07/27/2024
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Roberta Di Mario: Lo stato delle cose

Roberta Di Mario è un’artista poliedrica che ha irrotto nel panorama musicale della canzone d’autore e del pianismo contemporaneo. Il suo ultimo lavoro, “lo stato delle cose”, di cui ci parlerà nella nostra intervista, ha già riscosso ampio successo.

 

di Marina Marini

 

Roberta, parliamo di sensazioni ed emozioni. Cosa ti dà la musica e come riesci a trasmetterlo?

“Trasmetto ciò che sono e questo è vincente a prescindere perché le mie sensazioni ed emozioni raccontano chi sono io. La mia musica è come uno specchio che riflette la mia anima”.

Hai riscosso molto successo con il tuo ultimo album “Lo stato delle cose” contenente sia un cd di brani cantati, “Songs” che un altro di musica da pianoforte: “Walk on the piano side”. 

‘ ‘Lo stato delle cose’ è composto appunto da questi due cd, distinti ma comunque parte dello stesso cuore. Le emozioni sono espresse attraverso il piano e le parole in ‘Songs’. ‘Walk on the piano side’ include invece colonne sonore. Questo lavoro è stato per me un giro di boa, mi ha fatto capire dove realmente volessi andare. Ho spaziato dalla poesia in canzone, alla canzone che sembra una poesia. Il 14 novembre il video di ‘Lo stato delle cose’ è stato trasmesso in anteprima nazionale su tg com. Il mio disco precedente ‘Tra il tempo e la distanza’, pubblicato nel 2011 da Alsa Music e contenente otto canzoni e due brani per pianoforte, aveva già aperto la strada a questa nuova considerazione: il musicista deve utilizzare la musica per raccontare il mondo”.

Il piano è lo strumento che ti rappresenta di più. Perché?

“Ho iniziato a suonare il piano quando avevo 5 anni e non andavo ancora a scuola! Penso di aver imparato prima le note e poi l’alfabeto. Mia madre notò la mia predisposizione per la musica quando da bambina mi dilettavo con una piccola pianola e da lì è iniziato tutto”.

Se dovessi definire il tuo stile, che parole useresti?

“Non ho un nome per definire il mio stile. Sono stata definita da alcuni media una ‘cantautrice raffinata’ e sono stata paragonata a Cammariere e a Conte per le sonorità ma abbraccio anche il pop più leggero pur venendo dal mondo classico. La mia versatilità mi consente di non fossilizzarmi su uno stile particolare”.

Vogliamo commentare il tuo recente lavoro per la mostra di Botero?

“Il lavoro per la mostra di Botero è stato gratificante ed entusiasmante. Arte e note si sono unie in un connubio unico e ho avuto il privilegio di accompagnare con le mie note un nome di fama internazionale. La colonna sonora è racchiusa nell’album ‘Hands’ e si sposa con il video delle mostra. Le immagini aiutano spesso a tirare fuori le note che abbiamo dentro. E’ interessante creare colonne sonore d’accompagnamento per video, film, mostre. La musica è l’altra metà del cinema, accompagna e completa”.

Quali qualità deve possedere un musicista?

“Innanzitutto bisogna studiare musica! Il percorso da autodidatta non è completo e non è sufficiente. E’ importante unire lo studio delle regole alla libertà e alla creatività. Il conservatorio, ad esempio, aiuta ad acquisire la tecnica ma la creatività è un apporto personale, è il momento in cui viene fuori la personalità dell’artista. Anche la curiosità è una componente importante: la ricerca di nuove sonorità e la sperimentazione delle contaminazioni si connettono con la sfera creativa”.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

“Sarò presto alle prese con il video di ‘Tasti bianchi, tasti neri’, tratto da ‘Songs’ ne ‘Lo stato delle cose’, il tema dominante è quello del virtuosismo unito alla canzone. Farò un tour negli store Feltrinelli a Milano, Roma e Firenze e per informazioni al riguardo si può visitare il sito  www.robertadimario.it o cercarmi su facebook”.

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