07/27/2024
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Paola Saulino: Una showgirl nel pallone

Il #palinsesso è l’ultima creazione del “genio della comunicazione”, come anche lei stessa ama definirsi. Un modo per tenere compagnia agli italiani, fra provocazione e malizia, per la stagione 2018-2019

Altro che partite in chiaro, streaming che non funzionano e orari improponibili per seguire la squadra del cuore. Quello che si è inventato Paola Saulino coniuga social e pallone con un misto di equivoci e doppi sensi da far impazzire gli uomini di tutt’Italia. All’irriverenza lei ci è abituata. Con il suo “Pompa Tour” ha sfidato i luoghi comuni e il perbenismo del ceto medio conquistando la ribalta sui giornali di mezzo mondo. America inclusa. Su Instagram, mezzo milione di italiani la seguono ogni giorno e stanno incollati al pc per vedere di cosa è capace. Paola Saulino non è una donna a cui piace volar basso. Così, ha organizzato il suo personale palinsesto (che nel suo caso diventa #palinsesso) e ogni giorno della settimana avrà il suo hashtag di riferimento. Uno sta già facendo il giro dello Stivale: #ilfallodellasettimana. Il doppio senso è d’obbligo per capire di cosa si parlerà, tra calciatori, falli e battute… Gli altri si susseguiranno nell’arco della settimana proprio come gli appuntamenti fissi del piccolo schermo. Il lunedì sarà la volta di #buonasexymana, martedì il già citato #ilfallodellasettimana, mercoledì #paesaggidipaolina, venerdì #ledomandedelcaxxo con la possibilità per i followers di avanzare le loro curiosità e sabato #diconodime. I numeri delle visualizzazioni sono già decollati. Un po’ come avvenuto in estate con il resoconto hot dei Mondiale di Calcio Russia 2018 all’insegna dell’hashtag #PornCup. Le impression dei suoi post – ovvero le persone che li visualizzano anche senza aver cliccato like alle sue pagine – raggiungono i 10 milioni. Daily Mail, The Sun e Russia Today le hanno dedicato ampi servizi. Un fenomeno social mondiale. Nulla di costruito. Tutto naturale. Il segreto del successo sta lì. Ma non solo. Due lauree in Comunicazione e Imprenditoria e creatività per l’industria dello spettacolo sono arrivate entrambe con votazione massima e lode annessa. Gli studi da attrice le hanno dato l’input per costruire un personaggio divenuto oggetto del desiderio (e delle antipatie) di milioni di italiani. Tutti la amano e molti la odiano. Finchè se ne parlerà, i suoi numeri sono destinati a decollare. D’altronde per lei la trasgressione fa parte della quotidianità.

Come nasce l’idea del #palinsesso?

“Dalla volontà di aiutare i miei followers a seguirmi costantemente, come se fossi una televisione vera e propria. Per dare ai miei social un valore aggiunto e offrire un senso al fatto che le persone mi seguano. Ogni giorno avrà il suo hashtag, tutti imperdibili per scoprire qualcosa in più di me. Se l’opportunità non c’è, me la creo!!! Sono sempre stata abituata così. Così per il rientro dalle vacanze ho sfornato questa sorpresa per i miei fans…”.

Partire dalle basi per costruire grandi progetti.

“È così che si fa: prima le fondamenta, poi i contenuti. Purtroppo o per fortuna ho sempre dovuto lavorare prima per costruire i mezzi, non avevo i mezzi, e prima ho pensato a quelli, e poi alle idee. A chi mi contesta sempre rispondo semplicemente: tu cosa stai facendo per cambiare, per migliorare? E il più delle volte trovo solo silenzio dall’altra parte. Per questo ho scelto di creare un brand tutto mio, di mia esclusiva proprietà, e di aprire una società di produzione. Sono e voglio continuare ad essere una business girl, autoproducendomi almeno manterrò la mia libertà”.

Calcio ma non solo. Perché tutto questo successo?

