07/27/2024
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Beppe Pellegrino: “Viaggiare non solo arricchisce la mente, le dà forma”

di Silvia Giansanti –

Una vita in giro per il mondo, fatta di una continua scoperta di culture e di luoghi stupendi. Beppe da sempre è un viaggiatore con tanti aneddoti da raccontare, avendo avuto spesso il brivido dell’imprevisto.

“Viaggiare non solo arricchisce la mente, le dà forma”. Con questa frase conclude ogni giorno la sua interessante rubrica “Travel Experience, in onda al mattino su Dimensione Suono Soft. Giuseppe Pellegrino è nato a Milano agli inizi degli anni ’60, ma ha vissuto la maggior parte della vita in viaggio. Il suo nome è stato pronunciato con gli accenti più strani a seconda del luogo dove si trovava e questo lo ha fatto sentire sempre a casa. Dopo l’adolescenza la sua carriera da calciatore professionista è finita per un brutto infortunio e proprio mentre si trovava in piscina per effettuare la riabilitazione, è rimasto affascinato dai racconti di un istruttore di subacquea. Dalla piscina al mare dunque, il passo è stato breve, tanto che è riuscito a fare della sua passione una professione vera e propria. A diciotto anni Beppe era già alle Maldive per poi passare a lavorare a Bali, Srilanka, Sharm and Sheik, Kenya e Messico, giusto per citare alcuni luoghi magici. Ha iniziato come istruttore per poi andare a ricoprire ruoli di crescente responsabilità all’interno di prestigiosi Resort. In tutti questi viaggi non sono mancati gli imprevisti e i fuori programma che lui ha sempre affrontato con un ‘qualcosa ci inventiamo’, frase che ha dato il titolo al suo libro. Con questa raccolta fatta di ricordi ed esperienze, si potrà aiutare chi soffre. Tutto il ricavato verrà donato alla ricerca contro i linfomi e i mielomi. In questo modo si potrà aiutare anche un Beppe a vivere la sua seconda vita, dopo la scoperta della sua malattia. La voglia di esplorare al più presto il mondo è immensa. Non deve finire qui.
Beppe, hai girato il mondo in lungo e in largo. Ti manca ancora qualche posto da visitare?
“Il mondo è grande e molto ancora ho da vedere ma soprattutto da rivedere”.
Hai in programma una prossima meta?
“Mi piacerebbe recarmi a Socotra, isola di fronte allo Yemen”.
Puoi spiegare ai lettori la differenza che intercorre tra il viaggiatore e il turista?
“La differenza è nello sguardo; il turista guarda vicino, mentre il viaggiatore molto lontano”.
Qual è stato il viaggio più curioso che hai organizzato?
“Sembra strano ma non ho mai organizzato viaggi. Ho sempre improvvisato, da qui il titolo del libro ‘Qualcosa ci inventiamo’, una raccolta di esperienze, ricordi, suggerimenti ed emozioni il cui ricavato andrà alla ricerca contro i linfomi e i mielomi”.
Secondo te si riprenderà il settore del turismo messo a dura prova dalla pandemia?
“Sono certo che il settore ripartirà. Andare in vacanza è quasi un bisogno primario come respirare e mangiare. Non importa dove, l’importante è andare”.

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