Mary Patti: Da “Non è la Rai” al sogno, oggi realtà, di diventare psicoterapeuta
di Silvia Giansanti –
Una delle ragazze più in vista dello storico programma di Gianni Boncompagni, ci racconta come si è svolta la sua vita dopo quell’exploit
La tv ha trovato lei e lei poi l’ha lasciata per dedicarsi ad altri progetti. A qualcuno potrebbe fare perfino rabbia, ma Mary ha sempre inseguito il sogno di diventare una brava psicoterapeuta e oggi con soddisfazione riceve i pazienti nel suo studio romano. La sua vita è completamente cambiata rispetto a quando aveva vent’anni. In quel periodo casualmente è stata una delle ragazze di “Non è la Rai” e aveva anche uno spazio tutto suo noto come “Indovina il nome di mia nonna”. Il suo fascino non è passato inosservato. Può una professionista svolgere anche un lavoro legato all’arte? La risposta è sì. La competizione tra ragazze è una cosa che non le è mai appartenuta.
Che fine ha fatto Mary Patti?
“Ha portato a termine i suoi studi di psicologia e si è specializzata in psicoterapia per l’adolescenza. Dopo la specializzazione ha iniziato il percorso formativo e lavorativo. Dopodiché ha iniziato a lavorare”.
Quando è partita la tua esperienza televisiva?
“La mia prima esperienza è stata ‘Domenica In’. Avevo quasi diciotto anni e si è svolto in modo del tutto casuale, in quanto ho fatto senza nessuna aspettativa un provino solo per accompagnare una mia amica. C’era Gianni Boncompagni che rimase colpito dalla mia risata solo dopo poche note di una canzone che avrei dovuto cantare. Il caso ha voluto che mentre ero a ‘Domenica In’ mi proposero di partecipare al concorso di Miss Italia con le selezioni regionali. All’epoca ero molto timida e tutto questo mi ha permesso di sciogliermi un po’. Ho accettato di partecipare solo perché volevo essere truccata e pettinata da professionisti. Invece ho passato la selezione, prendendo la fascia. Ma non è finita, ho vinto anche la fascia Miss Linea Sprint. Andai a Madonna di Campiglio dove sono passata di nuovo e poi a Salsomaggiore ho vinto la fascia di Miss in Gambissima Italia. All’epoca lo sponsor era Omsa e quindi mi fecero il contratto per un anno come modella. Nel frattempo Gianni Boncompagni era passato a Mediaset, portando con sé alcune ragazze tra cui me”.
Accettasti?
“Non subito, perché mi ero iscritta all’Università. Il secondo anno fui ricontattata per partecipare al programma e partii nella seconda edizione, riuscendo ad organizzarmi con gli studi. Presi parte alla seconda e alla terza, dopodiché ho lasciato per la laurea. Continuai a fare qualcosa in tv in una rubrica del Tg1 che non mi impegnava molto. Ho proseguito a lavorare come modella e a fare altre cose in maniera sporadica. Man mano mi sono buttata definitivamente in quello che svolgo tutt’oggi”.
Perché secondo te all’epoca Gianni Boncompagni ti scelse?
“Lui andava sulla particolarità. Credo che mi scelse per il fatto che scoppiai a ridere coprendomi il volto, come detto prima. Gli piaceva il mio leggero strabismo di Venere. Apprezzava il fatto che volevo proseguire con gli studi. Mi affidò il famoso gioco della nonna in cui si doveva indovinare il nome”.
Tua nonna portava davvero quel nome strano Mosqu?
“No, scelte d’autore. Così il gioco è andato avanti per un anno”.
Sei una nostalgica?
“Assolutamente sì con vena malinconica. Ripenso spesso con nostalgia e con malinconia a tutto quel periodo, quello dei vent’anni spensierati. Avere tanto tempo davanti, fare progetti è una cosa magnifica”.
Il pubblico ti ha dimenticata?
“Per tanti anni non ho pensato più all’esperienza in tv, visto che mi sono letteralmente catapultata sul lavoro e sulla famiglia. Sembrava tutto così lontano. Un paio di anni fa mio figlio si è messo sui social su Instagram e io per seguirlo ho aperto una mia pagina. Per puro caso ho commentato una pagina di ‘Non è la Rai’ e così qualcuno ha capito che ero io. Mi sono arrivate tantissime richieste e mi si è riaperto un mondo, recuperando tanti ricordi”.
Visto che oggi hai uno studio dove ricevi i pazienti, c’è qualcuno che ti ha riconosciuta?
“Sì, anche perché lavoro con molti adulti oltre che con gli adolescenti. Con stupore mi hanno riconosciuta anche quest’ultimi perché ho scoperto che ‘Non è la Rai’ è un programma che viene replicato in tv”.
Questo non ti mette in imbarazzo?
“Forse prima. Oggi ho capito che i ragazzi si sentono più a loro agio scoprendo che hanno davanti una persona che ha fatto parte del mondo dello spettacolo. Si può benissimo mediare tra diventare una professionista mandando avanti gli studi e svolgere un lavoro legato all’arte. Essere una professionista non vuol dire che non si possa avere una parte creativa o divertirsi con la propria femminilità, le due cose possono benissimo convivere”.
Se oggi qualcuno ti dovesse proporre un programma in tv, accetteresti?
“Accetterei un programma che avrebbe a che fare con la mia professione. Oppure mi piacerebbe tantissimo fare un programma tipo ‘Amore Criminale’, ‘Quarto Grado’ e “Chi l’ha visto?’ Non sarebbe male come idea”.
Con quale ragazza dell’epoca sei rimasta in contatto?
“Anita con la quale ho fatto anche ‘Domenica In’. Adesso abbiamo una chat attraverso la quale qualche volta ci scriviamo. Mi vengono in mente Pamela e Samantha”.
Visto che all’epoca avevi uno spazio tutto tuo e hai mostrato capacità, sei mai entrata in competizione con Ambra?
“No. Lì dentro c’era tanta competizione, ma non vedendolo come un lavoro futuro, non avevo questo spirito. Ambra era una specie di sorellina più piccola, è stata sempre molto carina”.
Cosa hai notato da psicoterapeuta negli ultimi tempi?
“Negli adolescenti una grande solitudine. Ricordiamoci che molti sono stati bloccati dal covid e hanno avuto delle ripercussioni. Senza dimenticare che oggi i genitori sono molto impegnati. Noto un aumento di attacchi d’ansia. Negli adulti invece ci sono molti aspetti depressivi”.
CHI E’ MARY PATTI
Maria Patti è nata a Roma il 27 febbraio del 1972 sotto il segno dei Pesci con ascendente Leone. Caratterialmente si definisce introspettiva, simpatica e astratta. Ama mangiare l’amatriciana, simpatizza per la Roma e ha l’hobby della lettura e dello sport. Possiede un bassotto. Le piacerebbe vivere a Parigi. Un anno fortunato della sua vita è stato il 2007 quando è diventata mamma. Ha un figlio ed è sposata. La sua esperienza in televisione è partita con “Domenica In” e a seguire è passata a Mediaset dove ha fatto parte per ben due edizioni di “Non è la Rai”. Ha deciso successivamente di proseguire gli studi da psicologa. E’ stata anche Miss Linea Sprint e Miss in Gambissima Italia.