04/26/2024
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Elvira Frosini: “Il lavoro è il mio sogno”

Incontriamo una figura poliedrica del teatro contemporaneo. E’ un’attrice e autrice molto preparata. “Digerselz” è il suo ultimo spettacolo e dal 10 maggio è in scena al Teatro dell’Orologio a Roma

di Paolo Paolacci

Dal 10 maggio al Teatro dell’Orologio a Roma con il suo “Digerselz”. Continua così il suo itinerante viaggio di autrice, insegnante e performer. Una sensibilità artistica particolare e attenta ai risvolti sociali che quotidianamente misurano il nostro stato di grazia, verso il mondo. E a volte dobbiamo proprio digerire quindi…
Elvira, da quanto tempo fai teatro e come hai iniziato?
“Mah, direi che faccio teatro da tanto e ho iniziato in realtà con la danza. Nel teatro mi sono portata dietro il lavoro sul corpo, che è centrale nel mio lavoro teatrale. Se guardo indietro, mi sembra tutto abbastanza coerente, anche se imprevedibile, come ad esempio una laurea in scienze statistiche economiche. Ho fatto un percorso vario, complesso, con una formazione non accademica e  nel frattempo ho cominciato a insegnare ed è diventata  parte del mio sistema di ricerca”.
Sei anche autrice, insegnante… Parlaci di tutte le cose fai.
“Sì, autrice, insegnante, performer ma credo che sia proprio del teatro contemporaneo essere un attore o attrice che è anche autore dei propri lavori.  Nel corso del tempo questa scrittura autoriale è passata da una drammaturgia scenica in senso ampio ad una drammaturgia anche di testo. Per riassumere, sono un’autrice e attrice-performer, vado in scena con i miei spettacoli, faccio formazione”.
Qual è il principio che muove i tuoi spettacoli e qual è il fine delle tue rappresentazioni?
“Questa è una domanda che, nella sua apparente semplicità, è davvero complessa. I miei lavori non hanno un fine, in senso stretto, sono là, cercano di essere qualcosa che accade, di portare uno sguardo sul presente e su come lo vivo io, o lo viviamo. Sono un’esperienza, una digestione”.
Come riesci a portare in tutta Italia i tuoi spettacoli? Che tipo di accoglienza hanno?
“Questo momento  è davvero un po’ difficile ma  tutto sommato i miei lavori stanno abbastanza in giro e l’accoglienza direi che è buona.  C’è curiosità, ci sono vari tipi di pubblico, da quello un po’ freddo ma attento, a quello molto partecipativo. Sono stata parecchio in giro, in tournée, con ‘Digerseltz’, il mio ultimo spettacolo, a Milano, Napoli, Torino, presto a Roma.. Molti mi hanno parlato dopo lo spettacolo, molti mi hanno scritto. Ne sono contenta, altrimenti, senza questo contatto con le persone, che senso avrebbe?”.
Parlaci di te dei tuoi hobby o delle tue abitudini indispensabili.
“Oddio, hobby… C’è la vita, un quotidiano che fortunatamente non è una routine. Ci son cose che mi piacciono, il mare, prima di tutto, andare a una mostra, quando ho tempo, mangiare bene, anche se in cucina non son brava. E poi  ho mio marito Daniele e devo dire che son fortunata ad avere un bell’equilibrio con lui anche se lavoriamo insieme. Le abitudini? Sono una persona ordinata, con delle zone di disordine indispensabile”.
Cosa pensa dell’amore Elvira Frosini donna, autrice e attrice? Hai anche uno spettacolo dedicato mi sembra.
“Diciamo che per me è un motore, per la vita, per quello che faccio. Sì, ho fatto uno spettacolo sull’amore, insieme a Daniele Timpano, mio marito e si chiama ‘Sì l’ammore no’. Parliamo dell’amore come rapporto di potere tra uomo e donna, dell’immaginario romantico maschile che è ancora, volenti o nolenti, un modello precostituito di modalità e cliché che ci portiamo dentro, che ripetiamo. Credo di aver detto qualcosa di quello che penso sull’amore in quello spettacolo”.
La condizione femminile è sempre la stessa o sta cambiando? In male o in bene? Tu che cosa suggerisci?
“La condizione femminile non sta migliorando. Non voglio generalizzare, perché il discorso è complesso, ma in generale la donna si è intrappolata in un mondo nel quale crede di essere liberata, e nel quale ripete dei modelli maschili, o al peggio si adatta ad una immagine di sé che è stata costruita dagli uomini. Non ho una ricetta pronta  ma credo che le donne dovrebbero sentirlo, stare scomode in questo mondo, cominciare a desiderarne un altro”.
Nello spettacolo quanto può essere un vantaggio essere donna e soprattutto a quanto si deve rinunciare per avere dei risultati?
“Guarda, nello spettacolo funziona più o meno come in tutti gli altri ambiti, per le donne. Il risultato migliore che puoi ottenere è essere guardata e pensata per il tuo lavoro, senza essere etichettata per forza in qualche modo”.
In quale spettacolo ti senti più realizzata come donna e come autrice?
“Direi che lo spettacolo è ‘Digerseltz’, il mio ultimo lavoro. Non perché mi ci senta realizzata come donna, ma come autrice e interprete. E’ curioso come chi vede lo spettacolo mi dia spesso due feedback molto diversi, a seconda che sia donna o uomo: le donne colgono il tutto come qualcosa di intimo, di personale, che le riguarda in tutti i sensi, gli uomini spesso sono molto più analitici, colgono aspetti più cerebrali, con molte eccezioni, naturalmente”.
Hai mai fatto un sogno? Qual è?
“Se parliamo di sogni veri e propri, sogno spesso l’acqua, il mare. Se parliamo dei sogni che abbiamo come desideri, direi che il mio sogno in fondo è fare quello che faccio. Questo è bello no?”.
Certamente. I tuoi programmi futuri?
“In questo periodo sono impegnata a portare in giro il mio spettacolo ‘Digerseltz’ e a preparare un nuovo lavoro, che farò insieme a Daniele. Lavoreremo sugli Zombi, questa figura né morta né viva e il tema dell’Apocalisse. Poi c’è il lavoro dei laboratori di formazione che continua durante i prossimi mesi, e in più un progetto formativo intensivo per attori”.
Un saluto per il nostri lettori e un recapito dove seguirti nelle tue performance teatrali.
“Ciao a tutti, grazie per aver letto e curiosato, spero di vedervi tra il pubblico, da qualche parte… Trovate gli aggiornamenti su elvirafrosini.blogspot.com e su kataklisma.it”

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