07/27/2024
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Simonetta Leone: “Il principio dell’endurance equestre è il benessere del cavallo”

di Rosa Gargiulo –

Simonetta Leone è una giovane abruzzese, laureata in Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, lavora in Trenitalia ma – soprattutto – fin da piccola condivide la vita con i suoi amati cavalli! È con loro che corre davvero ad alta velocità, raggiungendo traguardi importanti e vivendo esperienze indimenticabili.

Quando è nata la tua passione per i cavalli?

“Colleziono ricordi con i cavalli da quando ero una bambina e, con tanto orgoglio, posso affermare di essere cresciuta insieme a questi meravigliosi animali. La mia disciplina è l’endurance equestre, una vera e propria maratona a cavallo, che si svolge su percorsi di campagna che variano per caratteristiche e chilometraggio. Il principio cardine di questa meravigliosa disciplina è solo uno: il benessere del cavallo. Per questo motivo, al termine di ogni gara, viene sottoposto ad attente visite veterinarie che valutano tutti i parametri relativi al suo stato di salute”. 

Quali sono le particolarità caratteriali dei cavalli?

“Sono animali speciali: la loro statura imponente rappresenta, da sempre, l’eleganza e la forza, e il loro animo è gentile e nobile.  Come tutti gli essere umani, ognuno di loro ha un carattere differente, contraddistinto da pregi e difetti. Possiedono una intelligenza molto fine, sono capaci di apprendere velocemente e non dimenticano”. 

Quanto tempo dedichi all’allenamento e alla cura del tuo cavallo?

“Questo sport richiede un’ottima preparazione fisica, sia del cavallo che del cavaliere ma, per realizzarla, ci vuole tempo e costanza. La concentrazione deve essere massima in ogni fase e non è consentito lasciare nulla al caso”. 

Che tipo di rapporto si instaura tra cavallo e cavaliere?

“L’endurance è una disciplina che richiede una preparazione sportiva molto lunga e complessa e, per questo, trascorro tantissimo tempo insieme ai cavalli. La qualità di questo tempo permette la costruzione di un rapporto intimo e molto profondo; la fiducia che si instaura è reciproca ed è necessario avere una spiccata sensibilità per comprendere ed interpretare il cavallo con cui si condivide il percorso”. 

Quali sono i risultati più importanti che hai raggiunto?

“Ho cominciato più di quindici anni fa, con una piccola pony con cui affrontavo la distanza di 5 chilometri. Con il passare degli anni ho preso parte a gare sempre più lunghe e prestigiose. Nel 2016 ho partecipato alla ‘H.H. The President od UAE Endurance Cup’ ad Abu Dhabi, una delle più difficili del mondo, che vede sulla linea di partenza una frotta di circa 300 binomi. Insieme a Dr. Indio, il mio compagno in quella circostanza, siamo riusciti a centrare il 23esimo posto in classifica e il primo degli europei. Un’altra partecipazione importante è relativa alla ‘H.H. Sh. Mohd. Bin Rashid Al Maktoum’, a Dubai.  Insieme alla mia inseparabile Bloom, compagna di vita, ho raggiunto il 1° posto a Valeggio sul Mincio (VR); il 2° posto a Grosseto; il 7° posto al Campionato Italiano Assoluto sulla distanza di 160 km ad Arborea (OR); il 1° posto al Trofeo del Casalone – a Grosseto”. 

Prossimi obiettivi?

“Il Ruella Endurance Stables, il team del quale faccio parte, da più di vent’anni porta in alto i colori dell’Abruzzo nelle più importanti competizioni internazionali e nazionali. Nella nuova stagione agonistica saremo impegnati in numerose gare internazionali e nelle competizioni nazionali e regionali”. 

Tre buoni motivi per praticare equitazione.

“È uno sport che sviluppa e arricchisce la capacità relazionale. I cavalli insegnano tanto, soprattutto a rialzarsi dopo le cadute, e questo permette anche di affrontare le insidie della vita con più tenacia e senza mollare. L’endurance, in particolare, è una disciplina che forma i cavalieri a tutto tondo, consente di fare una importante attività fisica a stretto contatto con la natura… e non c’è cosa più bella!”.

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