenibile

di Paolo Paolacci –

Caterina Lotti e Benedetta Spattini ci parlano di WHATaECO, il loro eCommerce sostenibile che ha destato l’interesse dei media di settore e ottenuto il riconoscimento dalle Nazioni Unite nel perseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Le abbiamo contattate, condividendo la loro visione e la loro lungimiranza per un futuro più consapevole. Provate a leggere, per credere

Che cos’è WHATaECO e perché questo nome?

“WHATaECO è l’eCommerce sostenibile! Qualsiasi cosa tu stia cercando, su WHATaECO la puoi trovare, con la certezza che sia etica e sostenibile, il tutto su una piattaforma a impatto quasi zero. Il nome WHATaECO nasce da un’esclamazione di derivazione anglosassone (‘What a…’) coniugata al concetto di ecologia. ‘Eco’ richiama anche l’attività di e-commerce in senso stretto e, in italiano, lampante è il riferimento all’eco, inteso come risonanza che vogliamo dare al nostro progetto”.

Com’è nata la vostra squadra operativa?

“L’idea nasce da noi: Caterina Lotti e Benedetta Spattini. Entrambe già consumatrici consapevoli, eravamo alla ricerca di una realtà che potesse offrire tantissimi prodotti di uso quotidiano, già controllati e pensati per una vita più sostenibile. Abbiamo così iniziato ad approfondire tutti gli aspetti (inquinanti e non) del commercio elettronico, e pian piano WHATaECO ha iniziato a prendere vita. Oggi siamo affiancate da cinque collaboratori freelance che ci supportano nella comunicazione e nell’implementazione del sito”.

Quali obiettivi volete raggiungere e quali quelli già ottenuti?

“Dopo quasi un anno e mezzo di attività online, veniamo già considerati tra i primi  eCommerce per la vendita di prodotti sostenibili in Italia, la nostra community cresce ogni giorno e conta già oltre 20 mila utenti. Abbiamo più di 3500 referenze in catalogo, più di 170 brand italiani ed europei e abbiamo concluso diverse partnership strategiche con app del settore. Sin dalla sua nascita, WHATaECO ha destato l’interesse dei media di settore e ottenuto il riconoscimento dalle Nazioni Unite di perseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Guardando il fatturato in costante crescita, l’aumento della nostra fan base e alcuni premi vinti ci dimostrano che siamo sulla strada giusta con il nostro progetto”.

Quali sono le maggiori difficoltà che avete incontrato per rendere operativa WAE?

“Sicuramente la ricerca di capitali. Siamo un business leggero con costi fissi molto contenuti ma farsi spazio nel digitale è molto oneroso e non siamo ancora riuscite ad implementare la nostra strategia di marketing a causa della ristrettezza del budget a disposizione. WHATaECO è stato inizialmente self funded e abbiamo successivamente raccolto 80.000€ in una campagna di equity crowdfunding. Siamo attualmente alla ricerca di capitali che ci possano permettere di godere della scalabilità del progetto”.

Come intendete espanderla e su quali motivazioni pensate di fare leva?

“L’obiettivo del breve periodo è aumentare la brand awareness e consolidarsi nel mercato italiano. Anche a livello nazionale infatti c’è tanto spazio in cui muoversi e i valori fondanti del nostro progetto sono in linea con il periodo storico in cui viviamo e con le richieste dei nuovi consumatori digitali. La nostra leva è che ognuno può fare la differenza nel proprio quotidiano: ‘è solo una bottiglietta di plastica monouso’ dissero 8 miliardi persone! Scelte di acquisto consapevoli dovranno iniziare ad entrare nel nostro quotidiano se vogliamo davvero cambiare le cose: scegliere come consumare è il potere più grande che abbiamo noi cittadini”.

Qual è la positività che tutti dobbiamo imprimere nel nostro fare quotidiano nel fare le cose?

“Senso critico. Ciò che suggeriamo sempre è: siate curiosi e fate domande. Se un brand ha investito tempo, energie e denaro nel creare un business sostenibile avrà piacere nel condividere con voi informazioni sulle proprie scelte. E se non vi risponde, vi ha implicitamente risposto. Infine, non siate troppo esigenti subito. Anche un piccolo passo verso uno stile di vita più consapevole è molto: ogni volta in cui scegliamo di prendere la bici al posto della macchina per andare a lavoro, stiamo facendo già una scelta importante per noi e per il Pianeta”. 

Quali prodotti ci sono sul vostro sito e come funziona l’acquisto?

“Le categorie attualmente attive sul portale sono: abbigliamento e accessori, cosmesi, prodotti per la casa, prodotti per l’infanzia e premaman, prodotti per il tempo libero e la categoria cibo e bevande, introdotta a dicembre 2021. Acquistare è semplice. Una volta entrato nel sito whataeco.com, è possibile dare un’occhiata orientandosi con le categorie e sottocategorie del menù. In ogni pagina prodotto viene indicato il negozio di provenienza e il link della relativa pagina. Una volta evaso l’ordine, il pacco viene spedito direttamente dalla casa madre al cliente finale che quindi riceverà tanti pacchi quanti sono i brand/negozi da cui ha acquistato”.

L’ecologia, il Green è una scelta, una consapevolezza verso l’ambiente: perché questa determinazione anche nel business da parte vostra?

“La nostra idea iniziale era quella di un eCommerce per la vendita di prodotti etici e sostenibili. Tuttavia, ci siamo presto accorte dell’enorme impatto del commercio elettronico: consumo di suolo e di energia dei magazzini, distruzione dell’invenduto, Co2 generata dalle spedizioni, inquinamento digitale dei server, rifiuti provocati dagli imballaggi. Per questo motivo, l’impegno di WHATaECO non si limita ai prodotti proposti. Utilizziamo infatti solo server alimentati e raffreddati ad energia pulita abbattendo le emissioni che avrebbe comportato navigare su www.whataeco.com e ricevere le nostre mail. Lavoriamo in dropshipping, questo ci permette di non occupare suolo con un altro magazzino che andrebbe riscaldato e climatizzato, di consegnare la merce direttamente dalla casa madre al cliente finale, così da ridurre spesso la tratta e il numero delle spedizioni. Compensiamo tutte le emissioni derivanti dai trasporti attraverso l’acquisto di certificati bianchi supportati dal nostro partner Fenice spa. E gli imballaggi? Totale assenza di plastica, riduzione dei volumi al minimo, utilizzo quanto più possibile di materiali riciclati, sigillati con il nostro nastro in carta. Con tutte queste “accortezze” siamo riuscite a creare una realtà a impatto davvero ridotto”.

Per chiudere : come saperne di più e come trovarvi in rete o live.

“Sito e blog www.whataeco.com Instagram (@whataeco), Facebook (Whataeco), LinkedIn (WHATaECO), Mail hello@whataeco.com

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