07/27/2024
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Strade dell’Est: da Venezia a Istanbul in bicicletta

di Silvia Giansanti –

Nicola Perilli, noto dj della Capitale, ha messo in stand-by il suo lavoro per provare un’emozione in solitaria in bici. Missione compiuta!

Birra, sacco a pelo e una bici Gravel, così il nostro amico Nicola Perilli ha deciso di spingersi fino a Istanbul partendo da Venezia. Sono stati ben diciannove giorni in sella e un mese totale fuori casa. La passione in questo caso ha superato le paure e i pregiudizi che si hanno nei confronti di altre popolazioni. E’ proprio vero, la vita andrebbe vissuta fino in fondo e per fortuna c’è chi ha il coraggio di fare certe scelte. E’ stato tutto pianificato nei minimi dettagli. “L’idea è nata di unire queste due città che nel passato sono state sia alleate che in competizione tra loro. Questa unione tra i due mondi attraverso i Balcani mi stuzzicava molto”. 

L’avventura è partita da Venezia per poi toccare Trieste, Lubiana, Zagabria, Belgrado, arrivando in Bulgaria a Sofia e giungere successivamente a Istanbul. Un totale di 2.190 km in bici. “E’ stato un viaggio alla conoscenza della gente, viaggiare da soli anche se può sembrare pericoloso, ti spinge a metterti in comunicazione con gli altri. Ad esempio ho conosciuto un ragazzo tedesco che come me ha mollato il lavoro per partire da Berlino alla scoperta del mondo in bici. Viaggiare in questo modo richiede fiducia nel prossimo, quella che oramai abbiamo perduto. Sei costretto spesso ad affidarti agli altri per chiedere sostegno. Sono stato anche ospitato, ho alloggiato in albergo solo un paio di volte. Per il resto ho dormito in tenda e in ostello”. L’esperienza con gli altri è stata fantastica per Nicola, ha potuto trovare persone gentili e tanti consigli utili per il viaggio. Abbiamo qualche stralcio significativo del suo racconto. 

“Nelle parti basse della Croazia ho potuto vedere qualche segno della guerra nella ex Jugoslavia di trent’anni fa. E’ stato un momento pesante. Proseguendo sono entrato in Serbia che è molto vicina alla Russia. Mi ha colpito particolarmente la città di Novi Sad. Segno del destino, quando sono arrivato stava per iniziare un festival di musica elettronica con tutti i top dj del momento. Ho trovato anche Belgrado una città meravigliosa dal punto di vista artistico e sociale. Ho seguito tutto il Danubio fino ad arrivare in Bulgaria dove si vedono i segni di un recente passato e molto abbandono di determinate strutture. Qui il paesaggio è iniziato a cambiare. Da lì sono arrivato a Sofia, altra bellissima città e poi a Plovdiv, dove sorge un bellissimo teatro romano”. Certo che i disguidi non sono mancati, a causa di una forte indisposizione intestinale e febbre a 39, c’è stato uno stop di tre giorni. “Ho ripreso a pedalare in direzione Turchia e ho conosciuto un ragazzo americano che era in giro addirittura dai tempi del covid”. 

Il nostro avventuriero ha fatto anche un pezzettino di Grecia per arrivare in Turchia, direzione Edirne, dove si trovano resti dell’Impero d’oriente e romano. “Varcare una frontiera in bici è un’emozione indescrivibile”. Per recuperare il tempo perduto a causa dell’imprevisto di salute, ha dovuto pedalare anche 180 km al giorno. Il premio per la faticosa impresa è stato godersi da turista una città come Istanbul parcheggiando la bici. Culture, persone che s’incontrano che si mischiano e che si parlano, questo è stato il succo di questo viaggio che si è arricchito chilometro dopo chilometro. In futuro sicuramente ce ne sarà un altro come questo che ha lasciato un segno. 

Per saperne di più: Instagram.com/teknickdj

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