“Amo il calcio, ma in generale perché sono andata oltre gli stereotipi del falso perbenismo, ho intellettualizzato l’aspetto sessuale. Ho aiutato gli italiani ad andare oltre i luoghi comuni: io ho imparato a non aver paura di essere estranea alla massa, al fatto di non avere bisogno di consenso per quello che dico e faccio. Mi arrivano molti messaggi che mi ringraziano per come sono e per quello che faccio, e soprattutto i più giovani mi scrivono che sono un esempio di forza che loro stessi vorrebbero avere. Questo per me è tutto!”.

Paola Saulino è imprenditrice di se stessa.

“Ho un Team che mi aiuta, e che ho creato io, ma le idee sono interamente frutto della mia testa. Ho imparato a chiedere suggerimenti a chi è più specializzato in alcune competenze, e anche se la strada è ancora lunga, per ora posso dire che io sono l’azienda di me stessa, l’imprenditrice del mio personaggio. E intanto lotto per cambiare il mondo con le mie provocazioni, e con il mio essere, per far uscire gli italiani dall’inettitudine in cui sono finiti”.

Tu ti definisci una “Scienziata della Comunicazione”.

“È così: ho studiato come attrice nei teatri, mi sono specializzata in comunicazione creativa e ho applicato tutta la teoria sul mio personaggio. I risultati sono straordinari. Ho sviluppato la mia sensualità, o meglio l’ho capita,  e ho associato contenuti. La gente mi guarda per il seno, il sedere e per quello che dico. Adoro che chi sta dall’altra parte dello schermo, sogni ed immagini pensando a me. Chi guarda il mio profilo deve essere ammirato, ispirato, io voglio ispirare potere”.

Tu sei potente?

“Sì, lo sono. Ma sono anche dalla parte dell’amore. E diventerò sempre più potente. Ho un obiettivo e un piano per raggiungerlo, studio coaching e formazione per indirizzare la mia mente e i miei pensieri verso l’ottimizzazione dei risultati. Voglio ancora chiarirmi le idee, ma miro al successo. La vita è come il gioco del calcio: vincere è l’unica cosa che conta. E a me non piace perdere”.

Con mezzo milione di followers… guai a darti della influencer.

“O almeno io non sono la classica influencer da Instagram. Eppure io influenzo molto più le persone rispetto a quelle che si auto-definiscono influencer. Un esempio? Il mio profilo è stato bloccato prima delle ultime elezioni di marzo pensando che potessi influenzare nuovamente le masse con un nuovo punto di vista politico e sociale.. E com’è finito? Proprio col risultato che io auspicavo: ancora più visibilità. All’estero è stata data molta rilevanza a questa censura, ne hanno parlato negli States, in Inghilterra, in Australia e in Russia. La verità è che io influenzo e sposto l’ago della bilancia”.

E poi i tuoi numeri su Instagram…

“Sono reali, veri. Mai comprato un follower. Mai avuto un’agenzia, mai usato trucchetti o scorciatoie per far salire il numeri. Mi seguono mezzo milione di persone e mi sbirciano e scrutano quasi dieci  milioni. Un italiano su 6 viene a vedere le mie foto e i miei video. La ragione sta nella trasparenza con cui faccio le cose: non ho paura di sporcarmi le mani, di metterci la faccia, di parlare di sesso senza pregiudizi. Di essere trasgressiva laddove mi piace esserlo, e di dire sempre la verità anche se questa può dar fastidio ai più”.

Anche in questo hai una spiegazione?

“La verità è che attiro anche quando mi faccio criticare, perché c’è chi ama ciò che faccio e chi lo critica solo perché sogna di poterlo vivere. Ma questa è la peculiarità dell’artista: provare ad ammansire, magari ispirare, un pubblico-lupo che ha paura di quello che fai ma vorrebbe trovare il coraggio per farlo. Ecco, la chiave di volta sta tutta qui, nella parola coraggio”.

Hai un’arma in più?

“Il pubblico si rispecchia in quello che dico. Sente ciò che vorrebbe ascoltare più spesso. Ma ciò che ho imparato e mi distingue da tutte le altre è di provare a non auto-limitarmi e a non vedere ostacoli davanti a me. L’arma in più è il coraggio, ed è grazie a questo che trasformo tutti gli ostacoli in occasioni imperdibili”.

 

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