04/29/2024
HomeVivere & AbitareDavid Austin: Il poeta delle rose inglesi

David Austin: Il poeta delle rose inglesi

di Marisa Iacopino

“Non sono la rosa, ma ho vissuto con lei”. Mai citazione fu più adatta. Il nostro personaggio ha fatto delle rose la propria ragione di vita. Stiamo parlando di David Austin, il padre delle Rose inglesi.

Perché è diventato un coltivatore di rose?

“Sono cresciuto in campagna, dove ho sviluppato la passione per le piante in giovanissima età. Mio padre era contadinoe amico di un vivaista locale, James Baker, famoso per la coltivazione e introduzione di piante perenni, tra cui i lupini Russell. Ero affascinato dall’idea di sviluppare nuove varietà di piante, ma è statoquando mia sorella Barbara mi ha donato il libro di A. E. Bunyard, Vecchie rose del giardino, che mi sono innamorato delle rose. Il libro mi ha ispirato a ordinare un paio di rose antiche di cui ho apprezzato tutta la bellezza, i profumi meravigliosi e il loro habitat naturale. In quel momento, appena ventenne e per hobby, ho iniziatola coltura di questi fiori. L’obiettivo era quello di combinare il fascino e la fragranza delle rose antichecon la vasta gamma di colori e la fioritura delle rose moderne”.

Quando è sorta la sua società? 

“Ho fondato la David Austin Roses nel 1969. La tendenza in quel momento era per l’ibrido di rosa Tea, e i vivai non erano disposti a vendere le rose vecchio stile coi loro numerosi petali!Così, mi sono reso conto che se volevo giardinieri in grado di far crescere le mie rose inglese, dovevo seguire l’istinto e offrirle io stesso al pubblico. La società iniziò da una piccola base con soli due, tre dipendenti che lavoravano attorno al mio tavolo da cucina. La rosa ‘Ann’ fu chiamata così in omaggio a Ann Saxby, una mia collaboratrice, tra i lavoratori più fedeli di quel periodo. Anche se oggi è pensionata, lavora ancora ogni anno per l’evento del Chelsea Flower Show. (1) La mia prima rosafu la ‘Constance Spry’, nel 1961. Ne ero molto orgoglioso. Oggi è ancora ampiamente coltivata per via della ricca fioritura e del suo profumo”.

All’inizio, ha dedicato rose ai grandi nomi della letteratura inglese, o a eventi speciali. Oggi come si sceglie il nome delle nuove rose?

£Il sistema non è cambiato. Nel corso degli anni ho accumulato una lunga lista di nomi, ispirato dall’orticoltura, dalle arti e dalla campagna locale. In generale, mi propongo di abbinare il carattere specifico della rosa a un nome che sento più appropriato per essa”.

Quanti tipi di rose coltiva?

“Coltivo rose discendenti dall’incrocio di due genitori. Ho sfornato oltre duecentotrenta rose inglesi fino ad oggi, sia come arbusti che rampicanti. Entro il 2017, sono previste tre nuove introduzioni”.

Da tempo ormai ‘English Rose’ è la denominazione ufficiale per le rose di David Austin. Immagino che questosia motivo di grande orgoglio!

“Ho coniato il termine English Roses nel 1969, quando ho prodotto il primo gruppo di rose con fioritura ripetuta. Erano chiamate coi nomi di personaggi chauceriani, tra cui ‘Wife of Bath’. (2)  Il fatto che le rose fossero così intrecciate alla cultura e alla storia d’Inghilterra, rendeva questa definizione molto appropriata, a mio dire”.

Come si adattano tali rose con il clima mediterraneo?

“Le rose inglesi generalmente prosperano nel clima mediterraneo. Amano il caldo, e spesso crescono un po’ più alte di quanto non facciano nel Regno Unito – alcune varietà beneficiano anche di potatura estiva. E’ importante che siano innaffiate bene, e può essere utile che abbiano un po’ d’ombra durante il pomeriggio”.

“Ogni English Rose ha il suo carattere unico e la sua bellezza.” Sono parole tratte da una sua intervista. Qualcuno dice che le piante ci ascoltino e ci guardino. Lei parla con le sue rose?

Non posso dire che ciparlo, ma mi preoccupo profondamente per loro – quasi come un padre fa con i suoi figli. Le rose sono piante resistenti facili da coltivare, ma come per ogni cosa vivente, più attenzione e cura si dà loro, più è probabile che prosperino”.

Mr. David, lei è anche scrittore. Scrive esclusivamente di rose?

“Scrivo anche poesie e nel 2014 ho pubblicato la prima raccolta intitolata ‘Il respiro della Terra’. Si basa su esperienze della mia vita e l’interazione con il mondo naturale”.

Fino ad oggi, ha ricevuto molti onori. C’è un premio che non le è stato ancora concesso e che vorrebbe?

“Ogni onore che mi è stato tributato è giunto come una sorpresa. Mi sento molto orgoglioso di aver ricevuto l’OBE(3), nel 2007, per i miei servigi per l’orticoltura. Esso ha coinciso con l’uscita della mia duecentesima English Rose al Chelsea Flower Show. E’ stato un anno molto speciale, quello. Tuttavia, andando avanti, il mio unico desiderio è che le mie rose continuino a portare gioia alla gente di tutto il mondo – e che ce ne siano molte nuove negli anni a venire!”.

(1)  La più grande ed importante esposizione floreale della Gran Bretagna

(2) la novella della donna di Bath (The Wife of Bath’s),  da “i Racconti di Canterbury” di Geoffrey Chaucer .

(3)  Officer of the British Empire,  onorificenza della Regina

Condividi Su:
POST TAGS:
GP Magazine marzo 20
Valeria Umbro: Una g

redazione@gpmagazine.it

Valuta Questo Articolo
NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO