07/27/2024
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Valentina Passa: Una giornata speciale

E’ con la bella Valentina Passa che continuiamo la nostra avventura: la diciottesima. Noi di GP Magazine insieme ad Adriana Soares, fotografa di moda, abbiamo ideato un fashion contest volto a tutti, ragazzi e ragazze, uomini e donne, della porta accanto. Un modo speciale di realizzare il sogno di molti che desiderano passare una giornata speciale, dove ci si immerge in un contesto diverso, quello di uno shooting fotografico, partendo dal make up per arrivare agli scatti veri e propri.

di Adriana Soares

Valentina, sei una donna bellissima. Sei madre… Parlami di te, di ciò che fai, delle tue aspirazioni.

“Sono nata a Roma, papà romano e mamma romagnola. Seconda di tre fratelli, un’infanzia bellissima serena fatta di nonni, vacanze e domeniche tutti insieme. Sono timidissima introversa eppure mai sola. Cresco, mi iscrivo al Liceo Artistico perché amo disegnare e tutto ciò che è arte. Poi inizio a lavorare nell’agenzia di viaggi di mio padre e scopro un amore più grande: i viaggi. Lavoro per 10 anni nel mondo del turismo, viaggio e lavoro con ritmi intensi, nel frattempo pratico tanto sport e conosco tanti amici. Ho una vita piena che mi distrae dal fatto che i miei genitori, nel frattempo, si sono separati e mia madre è tornata in Romagna. Un abbandono forte che lascia il segno… Tuttavia sembra tutto in equilibrio, seppur precario, vivo e sopravvivo. Poi nel giro di due anni cambia tutto. Tra il 2007 e il 2009 cambio casa, nasce mio figlio, perdo il lavoro e un grande lutto in famiglia stravolge tutto. Combatto con la depressione, mi faccio forza per mio figlio perché lui è l’unica gioia in mezzo ai problemi. Mi sento diversa, divento forte, litigo con l’insonnia e cambio lavoro. Inizio facendo la figurante in tv, modella, poi anche nel cinema, mi fanno lavorare tanto allora capisco che funziona. Inoltre ho molto più tempo da dedicare a mio figlio. Sono una mamma presente, forse un po’ apprensiva, ma cedo che sia fondamentale dedicarsi alla famiglia. Oggi voglio rimettermi i gioco, tornare a trovare un lavoro stabile, nonostante la crisi ce la farò, e voglio che quel passato doloroso non sia più dolore ma qualcosa che mia ha reso più forte e migliore. Voglio pensare che il dolore e il cambiamento sia in realtà opportunità, voglio pensare che sia esperienza da raccontare per aiutare, voglio che mio figlio sia orgoglioso di me”.

Nella vita ci sono momenti in cui bisogna fare delle scelte. Hai più rimorsi o rimpianti?

“L’unico rimpianto che mi appartiene è quello di non aver passato qualche anno all’estero. In un periodo in cui ero stanca del mio lavoro e dopo una vacanza a Miami ero decisa a partire per ricominciare da capo, trovare lavoro, riempirmi di esperienze di vita ed imparare la lingua. So che questo avrebbe cambiato radicalmente la direzione della mia vita, non me la sono sentita, e oggi un po’ me ne pento”.

Se avessi il potere di cambiare il passato, cambieresti qualcosa?

“No, non cambierei nulla, ma cambierei il mio atteggiamento nei confronti delle cose. Vorrei essere stata meno fragile ed aver avuto la maturità oggi nella mia testa di ventenne”.

Ti piaci come sei?

“È difficile piacersi e soprattutto piacersi sempre! Sono molto autocritica,spesso mi piace osservarmi da ‘fuori’, come se la ragazza della foto non fossi io e cerco di capire cosa e come migliorare. Credo nell’evoluzione continua, nel cambiamento, ogni giorno ci sentiamo persone diverse a seconda dello stato d’animo del momento. Credo che lo specchio rifletta in realtà la mia anima, la mia visione personale di me stessa, costellata a volte di difetti a volte di pregi. Cambierei volentieri quei piccoli difetti che vedo solo io, oppure quell’aria malinconica che mi attraversa spesso, ma sono sicura che a quel punto, il difetto si sposterebbe altrove e allora dovrei fare i conti con me stessa”.

Abbiamo passato una giornata davvero speciale. Parlami di questa giornata.

“Ti ho conosciuta per caso, mi consigliarono il tuo nome, guardai qualche tuo lavoro e pensai che avevo trovato la persona giusta. Perché i tuoi scatti andavano oltre le foto, non si trattava dei soliti tutti uguali, ogni scatto diverso, ogni soggetto era unico… ho pensato: non è una fotografa è un’artista! Quando poi ti ho conosciuta mi hai accolta con un sorriso caloroso, rassicurante. Le origini brasiliane non mentono! Poi mi dici ‘sei troppo… pettinata!’. Hai ragione nella vita io non sono mai così perfetta, hai già capito tutto di me, e io ho già capito che fotograferai me e non la mia immagine. Chissà perché immaginiamo sempre i fotografi professionisti brizzolati di una certa età che con fredda serietà ci scrutano dall’obbiettivo e invece io avevo scelto una (bellissima) ex modella per degli scatti. Chissà che cosa ne sarebbe venuto fuori. E poi inizia il lavoro e dietro quella macchina fotografica il tuo sguardo cambia. Diventi seria, professionale, mi dai consigli, cambiamo scenario vestiti e tante pose. Alla fine guardo qualche scatto, sono io? Sono proprio io? Wow!”.

Consiglieresti questa esperienza alle altre donne?

“Le foto sono ricordi indelebili di come siamo e come eravamo, credo che è qualcosa di noi che rimarrà per sempre anche come splendido ricordo”.

I sogni aiutano a vivere. Cosa sogni? Cosa speri per il futuro? Sei più realista o ottimista?

“Sono realista e tutte le mie speranze sono rivolte a mio figlio, spero di essere un guida per lui. Sinceramente sono un po’ preoccupata per questa generazione con pochi valori e troppa tecnologia. Sono tuttavia ottimista perché credo che questo sia un periodo di ‘passaggio’ perché capiremo presto che un abbraccio non può essere sostituito da una chat”.

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