07/27/2024
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La poliedrica Roberta Potrich

La bellezza ha il suo ruolo ma poi è la bravura a fare la differenza. Roberta Potrich è un’attrice che unisce aspetto fisico e bravura. Difficilmente passa inosservata. Di lei possiamo dire che ha un curriculum che, a metterlo insieme, non basterebbero più di due pagine della nostra rivista. I suoi lavori si snodano tra moda, teatro, tv e pubblicità. Tanta carne al fuoco per ottenere sempre risultati soddisfacenti e una carriera finora molto brillante.

di Marisa Iacopino

Per ricordare tutti i suoi lavori, consigliamo un giretto sul suo sito web (www.robertapotrich.it). Ma ciò che ci colpisce particolarmente, senza nulla togliere ai tanti telefilm e fiction fatti, è la moltitudine di spot, telepromozioni e campagne pubblicitarie a cui ha preso parte. Una carriera nella carriera. E’ stata testimonial di una nota casa di giochi per bambini e ragazzi e di una famosa marca di stampanti. E poi è stata protagonista di varie serie di fotoromanzi. Una come lei non poteva sfuggire a GP Magazine.

Roberta parlaci di te e presentati ai nostri lettori.

“Prima di tutto mando un caro saluto ai lettori di GP Magazine. Ho origini trentine, da giovanissima mi sono trasferita a Milano per iniziare la carriera di modella. In seguito, dopo avere frequentato una scuola di recitazione, ho cominciato a fare l’attrice, con qualche escursione nella conduzione televisiva. Vivo tra Roma e Milano per esigenze di lavoro”.

Caratterialmente come ti definisci?

“Mi reputo solare, imprevedibile e razionalmente sognatrice. Sono una persona tollerante e mi adatto alle situazioni. Per quanto riguarda i difetti sono abbastanza testarda, pigra, semplice ma anche complicata, una pazzerella”.

Cosa occorre per andare d’accordo con te?

“Essere originali, non convenzionali, simpatici e comprensivi”.

La recitazione è sempre stata una tua passione e un sogno sin da bambina?

“Sì, già a tre anni mi divertivo a recitare le poesie, inventavo storie fantastiche, mettevo in piedi le varie scenette, poi, crescendo, ho capito quale fosse la mia ambizione”.

Da dove hai iniziato? Ricordi i tuoi primi passi in questo settore?

“Il primo passo è stato quello di partecipare al classico concorso di bellezza ‘Un volto nuovo per il cinema’. L’organizzatore del concorso, titolare di un’ Agenzia di modelle a Milano, mi convocò per sostenere un provino fotografico. Risultai fotogenica ed espressiva e da quel momento ha iniziato a rappresentarmi. Ricordo con molta tenerezza i primi lavori nell’affascinante mondo del fashion system”.

La tua attività di attrice ti ha visto protagonista in tanti telefilm, serie tv e fiction. Tanti ruoli a dimostrazione della tua adattabilità. Qual è il comune denominatore dei tuoi personaggi?

“Per un’attrice è importante cambiare ruolo, quando i caratteri sono diversi dal proprio diventa ancora più emozionante, è quasi come vivere altre vite. Finora ho interpretato molte figure, passando dal ruolo della giornalista a quello della escort, dalla suora alla manager, all’amante, ecc. Se devo trovare un comune denominatore dei miei personaggi è quello di una donna affascinante, di classe, più o meno forte e con un certo spessore emotivo”.

Da oltre 15 anni sei volto e testimonial di decine e decine di spot pubblicitari televisivi? C’è n’è qualcuno a cui sei particolarmente legata e perché?

“A prescindere dal fatto che ogni lavoro mi entusiasma, mi è piaciuto particolarmente interpretare la mitica Eva kant, in un video realizzato per festeggiare il 50° Anniversario della Fiat 600. Lei è un’icona di bellezza e di forza femminile”.

Cosa c’è dietro la realizzazione di uno spot di pochi secondi?

“Lo spot è un piccolo film, spesso infatti si avvale della direzione di registi famosi. Pochi secondi in un film sono insignificanti, nello spot diventano fondamentali in quanto questo ristretto margine di tempo deve essere efficace per convincere della buona qualità di un prodotto, per cui la preparazione è molto impegnativa e curata in ogni minimo particolare. Lo spot si divide in 3 fasi: la pre-produzione, la lavorazione, le cui riprese possono durare anche 15 ore al giorno e per più giorni a seconda del progetto, per finire la post-produzione e la distribuzione ai media. Per ottenere 30 secondi di filmato è necessario un lavoro certosino”.

La tua bellezza ti ha consentito anche di lavorare nel mondo della moda. Sei soddisfatta di quanto fatto in questo ambito o lo consideri semplicemente un qualcosa in più nella tua carriera?

“Lavorare nel mondo della moda è stata un’esperienza unica e bellissima, mi ha dato la possibilità di sfilare per Griffe internazionali ed essere immortalata da maestri della fotografia. La moda è arte, eleganza, fascino, gioco, impegno, disciplina, una passione che è parte di me. Seguo la moda con gusto e stile personale, senza essere una fashion victim”.

Il tuo è un curriculum ricco di lavori e di esperienze, segno che chi ti ha scelta ha apprezzato il tuo modo di fare e la tua professionalità. Cosa diresti a coloro che in tv o al cinema mancano le opportunità?

“Ti ringrazio del gentile complimento. Non sono all’altezza di dare consigli sull’argomento, l’importante è credere in se stessi ed essere determinati a raggiungere l’obiettivo prefissato, tenendo sempre presente che studio e sacrificio sono fondamentali”.

Bravura, bellezza e fortuna. In percentuale quanto hanno influito nella tua vita lavorativa questi aspetti?

“Direi che la percentuale è a pari merito, in principio la bellezza assieme a una buona dose di fortuna è un biglietto da visita che apre le porte, soprattutto nell’ambiente della moda, in seguito per continuare a lavorare la bravura è determinante”.

C’è qualcuno a cui dire grazie riguardo i tuoi inizi?

“Per quanto riguarda la moda sono stata rappresentata da una valida e seria Agenzia. Il passaggio alla recitazione lo devo a un fotografo professionista che mi ha segnalato un casting di Rai Fiction, l’ esito positivo mi ha aperto le porte al mondo della recitazione”.

In mezzo a tanti lavori, la tua vita privata ne ha risentito o ne ha beneficiato?

“Questo lavoro assorbe molto tempo ed energie, all’inizio è un investimento per cui automaticamente il privato passa in secondo piano. Quando si comincia a raccogliere i frutti si assaporano anche i benefici, si può concedere maggior tempo alla vita privata, inoltre un lavoro che è una passione appaga psicologicamente”.

Giochiamo un po’. Tra dieci anni ci incontriamo per una nuova intervista, cosa mi racconterai?

“Spero di mantenere l’ entusiasmo e sogni da realizzare, di vivere serena con la mia famiglia e di continuare a fare questo mestiere, con ruoli da interpretare adeguati all’età ma sempre stimolanti”.

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Stefania Capece: “
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