04/24/2024
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Felice Corticchia: Il regista che riporta in scena Franco e Ciccio

di Silvia Giansanti

Un signor regista, sceneggiatore e scrittore siciliano molto stimato dagli addetti ai lavori,che aspetta il suo numeroso pubblico nella nuova commedia “Un lettino per due” con Adriana Russo e Luciana Frazzetto, in scena al Teatro Manzoni dall’11 marzo. A maggio segnaliamo al Teatro Hamlet “Il silenzio nella conca d’oro” e Felice porterà ancora in giro per l’Italia “Il ritorno di Franco e Ciccio” Felice Corticchia regista, sceneggiatore e scrittore di successo, nato a Palermo il 7 novembre del 1966. Nasce come scrittore nel 1996. Mai perdere di vista nulla, mai lasciare nulla in questo campo, è la sua filosofia e di tutti quelli che ne fanno parte. Fin da piccolo in tempi non sospetti amava cambiare testi di canzoni famose, sostituendole con testi comici e, sempre da bambino, si esibiva in un teatrino casalingo insieme a suo cugino. I suoi sforzi di tutti questi anni, sono largamente ricompensati da recenti premi.

Chi è oggi Felice Corticchia, oltre ad essere una persona molto semplice?

“E’ uno che cerca di scrivere per il cinema e il teatro trasmettendo al mio pubblico belle emozioni”.

Dove ti sei formato artisticamente?

“A Milano nella Scuola Europea di Cinema e il Laboratorio di Teatro Comico”.

Ti è costato lasciare la tua terra?

“Tutto sommato no, innanzitutto perché mi definisco cittadino del mondo e poi perché mantengo sempre un forte legame con la Sicilia. Ho la fortuna ancora di avere entrambe i genitori e qualche rapporto di lavoro, per cui ogni scusa è sempre buona per andare giù”.

Che cosa c’è in cantiere a Roma?

“Nel 2019 riproporrò ancora qualche replica de ‘Il Ritorno’, un omaggio a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e poi c’è un dramma in un atto unico ‘Il silenzio nella conca d’oro’, dove racconto la drammatica storia del Capitano dei carabinieri Emanuele Basile, ucciso dalla mafia nel lontano 1980. Inoltre è in programma una commedia  in due atti al Teatro Manzoni, scritta e diretta da me”.

Che tipologia è il tuo pubblico?

“Il mio pubblico è eterogeneo. Propongo testi drammatici e testi comici molto puliti che vanno dal bambino al nonno”.

Il lavoro al quale sei rimasto legato?

“Innanzitutto per me è stato un grande onore collaborare alla fiction ‘Le cinque giornate di Milano’ per Rai Uno stando a fianco di un mostro sacro del cinema come il maestro Carlo Lizzani. Tutto quello che scrivo e realizzo lo faccio con la massima passione, restando per sempre nel mio cuore”.

Un personaggio di spicco con il quale hai avuto l’occasione di lavorare?

“Come dicevo il maestro Carlo Lizzani appunto e personaggi come Fabrizio Gifuni e il grande Giancarlo Giannini”.

Qual è la cosa che ti riesce meglio tra tutte le tue attività?

“Amo tutto del mio lavoro in particolare il cinema e il teatro, sono due veicoli diversi nel loro genere. Trovo il teatro meraviglioso perché ha un contatto diretto con il pubblico che interagisce, donandomi una sensazione straordinaria”.

Parliamo della tua attività di scrittore, visto che sei nato con quella.

“Ho debuttato con ‘Orrore giudiziario’ poi è arrivato ‘Mussolini il primo grande mistero italiano’, ‘Un morso alla grande mela’, un thriller tradotto anche in lingua inglese. Inoltre considerando la mia grande passione culinaria, ho dato vita a ‘La cucina siciliana a modo mio’ e nella prossima primavera uscirà un libro sul cinema”.

In questi ultimi anni il tuo impegno è stato premiato con alcuni riconoscimenti.

“Sì, nell’aprile scorso ho vinto il prestigioso premio Anfora di Calliope nella sezione arte e spettacolo che ho ritirato ad Erice dalle mani della presidente, una famosa scrittrice e a novembre presso l’Hotel Cicerone, ho ricevuto il premio ‘Prestige per le arti 2018’ nella sezione Cinema e Spettacolo per la migliore regia teatrale. Considero un premio un punto di partenza, una sorta di ipoteca con il pubblico che da qual momento si aspetta qualcosa in più”.

 

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