07/27/2024
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Arturo Rencricca: Il Cristiano Ronaldo del peperoncino

È campione italiano di una specialità particolare, quella dei mangiatori di peperoncino. In questa intervista ci svela tante curiosità della spezia, che fa tanto bene al nostro organismo

di Paolo Paolacci

Una semplicità esemplare ed una conoscenza profonda della sua materia: il peperoncino. Seguite questa intervista e forse il campione italiano vi sembrerà l’amico della porta accanto.

Arturo che cos’è per te il peperoncino?

“Il peperoncino fa parte della mia alimentazione giornaliera mi fa stare bene perché è considerata anche la spezia del buon umore. Quando la capsaicina entra in contatto con le terminazioni nervose della lingua e della bocca, i mediatori chimici di quei nervi trasmettono al cervello la sensazione di bruciore che di riflesso, percependo un falso allarme, secerne il suo antidoto naturale l’endorfina che a sua volta induce uno stato di ebbrezza e ha anche una blanda funzione antidolorifica. Il peperoncino, inoltre, esalta il sapore delle pietanze che mangiamo”.

Come hai iniziato a conoscerlo?

“Ho iniziato a mangiare peperoncino dalla tenera età di 5 anni. I miei nonni paterni erano soliti insaporire la pasta usando un po’ di peperoncino. L’uso ricorrente di questa magnifica spezia è dovuta da un fatto avvenuto quando avevo 12 anni. Era un giorno di agosto e stavo trascorrendo le mie vacanze a Guadagnolo, che è il paese delle mie origini paterne e materne. Ero a pranzo dai miei nonni, Arturo e Mia, e dopo aver finito di mangiare il primo, mia nonna cucinò anche dei peperoncini a sua insaputa, dato che era convinta che fossero dei friggitelli. Quando ne mangiai un piatto ebbi una sensazione di piacevole bruciore anche se più accentuato delle altre volte e da allora incominciai ad amare questa spezia”.

Come si diventa campione italiano di questa specialità?

“Per diventare campione rispetto ad altre persone, bisogna avere un’alta tollerabilità alla capsaicina, che si ha mangiando ricorrentemente  peperoncini sempre più piccanti. La varietà più piccante sono i chinensi di cui fanno parte gli Habanero, il Jolokja ,il Naga Morich, Seven Pot, il Trinidad Moruga Scorpion, per finire al Carolina Reaper, che attualmente è il peperoncino più piccante al mondo”.

Quanto è difficile allenarsi e in cosa consiste l’allenamento? 

“Io mangio con piacere peperoncini ogni giorno dalla mattina alla sera e quindi sono perennemente allenato. Alcune prove le ho fatte mangiando in quantità e velocemente il peperoncino ‘diavolicchio’. Nel 2016 sono arrivato secondo alla finale del Campionato Italiano di mangiatori di peperoncino, che si svolge a Diamante mangiando 700 grammi in 30 minuti. Nel 2017 nella ricorrenza del 25esimo anno del Festival sono diventato Campione Italiano mangiando 970 di peperoncino ‘diavolicchio’ in 30 minuti aggiornando il record che era fermo a 900 grammi”.

Hai frequentato e sei iscritto all’Accademia di Roma? Quante sedi esistono?

“Sono iscritto all’Accademia Italiana del Peperoncino che ha sede a Diamante e il suo presidente è  il professor Enzo Monaco. Nel Lazio l’Accademia Italiana del Peperoncino è rappresentata dalla delegazione Romana Ipse Dixit e il suo presidente è Antonio Bartalotta. Con Ipse Dixit collaboro da due anni e sono contento di farne parte; organizziamo diversi eventi enogastronomici nel territorio. Nel periodo invernale Ipse Dixit organizza una manifestazione di due giorni chiamata Strenne Piccanti in cui si possono degustare prodotti enogastronomici di alta qualità provenienti da ogni parte d’Italia. Insieme alla bravissima Chef in Tacco 12, Emanuela Crescenzi, abbiamo organizzato cene degustando piatti tipici del territorio abbinandoli alle varietà del peperoncino e introducendo una carta del peperoncino. Ad esempio, su una pasta e fagioli abbiamo usato un Cayenna, su un tonno fresco un peperoncino Aji Amarillo oppure un Rocoto, su un dolce un Jamaica Hot Yellow, tanto per fare qualche esempio. Sempre insieme ad Emanuela Crescenzi abbiamo preparato squisiti mega panini dai 3 ai 7 metri”.

Parliamo di salute: quali sono le principali qualità del peperoncino per il nostro benessere?

“Nell’ambito della medicina  stato riscontrato che il  peperoncino  ha molteplici qualità curative sulla nostra salute. E’ un antibatterico, accelera il metabolismo, è  un cicatrizzante a livello gastrico protegge riduce le patologie cardiovascolari. Vi elenco alcune patologie per le quali il peperoncino svolge un’azione benefica. L’uso costante del peperoncino abbassa il livello del colesterolo nel sangue, aiuta il cuore, agisce come vasodilatatore con grossi benefici però capillari per le vene e le arterie. Il seme del peperoncino contiene molto acidi polinsaturi che eliminano dalle arterie. Il colesterolo in eccesso e i trigliceridi. L’attività fibrinolitica del capsicum diminuisce l’insorgere di trombi, che oltre all’inferno causano anche le trombosi. Tropo peperoncino fa male alla prostata, ripetono molti urologi nei loro congressi. E’ una condanna senza prove. ‘Mangiatene senza paura’, afferma invece l’Associazione nazionale medici fototerapeutici attraverso il presidente Fabio Firenzuoli direttore a Empoli del Centro di Medicina Naturale. La capsaicina, dicono all’Associazione, agisce sul citocromo P450 inibendo la formazione di procancerogeni naturali e in particolare la crescita di cellule tumorali della prostata. Molti rinunciano al piccante perché temono le conseguenze delle emorroidi, tutto a causa di vecchi pregiudizi e disinformazione. Già nel 1857, l’Accademia Medica francese sanciva ufficialmente la validità del peperoncino contro ogni tipo di emorroidi. Una cosa è certa: nel giro di poche settimane spariscono congestione e dolore. L’azione terapeutica è dovuta alla vitamina K2 che è antiemorragica e alla capacità caratteristica del peperoncino che per chiudere le ferite chiama in soccorso le piastrine, la fibrina e tutti i materiali di riparazione. Si ottiene così un aumento di sangue delle zone interessate fino alla cicatrizzazione”.

Cosa c’è nel peperoncino?

“100 grammi di peperoncino contengono alcaloide: capsaicina, oleoresina, olio etereo contenente capsicala, acido malonico e citrico; calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio, rame, zinco e zolfo. E poi le vitamine: vitamina A, tiamina, riboflavina, vitamina B12, niacina, acido pantotenico, acido folico, vitamina C, vitamina E, triptofano, lisina. E poi ancora. Carotenoidi: capsantina. Acidi grassi: palmitico, miristico e oleico. Flavonoidi: quercitina, esperidina, cridietrina, lecitina, pectina. Sostanze azotate. Importante la vitamina C: in 100 grammi di peperoncini piccanti ce ne sono 229 milligrammi contro i 50 dell’arancia e del limone. Il peperoncino deve essere usato con equilibrio. Se per errore se ne abusa o non si sopporta il piccante, non bisogna ricorrere mai a un bicchiere d’acqua perché la capsaicina non è solubile con l’acqua, quindi non si scioglie e resta tutta sulla lingua e sulla bocca. Il rimedio ideale è  un bicchiere di latte oppure un po’ di yogurt o di formaggio; la capsaicina è molto solubile con i grassi. Se non si ha il latte e i suoi derivati si può bere un bicchiere di vino o utilizzando la mollica del pane. La capsaicina è solubile anche con nell’alcol”.

Com’è cambiata la tua vita anche con la promozione del peperoncino?

“In questo ultimi anni ho avuto modo di partecipare a numerose ed importanti manifestazioni sul peperoncino, che si sono svolte in Italia e vincendo gare di mangiatori di peperoncino molto importanti. Avendo vinto molte gare, sono diventato molto popolare nel mondo del peperoncino sia per la mia tolleranza alla capsaicina sia per definire le note aromatiche del peperoncino. Ogni peperoncino ha una piccantezza e un sapore diverso dall’altro. Il Carolina Reaper, che è attualmente il peperoncino più piccante al mondo, ha un retrogusto alla cannella e al cioccolato fondente. Un Black Panther ha un retrogusto alla mela. Un Habanero Orange ha un retrogusto molto fruttato e speziato”.

Esiste un sito o un contatto per chi vuole saperne di più? 

“Mi possono contattare su Facebook Arturo Rencricca. Sul gruppo Jack Pepper the Magic Cultivar, di cui sono amministratore. Presso Ipse Dixit delegazione romana dell’Accademia Italiana del Peperoncino. E poi ci sono miei filmati su Youtube, cercando Arturo Rencricca oppure lo pseudonimo Mr Spicy”.

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