L’emozione di camminare sulle nuvole
di Marco Negro
Questo articolo è il frutto dell’esperienza personale dell’autore e non intende essere fonte di consigli sia tecnici che pratici. Prima di qualsiasi escursione in montagna è bene informarsi adeguatamente presso una guida riconosciuta
Cogne è un comune sparso italiano situato nella parte meridionale della Valle d’Aosta, al cospetto del massiccio del Gran Paradiso. È una valle abbastanza stretta, sulle cui pendici sono situati parecchi bivacchi: Leonessa (2900 metri), Money (2800 metri), Borghi (2700 metri), Pol (3100 metri) e Grappein (3200 metri): queste sono stupende mete di molti escursionisti di tutta Italia. Lungo i sentieri si possono trovare anche numerosi stranieri, giunti da tutto il mondo per contemplare la meravigliosa vista del massiccio del Gran Paradiso.
Molti escursionisti non affrontano i sentieri in questa valle a causa della sua elevata lunghezza. La vista da quei bivacchi, situati su spuntoni rocciosi, è letteralmente mozzafiato. Ci sono bivacchi di tutti i livelli di difficoltà: dal bivacco Leonessa di difficoltà “E” cioè escursionismo, che è raggiungibile in alcune ore di cammino senza percorrere particolari tratti esposti, fino al Pol e Grappein che sono bivacchi raggiungibili in molte ore di cammino, di difficoltà “EEA” cioè escursionisti esperti e sentiero con tratti alpinistici, presentano lunghi tratti di difficoltà elevata. Bisogna innanzitutto descrivere un bivacco: sono di solito a forma di mezza botte in legno ricoperto da uno strato zincato e all’interno non c’è cibo né luce elettrica né riscaldamento, ma per coprirsi di notte ci sono a disposizione numerose coperte di lana da mettere sopra il proprio sacco a pelo. Le escursioni si possono svolgere nei mesi di luglio, agosto o settembre e prima di effettuarle, nei giorni precedenti, è consigliato mettersi in contatto con le guide alpine per avere informazioni sulla segnaletica del sentiero e per avere la conferma, soprattutto se si decide di farla nel mese di giugno o luglio, che ci siano tutti i ponti sul percorso. Per fare queste camminate è necessario avere uno zaino da trekking in cui bisogna mettere alcuni litri d’acqua, una pila, un coltellino, una corda e una giacca pesante perché in montagna il tempo cambia molto velocemente. Inoltre se si decide di svolgere la camminata su due giorni, dormendo al bivacco, è necessario portarsi dei panini per mangiare e vestiti pesanti per la notte in bivacco. Per fare ogni camminata in montagna è consigliato indossare scarponcini alti che proteggano la caviglia dalle distorsioni, molto diffuse. Questo è il minimo indispensabile per raggiungere i bivacchi,tranne Pol e Grappein. Per raggiungere questi ultimi bisogna avere un imbrago da alpinista e un set da via ferrata, inoltre ai piedi bisogna indossare scarponcini da alpinismo. Quando si cammina in montagna bisogna essere preparati e svolgere ogni azione in modo razionale e non frettolosa. In primis bisogna partire molto presto (anche se si decide di svolgere la camminata su due giorni). E’ consigliabile partire a piedi da valle al massimo verso le 8 del mattino, ciò per due motivi: per prima cosa si cammina meglio all’ombra e in questo modo si raggiungono i bivacchi in tarda mattinata (in modo da non dover camminare nelle ore più calde della giornata) sia perché se ci si accorge che la camminata è troppo impegnativa si ha il tempo di tornare a valle prima che faccia buio. La montagna è per tutti, ma bisogna assumere una certa esperienza prima di affrontare percorsi difficili, poiché a volte la montagna è come il mare, non perdona. I bivacchi più facili sono lunghi da raggiungere ma non presentano punti esposti, mentre i bivacchi più impegnativi presentano creste, vie ferrate (cioè passaggi esposti con corde fisse) e terreno molto friabile. Spesso, inoltre, i bivacchi più impegnativi sono posti a un’ altitudine maggiore, quindi è molto importante assicurarsi di non soffrire l’altitudine quando si è sotto sforzo (ciò lo si accerta svolgendo camminate a livelli, dalla più semplice alla più difficile).
