07/27/2024
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Mia Molinari: “Ho realizzato i miei sogni, crescendo e portando avanti la mia passione”

Danzatrice, coreografa, produttrice e docente, entra in questo mondo dall’età di sei anni presso l’accademia “Domenichino da Piacenza”. A soli sedici anni ottiene una borsa di studio per il prestigioso “Teatro Nuovo” di Torino. Consegue, grazie al suo talento, un riconoscimento dai docenti cubani per studiare e lavorare presso il “Ballet de Camaguey” a Cuba. Al suo rientro in Italia la sua carriera è un crescendo.
Cara Mia un piacere rincontrarti… una grande ballerina della tv entrata nei nostri cuori. Raccontaci i tuoi inizi…raccontaci come ti sei approcciata alla danza.
“Già alla giovanissima età di 6 anni amavo guardare i grandi balletti russi, ammiravo con entusiasmo tutte le opere liriche in tv, ero totalmente rapita dalla straordinaria bravura di Carla Fracci e, nonostante non avessi una piena consapevolezza di ciò che stessi guardando, ero già innamorata di quest’arte meravigliosa. Successivamente chiesi a mia madre di iscrivermi ad una scuola di danza; volevo ballare a tutti i costi. Un grande fuoco dentro, una grande passione che mi ha portato a fare questo lavoro con grande amore”.
Il tuo primo lavoro in tv…
“Il mio primo lavoro in tv fu negli anni 89-90 e fu ‘Serata d’onore’ a Montecatini Terme, per la quale mi scelse Franco Miseria a seguito di un provino all’hotel Hilton a Roma”.
Sei stata Prima Ballerina per il programma “La Corrida” accanto al mitico Corrado. Com’era? Cosa hai appreso da quella esperienza?
“La Corrida è stata un’occasione di crescita fantastica che ricorderò e proteggerò sempre nel mio cuore; innanzitutto ho incontrato uno dei più grandi artisti della televisione italiana e aver potuto lavorare con Corrado Mantoni è stato per me un onore e soprattutto ho potuto imparare da lui la vera essenza della bontà d’animo. Era una persona di una semplicità, umiltà e grandezza infinita; trattava tutti allo stesso modo, dalla sarta, al cameraman, al più alto dirigente… ecco, questo è l’insegnamento più grande che porto con me. Di questo grande uomo ricordo, in particolare, il momento in cui mi scelse. Ero ad un’audizione con Miriana Trevisan in cui Corrado doveva scegliere la danzatrice e la valletta del programma. Miriana volle candidarsi per entrambi i ruoli, perciò facemmo un provino. Corrado mi fece danzare dopodiché guardò Miriana negli occhi e le disse: ‘tu sai fare quello che fa Mia?’, lei abbassò gli occhi e Corrado, dopo essersi fatto una bella risata, disse: ‘bene, tu farai la valletta e Mia Molinaroli danzerà nel mio programma’. Mi soprannominava ‘il grillo’, per lui ero il suo grillo che entrando in studio gli portava tanta gioia”.
Un simpatico ricordo insieme a Corrado.
“Tra i momenti più divertenti con Corrado ripenso spesso a una delle ultime puntate, in cui fecero fare la sigla a me e Corrado dove interpretavamo una parodia della canzone ‘Ritmo Salsa’ (di cui ancora c’è un video su Youtube) e fu una cosa davvero esilarante… avevamo le lacrime agli occhi e ci divertimmo come matti!”.
Tra le tante trasmissioni, “Buona Domenica” accanto a Gerry Scotti e Gabriella Carlucci. Com’era al tempo il lavoro in tv e come lo vedi oggi?
Anche ‘Buona Domenica’ fu per me una grande esperienza; fu una trasmissione che segnò il mondo del balletto in televisione assieme a ‘Fantastico’, nella quale lavorai per l’ultima edizione accanto alla grande Raffaella Carrà. Iniziai la mia esperienza a ‘Buona Domenica’ nel 1993 prendendo il posto della grande professionista Lorella Cuccarini e il ricordo più bello che ho legato al programma è quando, intorno alle 15.00, si apriva uno spazio dedicato al grande balletto… era per noi e per tutti i telespettatori e fans un momento molto atteso e davvero seguito. Eravamo diventati idoli del pubblico televisivo, segnando il mondo della danza in Tv. In quegli anni gli spazi dedicati ai balletti erano sicuramente maggiori e anche le coreografie stesse avevano una qualità e spessore artistico differente dai numerosi stacchetti che vediamo oggi in televisione… dovrebbero creare meno stacchetti e più balletti”.
I punti fermi della tua vita e della tua carriera?
“Nella mia vita devo ringraziare la mia famiglia che, con grande sacrificio e tanta fatica, mi ha permesso di iniziare il mio percorso nel mondo della danza. I risultati e i successi ottenuti li devo anche e soprattutto a me stessa perché credendo sempre nei grandi valori trasmessi dalla mia famiglia sono riuscita a vivere grandi esperienze, facendo della mia passione il mio lavoro. Questi stessi valori cerco, ogni giorno, di trasmetterli ai miei figli… onestà, lealtà e tanta voglia di imparare senza calpestare gli altri, andando avanti solo per meriti. Purtroppo, in questo sistema televisivo non è sempre così e di conseguenza mi sono vista crollare tutto di fronte agli occhi; ho un carattere molto forte e sono riuscita a stare dentro ad una realtà molto difficile, mantenendo però integra la mia dignità come donna e come danzatrice”.
Mia Molinari ballerina o Mia Molinari mamma… a quale delle due daresti buoni consigli?
“Darei consigli a entrambe, perché fanno una parte dell’altra. Ho potuto realizzare i miei sogni, crescendo e portando avanti la mia passione, dopodiché ho avuto l’immensa gioia e fortuna di diventare mamma; ho avuto tutto, sia come ballerina, sia come donna. Inoltre, attraverso i miei insegnamenti e workshop in tutt’Italia non porto solo la mia esperienza come danzatrice ma anche la mia esperienza di mamma, educando (nel mio piccolo) ogni bambino e adolescente che incontro”.
I tuoi progetti futuri?
“Augurandoci che questo periodo di grave crisi possa finire al più presto, continuerò a portare avanti il mio lavoro diffondendo la mia arte e il mio amore verso essa; continuerò a seguire e far crescere queste nuove generazioni che hanno bisogno di radici, di ideali e di passioni. Vorrei concludere con una frase di Melissa Hayden che credo possa rappresentare al meglio l’essenza del mio lavoro: ‘Imparare a camminare ti rende libero. Imparare a danzare ti dà la libertà più grande di tutte: esprimere con tutto il tuo essere la persona che sei’.

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Riccardo Zanellato:
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