07/27/2024
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Dalla passione alla professione, la fotografia secondo Luca De Nardo

di Alessia Bimonte

Luca De Nardo è un fotografo ricco di talento. La sua fotografia è arte e un linguaggio che esprima la propria personalità. I suoi lavori non sono mai banali in ogni soggetto immortalato.

Fotografi per passione?

“Sì. In realtà sono fotografo da circa 7 anni. Prima facevo ben altro. Mi sono avvicinato alla fotografia mentre facevo il magazziniere in un’azienda di prodotti per la fotografia. Vedevo fotografi tutti i giorni e ascoltavo i loro racconti e le loro esperienze. È così che ho scoperto la fotografia come linguaggio, perché di linguaggio si tratta”.

Come sei passato dalla passione alla professione?

“Il passaggio è stato abbastanza veloce, dopo aver comprato la mia prima macchina fotografica ho iniziato a lavorare in proprio dopo un periodo di avvicinamento a questa forma di espressione. Ho sempre voluto scattare per me, volevo qualcosa di mio, poter percepire la vita a modo mio. Questa voglia di scattare foto che appartenessero a me e che andassero oltre le tendenze, oltre le regole…”.

Che tipo di fotografo sei?

“Scatto di tutto, foto industriali, paesaggi, ritratti, book fotografici… ma quello che più mi appartiene è la continua ricerca della donna da interpretare”.

Perché proprio la donna?

“Perché il mondo della donna è sempre così affascinante, complesso e segreto, tutto da scoprire. E la mia ricerca si è sempre concentrata sulla donna in quanto espressione di se stessa, come contenuto e non contenitore”.

Una ricerca molto complessa, come si articola?

“Fotografo e persona ritratta sono al pari in un processo congiunto, di co-creazione, un flusso di esternazioni, di sensazioni. Questo lavoro di relazione avviene anche a livello psicologico. Quando poi si analizza il lato dell’erotismo femminile, il tutto si evolve a puro stato mentale in quanto completamento della donna medesima che si mette a nudo, nel senso di essere se stessa. Oggi si travisano molto questi concetti come disdicevoli”.

Uno dei tuoi ultimi lavori si è svolto durante la Fashion Week ad Ischia. Che esperienza è stata?

“Bellissima ma folle; cercare di tirar fuori il meglio nella frenesia e nel tumulto degli eventi che si sono susseguiti. Scatti a modelle e modelli, ospiti… un’esperienza incredibile alla quale non rinuncerei per niente al mondo; incontrare e conoscere persone da ogni parte del mondo e poter condividere qualcosa con loro”.

Ci sono nuovi progetti ai quali stai lavorando?

“Alcune mostre fotografiche, tra cui ‘Nine’, nove opere che raccontano nove storie erotiche di donne, un importante libro con un editore romano e una collana autoprodotta dal titolo ‘Eros’; inoltre una formazione fotografica, viaggiando per vivere realtà, contesti insoliti, desueti e sconosciuti lontani o vicini con modelle e fotografi. Sono appena tornato dal Marocco, ma ripartirò per altre destinazioni come Cuba e Grecia”.

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