04/19/2024
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Anthony Peth: Il conduttore dell’anno

Dalla regia alla conduzione, la conferma del nuovo conduttore televisivo lo dimostrano gli ascolti

Sardo di origine, bello e simpatico, alcune delle caratteristiche che rendono Anthony Peth originale nel suo genere, al timone di “Quelli che…Gli opinionisti”, scritto da Gegia e Franco Bonafiglia, dimostra ancora una volta la sua bravura nella conduzione di programmi televisivi a carattere satirico. E’ un caso oppure questo giovane ragazzo di 27 anni, fresco vincitore del David di Michelangelo per la Tv, piace veramente al pubblico a casa che, con i suoi modi spontanei, leggeri e con la caratteristica del suo “accento”, piace così tanto da essere fra i nuovi conduttori di punta della rete Sky e Gold TV, proprio per questo il 14 luglio gli viene conferito da Sandra Milo il prestigioso TeleSat come conduttore dell’anno.
Anthony che ne pensi dell’attenzione del pubblico che premia i tuoi programmi, seguiti da tantissime persone?
“Non penso, non so nemmeno io cosa mi stia succedendo, non credevo al forte affetto del pubblico così numeroso. Credo che la satira coniata alla comicità siano i punti cardine della riuscita di un format, sono semplicemente stato fortunato nella scelta dei programmi da condurre”.
Ecco una veste da conduttore, ma sappiamo che hai concluso con ottimi risultati anche dei lavori come regista.
“Il mio percorso è un po’ atipico, nasco come aiuto regista per il cinema e per alcune fiction Rai, diventando poi col tempo io stesso regista dei miei format.  La conduzione è arrivata per caso quando anni fa ho scritto un format demenziale composto da quindi comici. La rete stessa mi ha proposto di condurlo; ho accettato la sfida e gli ascolti hanno vinto sulla mia titubanza iniziale. Da sei puntate previste siamo andati in onda per un intera stagione”.
Il successo premia, come quello che hai ottenuto da poco con la vittoria del David di Michelangelo per la Tv.
“Ancora non credo a quello che mi sia successo. Ho vinto diversi riconoscimenti e borse di studio in passato, ma dieci anni fa quando sono partito da un piccolo paese della Sardegna, Uri, vicino al meraviglioso mare di Alghero, non immaginavo minimamente di ricevere un giorno un David. Oltre al Telegatto, è uno dei pochi premi nazionali di grande spessore culturale. Il 14 luglio mi verrà conferito il TeleSat come conduttore dell’anno; ancora resto sorpreso da tutto ciò, sembra di vivere un sogno ad occhi aperti”.
Ed ora conduttore di un format satirico che ha riscosso un successo di ascolti notevole. Pensi che sia merito soprattutto della tua bravura?
“No non credo, penso che il merito sia degli autori. Gegia, che conoscete tutti, lei è ironica, divertente, ci mette veramente tanto del suo nel ruolo di autrice per questa trasmissione. Franco, l’altro autore, è un fuoriclasse, vent’anni di esperienza televisiva in Rai, adesso impegnato con ‘Verdetto Finale’ condotto da Veronica Maya. Io mi sento veramente piccolo in confronto ai grandi nomi con cui lavora. Ma, tornando alla domanda, credo che il merito sia anche dei comici, come la bravissima Mandita Musat, nel ruolo della badante, e la trasformista Patrizia Viglianti. Io ci metto solo la mia esperienza, mi diverto e cerco di dare il meglio da quello che ho appreso nella mia esperienza artistica”.
Quale sarà il tuo prossimo lavoro, regista o conduttore?
“In realtà sono diversi i prossimi lavori, ai quali dovrò mettermi in gioco, sia in una veste che nell’altra. Intanto, per il terzo anno seguirò tutti i Festival di Cinema e Televisione, con la mia inseparabile compagna di viaggio, la giornalista Mary Calvi, per la trasmissione ‘3,2,1 CIAK’ prodotto da MamaFilm in collaborazione con Rolfi Allestimenti. Alternandomi fra un festival e l’altro, preparo la regia di un’importante manifestazione a scopo benefico, il primo ‘Galà dell’arte per la Ricerca’, in cui verranno premiati personaggi che si sono contraddistinti nelle varie arti, dalla musica, al cinema, alla danza, con un unico obbiettivo di forte rilevanza sociale, a favore della ricerca oncologica. A me piace tanto lavorare per eventi e spettacoli dal vivo, se poi sono soprattutto a scopo benefico sono ancora più motivato per farli. Ad esempio, tempo fa ho condotto una serata dedicata all’Unicef, un concerto diretto dal grande maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, al quale hanno partecipato circa mille persone fra istituzioni, nobili e personaggi del mondo dello spettacolo, oltre ad aver scoperto l’amore per la musica sinfonica. Ho notato che c’è sempre tanto da fare, basta poco per assumersi un impegno, se poi serve per aiutare gli altri allora credo che bisogna dare sempre tanto. Ecco perché insieme alle maestranze del cinema abbiamo istituito la Sorridendo Onlus, che quest’anno donerà un pulmino ai ragazzi diversamente abili dell’associazione Kora”.
Insomma un vero artista a 360 gradi che, nonostante la sua giovane età, è ormai noto al grande pubblico e alle riviste rosa, definito il Geppy Cucciari “versione maschile”.

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