04/29/2024
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Museo Covid Art: Il talento e la creatività artistica non si fermano

A cura di Daniele Pacchiarotti, ritrattista delle dive –

Ormai dopo poco più di un anno dall’inizio della pandemia, ne abbiamo viste di tutti i colori e come sempre ho trattato il tema dell’arte a mio modo di vedere le cose, spesso positivamente ma anche negativamente. Anche non approvando certe scelte di artisti che miravano soltanto a una pubblicità di cattivo gusto, come appunto mettere su opere famose facenti parte della nostra storia dell’arte o personaggi appartenuti ad a un’altra epoca, oggetti come la mascherina o varie protezioni di ogni genere di questa terribile malattia.
Ma oggi pian piano l’arte contemporanea si sta facendo sempre più avanti e ciò è più apprezzabile perché è un modo comunque di portare nei tempi, non più del passato, ma in quelli moderni la situazione attuale con rappresentazioni del tutto nuove relative al momento, nasce per questo da tre giovani pubblicitari spagnoli il primo Museo Covid Art.
Lo spazio del museo rimane comunque virtuale e gli artisti messi in questo progetto propongono le loro più stravaganti opere che hanno dei significati con il compito di farci riflettere e in maniera assolutamente non banale.
Personalmente non ho voluto mai proporre al pubblico opere ispirate a questo determinato evento mondiale perché il mio tipo di arte, come Ritrattista delle Dive, mi porta più ad apportare a dei volti la bellezza (interiore od esteriore che sia) tirandone fuori più che altro la parte vanesia (e con un certo riscatto) che si cela in ognuno di noi, ma ammetto, che non sono contrario a chi rappresenta un modo diverso di fare arte attraverso i propri stati d’animo lo sgomento e il dolore per una società che sta cambiando ma che ma che forse pian piano vediamo migliorare, o almeno ci speriamo. Trovo assolutamente interessante che tutte le opere realizzate in questo periodo particolare storico fossero viste, fossero comunque archiviate così un giorno potranno essere parte della nostra storia contemporanea e si possa dar voce ad artisti emergenti e non anche per abbattere la crisi economica vendendo le loro opere che comunque strizzano a volte anche un po’ con un occhio ironico a tutto ciò che stiamo vivendo. Quadri, installazioni e altro contribuiranno anche per scopi benefici con semplici aste. Noi artisti abbiamo sempre avuto (ognuno per conto proprio) un unico comune denominatore: raccontarci e raccontare i nostri sentimenti. Chi in un modo e chi in un altro, con più o meno ironia, ma almeno avremo modo di essere ricordati e di avere visibilità nella storia perché se non ci aiutiamo a vicenda nessuno lo farà per noi. Nessuno lascerà impresso con immagini le sensazioni provocate dalla paura e dall’isolamento che viviamo. Iniziative come queste vanno promosse a pieni voti perché solo in questo modo ognuno può contribuire a suo piacimento a lasciare la propria traccia di sé in modo che, come i nostri predecessori hanno fatto lasciandoci opere bellissime causate spesso da un forte dolore anche noi lasceremo impresse nella storia i nostri capolavori in una epoca insolita.

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