10/08/2024
HomeSpettacoloStorie di radio: Clelia Bendandi, ricordo di una icona della radio

Storie di radio: Clelia Bendandi, ricordo di una icona della radio

Silvia Giansanti –

Si è spenta di recente una delle voci più significative e particolari del panorama radiofonico italiano. Clelia ci ha lasciato ricordi importanti

Il nostro più grande rammarico è quello di non aver fatto in tempo ad intervistare una voce storica come quella di Clelia Bendandi, che era in programma per la nostra rubrica. Un grande dispiacere e un grande peccato aver perso un nome importante che ha contribuito a creare un bel pezzo di storia radiofonica, specie quando era alla conduzione sulle Stereo Rai, insieme ad altri colleghi illustri. Fino a qualche giorno prima della sua scomparsa, era andata regolarmente in onda su Rtl Best. Anche lei aveva accettato di lavorare in questo interessante progetto, atto a rivalutare le grandi voci della radiofonia. Clelia ha toccato i 50 anni di carriera con devozione, impegno e la passione che tutti gli addetti del settore conoscono fino in fondo. Clelia ha una storia di tutto rispetto e il suo nome è entrato nel cuore di molte persone che non la dimenticheranno mai. Già, come si fa a dimenticare quella voce così vera, così incisiva, così professionale? La notizia arrivata nella mattinata del 13 marzo scorso ha gettato tutti nell’incredulità e nello sconforto. Per diversi anni ha gestito parallelamente all’attività radiofonica un ristorante nella Capitale. “L’isola del Sole” era un barcone galleggiante dove si mangiava in compagnia anche di grandi artisti della musica che erano soliti passare a salutarla. Personalmente ho sempre nutrito stima e ammirazione nei suoi confronti, tant’è vero che sarebbe stato davvero interessante sentire dalla sua voce tanti avvenimenti di un passato radiofonico che ha lasciato il segno.  Abbiamo raccolto la testimonianza di alcuni colleghi che erano amici consolidati e che in queste frasi hanno espresso tutto il loro dolore.

Barbara Marchand: “Cara amica Clelia, rappresentavi la forza in tutto il suo splendore e sei andata via senza avvisarci.  Amavi il tuo lavoro con il cuore. Sempre amabile e mai saccente. Mancherai a tutti ma soprattutto a noi che ti conoscevamo con simpatia e affetto. Clelia è un colonna della radio, quella vera, quella beneducata, quella preparata e quella rispettosa dell’ascoltatore. Non c’era competizione tra noi ed era sempre una festa quando ci incontravamo. Ci sarà sempre. E’ una pietra miliare di questa nostra bellissima avventura, la radio! Chissà che fai lassù? Proteggici e se fosse possibile, un forte abbraccio. Ciao Clè.”.

Daniela Debolini: “Clelia era una mia grande amica, ci vedevamo e ci sentivamo spesso. Avevamo programmato di vederci a cena proprio pochi giorni dopo la sua scomparsa. Che dire? Io ero la sua ‘biondina del cuore’, perché avevamo sette anni di differenza e quindi quando ci siamo conosciute a Radio Elle ero la più piccola di tutte. Ero sempre quella della musica italiana e lei adorava Pino Daniele. Per me è stato un dolore immenso perché alla nostra età perdere un’amica fa malissimo. Era sempre positiva e non parlava mai male di nessuno. E’ stata una grossa perdita sia come conduttrice radiofonica che come persona”.

Foxy John: “Clelia era una grande amica e una bella persona. Ricordo con nostalgia il suo ristorante ‘L’Isola del Sole’ sulle sponde del Tevere. Quanti ricordi, quante mangiate insieme e quanta gente in quel locale. In modo particolare ricordo suo padre, Poldo Bendandi, un attore di successo”.

Francesco Acampora: “La prima volta che ho conosciuto Clelia Bendandi avevo diciotto anni e avevo appena messo piede a Radio Luna che è stata la mia prima radio ma non la sua, poiché lei veniva da Radio Elle. Era già una veterana quando io ho messo la bocca al microfono. Quello che si capiva di lei immediatamente è che riusciva a far passare attraverso il microfono tutta la sua essenza umana. Clelia era una persona estremamente buona, dolce e altruista, sempre pronta a supportare le necessità di qualcuno. Era molto generosa e sempre con il sorriso. Abbiamo trascorso anni bellissimi in radio ma anche fuori dal lavoro, passando piacevolissime serate insieme nel suo ristorante sul Tevere. Prima che esistessero i social è stata l’inventrice proprio del social, in quanto aveva inventato il tavolo sociale. Era un grande tavolo tondo vicino alle cucine, dove gli amici arrivavano e trascorrevano la serata insieme ad altre persone, tutti accomunati dalla vicinanza con Clelia. Tornando a parlare di radio, la consideravo la più bella voce italiana, una voce profonda e calda. Aveva un’ottima conoscenza della musica con dei gusti molto precisi. Quando parlava, toccava vari argomenti che non riguardavano solo la musica, ma anche cinema, teatro e letteratura. Nelle sue trasmissioni radiofoniche è riuscita ad inserire tutto ciò che era dentro di lei. Ci siamo ritrovati per due stagioni insieme a Rai Stereo Due, creando un sodalizio perfetto. Ci si capiva con un’occhiata e condividevamo gli stessi gusti in tante cose. Un ascoltatore, subito dopo la dipartita di Clelia, mi ha fatto un grande complimento scrivendomi che io e lei avevamo fatto il programma più empatico della storia della radio”.

Foto Instagram Federica Gentile Off

Condividi Su:
Giuseppe Cozzolino:
Pamela Prati e la no

redazione@gpmagazine.it

Valuta Questo Articolo
NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO