05/08/2024
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Manuela Atturo: “La passione è il mio motore”

di Mara Fux –

Disinvolta e grintosa più che mai, Manuela Atturo, attrice di teatro, ha finalmente coronato il suo sogno di organizzatrice fondando la “Ditoluna”, una casa di produzione teatrale.

Quando hai scoperto la tua passione per il teatro? 

“Dico sempre che è stato il teatro a venire da me e non io a cercare lui. La cosa è andata che una mia cugina nei primi anni del 2000 mi coinvolse in ‘Cani e gatti’, commedia teatrale che stava allestendo assieme al gruppo amatoriale di cui faceva parte. Però la primissima esperienza l’ebbi a 24 anni nel musical ‘Come Francesco’ del maestro Franco Potenza che scelse me e Sergio Zecca per il cast”.

Se uno si ritrova in un cast è perché, quantomeno, ha partecipato ad un provino.

“Beh non è andata proprio così, fu Potenza che vide me e Sergio e ci volle inserire nel musical. Dici tu, dove mi vide? Facevo parte del gruppo di teatro amatoriale degli ex allievi dell’ istituto San Giovanni Evangelista di via Livorno dove insegnava mia madre però in realtà in quel gruppo ero capitata per caso perché, da iscritta al basket, qualcuno mi aveva proposto di frequentare anche il gruppo di teatro e siccome sono sempre stata una curiosa, accettai”.

Comunque sia ti ci sei avvicinata da grande. 

“Sì da grande e attraverso corsi che frequentavo di sera, perché di giorno facevo le mie belle ore d’ufficio in una multinazionale fuori città. E ne ho fatti di corsi, tanti anche in ambito di musica lirica e jazz, tutte attività che mi hanno dato molto ma sempre da amatoriale”.

Ti ha sempre mossa la passione? 

“Sì, indubbiamente, sennò non ti scapicolli nel traffico dall’uno all’altro capo della città. Tuttavia, torno a ribadire, ho fatto tutto da chiamata, non sono mai andata io dalle cose. E ammetto di esser anche stata molto fortunata perché ho avuto al fianco ottimi maestri, ottimi registi. Posso proprio dire di esser divenuta attrice per caso”.

Il sodalizio con Geppi Di Stasio come nasce? 

“Anche quello per mera casualità, tramite un’amica la quale mi coinvolse in un gruppo teatrale che per varie ragioni, da via dei Serpenti si stava spostando al Teatro delle Muse”. 

Grazie a Di Stasio hai avuto la possibilità di salire sul palcoscenico non più da amatoriale.

“Verissimo, è successo la prima volta nella commedia ‘Persicone mio figlio’ che andò in scena ovviamente al Delle Muse avviando quel sodalizio che mi ha inclusa nei cast di altre commedie dirette da Geppi come ‘Il presepe di Amleto’, ‘Ricchi in canna e poveri sfondati’ o ‘La doppia vita di Sabato e Domenico’”.

Ruoli da attrice mentre il tuo obiettivo è sempre stato l’organizzazione. 

“E’ una mansione che mi ha sempre affascinata, se avessi potuto avrei fatto questo piuttosto che l’attrice ma pur volendo non avrei potuto per via del lavoro che svolgevo che non mi avrebbe mai concesso di dedicare a tal ruolo tutto l’impegno di cui necessita”.

Insomma: da pensionata è iniziata la tua seconda vita. 

“Esatto: ho iniziato a realizzare il mio sogno e siccome sono una neofita, a capo chino e con tanta umiltà cerco di apprendere informazioni differenti. L’intenzione è lavorare seriamente tanto che un anno e mezzo fa ho fondato DitoLuna di cui Geppi cura l’aspetto artistico”.

Perché DitoLuna? 

“È un’espressione che gli ho sentito pronunciare durante uno dei suoi corsi, in pratica diceva che lui poteva indicarci quanta fosse la distanza tra un dito e la luna, ma il modo per coprirla avremmo dovuto scoprirla da soli. Ovviamente Geppi si riferiva all’interpretazione del personaggio, cui il regista dà un carattere iniziale che poi spetta all’attore sviluppare ma questa sua espressione l’ho sempre portata con me”.

Pensi di abbandonare la recitazione per dedicarti unicamente alla produzione? 

“Recitare mi piace e finché ci saranno ruoli per me lo farò; la produzione intendo intraprenderla seriamente, tutti mi dicono che oggigiorno è un’attività di remissione ma sinora il risultato è stato discreto e in teatro ho visto uscire dalla sala solo facce contente”.

Dal 5 al 15 ottobre al Teatro Delle Muse conti di replicare con “L’Amore ridimensionato” il successo ottenuto lo scorso maggio? 

“Perché no: è una commedia divertentissima e assolutamente nuova firmata da Geppi Di Stasio che è andata in scena solo per tre giorni per cui c’è ancora tanto pubblico da soddisfare. Inoltre il cast è composto tutto da professionisti a cominciare da Geppi Di Stasio e Roberta Sanzò, collaudata ditta teatrale e coppia nella vita, per proseguire con Marco Lupi, attore di comprovata esperienza presente in più cartelloni compreso quello del Teatro Marconi ne ‘I giganti della montagna’; poi il poliedrico Antonio Mirabella e, dulcis in fundo, me”.

Cos’è che ti rende così certa che il pubblico verrà? 

“La trama che si incardina su uno dei cult maschili più chiacchierati: la “dimensione” il che vuoi o non vuoi incuriosisce tutti e fa sorridere, specialmente se viene trattato con garbo, senza alcuna volgarità, giocando sulla debolezza umana attraverso una comicità paradossale espressa al limite dell’incredibile e dell’assurdo. Non ci credete? Venite e lo vedrete di persona. Vi aspetto”.

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