Leonessa, Pol-Grappein, Money
Tra i bivacchi della Val di Cogne questi tre sono quelli che suscitano più emozioni e sono panoramicamente i più belli. Per andare al Leonessa è consigliabile partire da Cogne alle 8 del mattino, dopo aver fatto un’abbondante colazione, indispensabile per avere le energie per affrontare il cammino. Si inizia a risalire la valle e dopo alcuni bivi si giunge ai Casolari dell’Herbetet, dove risiede stabilmente un guardia parco. Per arrivare ai casolari si impiegano circa tre ore di cammino. Da qui il sentiero diventa più ripido (ma mai esposto) fino a delle lunghe rocce erose dall’antica presenza di un ghiacciaio. A questo punto il bivacco è ben visibile e con una mezz’ora abbondante di cammino lo si raggiunge. Il tempo stimato per l’intera escursione è di tre ore e mezza, senza contare le pause. E’ importante, mentre si sale di quota, fare ogni tanto qualche pausa di almeno dieci minuti dove ci si riposa e si fanno lunghi respiri per abituare l’organismo all’aria rarefatta. Dal bivacco la vista è mozzafiato: è ben visibile il massiccio del Gran Paradiso e il Monte Rosa dalla parte opposta. Quest’ultimo all’alba si colora improvvisamente di rosso fuoco e fa rimanere tutti gli escursionisti a bocca aperta. Il bivacco non è a mezza botte ma ha il tetto spiovente (come quello delle case) ed è rivestito di rame. Il bivacco ha 8 posti comodi. Quando ci si sveglia attorno al bivacco si possono notare numerosi camosci e stambecchi, che non scappano alla presenza dell’uomo. Il bivacco è adatto a tutti ed è di media difficoltà.
Per svolgere l’escursione al Money è consigliabile partire da Cogne alle 8 circa. Dopo aver attraversato gran parte della vallata il sentiero risale il versante destro della montagna, fino a un altopiano (2200 metri) dove sono spesso visibili dei camosci. Il sentiero continua su una ripida cresta morenica, spesso anche scivolosa, fino al punto più critico del percorso: il passaggio con le catene. Questo passaggio consiste nel risalire una parete di circa 5 metri di altezza e abbastanza pendente rimanendo attaccati con le mani alle catene. Appena superato questo tratto si giunge al bivacco: costruito in mezza botte di lamiera dipinta in giallo. All’interno ci sono 6 posti comodi. Il bivacco è circondato da strapiombi tre lati su quattro. Di sera in particolare intorno al bivacco sono visibili camosci e marmotte. La vista è stupefacente: dietro al bivacco si vedono i ghiacciai del Money e delle Tre Cime degli Apostoli, davanti si vedono i ghiacciai del Gran Paradiso e il Monte Rosa.
Per affrontare l’escursione ai bivacchi Pol e Grappein le cose si complicano: bisogna avere un allenamento fisico medio-alto e avere un equipaggiamento adatto. Si parte da Cogne circa alle 7 del mattino. Bisogna percorrere a piedi l’intera Val di Cogne, il sentiero a quel punto diventa più ripido e ci sono vari passaggi sporgenti e con corde fisse da affrontare con un imbrago e un set da via ferrata per poter agganciarsi alle corde fisse e affrontare i passaggi esposti. Nell’ultimo tratto è bene incordarsi poiché il sentiero è di livello alpinistico e diventa una semi-arrampicata. Si arriva quindi al bivacco Pol e, con qualche metro a piedi, al bivacco Grappein. La vista da lassù è stratosferica: davanti si vede l’intera val di Cogne, alla propria sinistra si hanno i ghiacciaio del Money e quello delle Tre Cime degli Apostoli, dietro si estende, da pochi metri dietro il bivacco Grappein, l’esteso ghiacciaio del massiccio del Gran Paradiso. Dietro il bivacco, in alto si vede la punta di Ceresole. Spostata a destra si può vedere con un binocolo la Madonnina, situata sulla vetta del Gran Paradiso a 4061 metri, che è meta di alpinisti di tutto il mondo. Il ghiacciaio non è in gran parte ripido, ma è come una pianura di ghiaccio. L’emozione più bella è all’imbrunire, quando in basso si notano i piccoli comuni di Cogne e Valnontey spegnere le luci delle case. In quel momento si ha la sensazione di essere un dominatore e al tempo stesso controllore di quelle case. E di notte cambia tutto. Un tappeto di stelle si forma in cielo, sempre più fitto e più luminoso. E’ emozionante fermarsi a pensare che quelle luci che vediamo sono state prodotte dalle stelle prima che noi nascessimo e che forse quelle stelle ora non ci sono più, ma la loro luce brilla ancora. Oppure, se la serata è di luna piena, si vedono meno stelle ma si vedono le montagne con un colore tra il grigio e il blu, e si sente il vicino Ghiacciaio della Tribolazione, situato vicino al bivacco Pol, “rumoreggiare” a causa dei pezzi di ghiaccio che si staccano. Tutto ciò nel totale silenzio della notte. Ed è ancor più bello svegliarsi il mattino dopo e guardare il ghiacciaio cambiato, con nuovi seracchi ma meno ghiaccio. Spesso nel pomeriggio capita di vedere in diretta lo staccamento del ghiaccio e la caduta a valle. Il rumore del ghiaccio che cade frantuma le rocce e arriva in una conca verso valle fa rabbrividire tutti, perché fa capire la forza della montagna e della natura. Tutto questo per invogliare molte persone ad andare in questi luoghi che non tutti i Paesi del mondo offrono.
Molti di voi, leggendo quest’articolo penseranno, “sono cose troppo estreme per me”, ma bisogna sempre provare nuove esperienze e poi… in ogni cosa c’è sempre una prima volta.