07/27/2024
HomeArticoliCecilia Quadrenni: “Ho un rapporto intimo con la musica”

Cecilia Quadrenni: “Ho un rapporto intimo con la musica”

E’ una giovane artista nata in Italia e che ha avuto la possibilità di esibirsi live a Londra. Ha appena pubblicato l’EP “To Summer”, il cui singolo “It’s Just Rain” è in rotazione radiofonica. Parlare con lei di musica vuol dire uscire dagli stereotipi della musica commerciale per entrare in un mondo intimo fatto di sperimentazioni
e di emozioni

E’ nata ad Arezzo e ha sempre coltivato la passione per il songwriting e per l’arte come cultura e ricerca. Infatti, fin da bambina, ha studiato violino, mimo e recitazione e ha viaggiato tra l’Italia e la Francia. Il desiderio di sperimentare la porta ad abbracciare orizzonti musicali sconfinati mettendosi continuamente alla prova. E’ reduce dall’EP “To summer” ed è in rotazione radiofonica con il singolo “It’s Just Rain”. Un ottimo momento artistico per lei.
Cecilia parlaci di questo nuovo singolo “It’s Just Rain”. Come nasce?
“Questa canzone è nata a Londra, in un’estate piovosa molto diversa dall’estate torrida italiana. Mi sono resa conto di come certe emozioni si possano nascondere grazie alla pioggia, che sembra a volte venirti in aiuto per camuffare i sentimenti. E’ stato un modo per ringraziarla”.
Lo definisci un singolo “intimistico”, che cosa intendi con questa definizione?
“Tutto il rapporto con la musica è per me molto intimo. L’ho sempre vissuta di nascosto perché sono convinta che le emozioni più forti e profonde non si debbano urlare ma sussurrare. E così ‘It’s Just Rain’ vocalmente si avvicina la mio modo di esprimere le emozioni più nascoste e quindi intime, intoccabili, da ascoltare ad occhi chiusi. Quelle emozioni delicate che finita la canzone si vuole negare di aver provato. Intimo come un atto erotico in cui la voce si fonde con il suono”.
“It’s Just Rain” è contenuto in un EP che contiene altri pezzi, ce ne vuoi parlare?
“Nell’EP ‘To Summer’, composto da tre brani inediti più una cover del brano irlandese ‘Scarborough Fair’, ogni inedito è dedicato ad una manifestazione della natura: l’estate in ‘To Summer’, la pioggia in ‘It’s Just Rain’ e il vento primaverile che ci avvisa dei cambiamenti che stanno arrivando nella nostra vita in ‘New Wind’. Se ci facciamo caso ogni cosa che ci succede può essere ritrovata nella natura. D’estate abbiamo voglia di fuggire ed il sole e il caldo ci forniscono l’energia giusta per farlo, ogni cambiamento che è in noi possiamo ritrovarlo nel cosmo e nella terra. E la natura ci fornisce tutto ciò che ci serve per affrontare i nostri stati d’animo”.
Com’è avvenuta la scintilla che ti ha fatto innamorare della musica?
“A questo è difficile rispondere perché credo di esserci nata. Credo che tutti, in realtà, nascano con l’amore verso la musica ma alcuni, per motivi ignoti, decidono di percorrere proprio questo cammino per comunicare con il mondo. C’è anche chi, dopo poco, lo abbandona. Io sono tra quelli che proseguono e voglio andare sempre più avanti”.
Nel 2011 hai avuto un tour nei migliori locali della musica live a Londra. Che cosa ha significato per te cantare dal vivo nella capitale della musica pop?
“Cantare per un pubblico molto diverso da quello italiano e di culture diverse è stato molto emozionante e anche costruttivo perché mi ha messo alla prova e mi ha fatto crescere. Però, il fatto che il mio progetto musicale sia stato apprezzato mi ha anche dato molto coraggio, quello che spesso mi è mancato, per portare avanti la mia musica anche e soprattutto nella mia terra che è l’Italia”.
Come ti sei formata musicalmente parlando?
“Ho suonato il violino da bambina e seguito corsi di teatro e mimo. Tutto ciò che era arte aveva per me un interesse fondamentale anche se ogni cosa che affrontavo la vivevo come una crescita per migliorarmi nel mio progetto di cantante. Seguendo poi il lavoro di arrangiamento in studio, ho anche imparato a capire quale fosse il giusto sound per i miei brani in relazione alla mia voce, la scelta degli strumenti… Ho imparato molto anche, e forse soprattutto, dai lavori finiti male. Per il resto ho sempre cercato di rimanere mantenere un certo distacco dall’intellettualismo che ruota attorno alla categorizzazione dei generi musicali. Prepararsi e migliorarsi va bene ma sempre facendo tutto di ‘pancia’ senza imbottirsi di nozioni e concetti che, a parer mio, nella musica non contano.
Caratterialmente che persona sei?
“E’ sempre difficile parlare di se stessi perché in noi vediamo solo i pregi, o comunque tendiamo a giustificarci, mentre negli altri i difetti. Posso solo dirti che quello che sono veramente lo si può scoprire nelle mie canzoni. Per il resto, sono quello che gli altri vogliono vedere. Mi piace la musica e la mia gatta ed il mio tempo lo trascorro sempre con loro”.
Sei nata in Toscana ma la musica ti porta a girare molto. Cosa ti porti dietro della tua regione ogni volta che ti sposti o ti esibisci?
“Vorrei portarmi sicuramente il cibo! A parte questo credo di aver ereditato dalla mia regione uno spirito un po’ malinconico, tipico delle nostre colline e una tendenza a ricercare la pace, quella che regna sovrana da queste parti”.
Ormai il web ha cambiato il modo e le abitudini di approcciare alla musica. Molti talenti contemporanei devono il proprio successo al web. Per te cosa rappresenta?
“Credo che prestissimo il web supererà ogni altra forma di comunicazione, comprese le radio e la stampa. Basti vedere come Youtube ha messo in crisi i canali musicali della televisione. Nel web l’artista abbandona ogni sovrastruttura e punta dritto al proprio talento. Questa è una grande rivoluzione e non solo per la musica”.
Che idea hai del panorama della musica in Italia, un mondo dove ormai si è raggiunto il massimo oppure di una realtà che può ancora essere soggetta a “stravolgimenti”?
“Purtroppo credo che ci sia stata una grande ‘crisi di non identità’. Credo che ci sia tanto da scoprire e che si possa dare molto di più, anche per quanto riguarda i nomi più grandi del panorama musicale. Si può continuare a fare musica anche a 80 anni, basta che non si diventi la caricatura di se stessi”.
Hai messo in cantiere progetti da sviluppare a breve e a medio termine?
“Sì, adesso sto pensando al mio album che conterrà gli inediti di ‘To Summer’ e altri brani che sto realizzando, anche in altre lingue. Continuo a lavorare sul live per avere sempre più occasioni per condividere la mia musica con il pubblico”.

Condividi Su:
POST TAGS:
Federica Quaglieri:
Irene Cao: Il fenome

redazione@gpmagazine.it

Valuta Questo Articolo
NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO