04/24/2024
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Samuel Peron: Dottore in “danzando le emozioni”

“Ho iniziato gli studi universitari anni fa. Avevo fatto molti esami alla facoltà di Scienze Motorie di Padova e me ne mancavano otto per laurearmi. Per motivi lavorativi non sono riuscito a concludere questo ciclo. Qualche tempo fa ho trovato una facoltà multimediale, la San Raffaele, che mi ha permesso di poter studiare da casa o in giro mentre stavo lavorando. Solo gli esami, ovviamente, erano in sede. Con questa metodologia le cose si sono potute concludere bene ed è arrivata la laurea”.

di Simone Mori

Ci parli della tua tesi ?

“Un po’ sociologica e un po’ pedagogica. Il titolo della tesi è ‘Danzando le Emozioni’. Ho portato molto materiale che poteva essere utile in qualsiasi ambito per emozionare. Tipo la danza nella pubblicità o uno studio pilota di un progetto sul sociale che comprende un’associazione. Quest’associazione si chiama ‘Sballando Ballando’ ed è nata principalmente per cercare di educare i giovani ad  avere delle alternative alle stragi del sabato sera che nella mia zona, il Triveneto, sono purtroppo frequenti. Abbiamo pensato, perché non aiutare i ragazzi ad avere delle scelte diverse alla droga o all’alcol? La risposta è stata enorme. Si creano rapporti bellissimi tra i giovani e il ballo diventa aggregazione anche tra persone con disabilità. Vi invito a visitare il sito  www.sballandoballando.it per farvi un’idea. La cosa che vorrei chiedere al Ministro dell’Istruzione è di poter inserire questo tipo di metodologia educativa anche nelle scuole. L’arte aiuta  a crescere e ad essere  uomini sociali. Anche gli antichi greci tentavano nuove strade. Un messaggio lo vorrei mandare anche agli insegnanti: abbiamo bisogno di maggiore interattività tra insegnante e studente. Deve esserci collaborazione che accresca entrambi”.

Tu hai detto una frase secondo me è importantissima: “Non smettete mai di essere curiosi e non rinunciate mai alla conoscenza”. Puoi ampliare il concetto?

“Io lo vedo sulla mia disciplina che è il ballo. Molti miei colleghi e maestri non smettono mai di ampliare la loro interazione. Io ad esempio scopro ogni volta una danza diversa e mi butto nella sua conoscenza. Dobbiamo sempre cercare di andare oltre. Ad esempio ho una miriade di libri sulla danza che non ho ancora letto ma che con calma farò. La conoscenza è fondamentale e bisogna ogni giorno imparare qualcosa di più”.

Parliamo di “Ballando Con Le Stelle” che da nove edizioni ti vede tra i protagonisti. Solo la Titova ne ha fatte più di te. Quali sono state le sfide maggiori e le partner che più hai nel cuore?

“Con tutte le donne con le quali ho lavorato mi sono trovato bene. In sala prove ci sono stati momenti di tensione ma è normale perché si sta lavorando. Quella che mi sorprese di più fu Maria Elena Vandone con la quale vinsi la quarta edizione del programma. Positivamente stupito anche da Loredana Cannata, Anna Oxa e Dayane Mello.  In ogni caso sono rimasto in buoni rapporti con tutte le mie partner ma anche con altri concorrenti. Il clima è quasi sempre leggero e molto cordiale.

Sei anche scrittore! Questo ci era sfuggito…

“Mi hanno spesso chiesto di fare un’autobiografia ma io mi sono rifiutato perché secondo me a 32 anni non c’è moltissimo da dire. Allora è nato un libro intitolato ‘Racconti Senza Tempo’ insieme a Maria Grazia Gomena. Da un suo malessere interiore è  nato il tutto. Le dissi di scrivere pensieri su questo momento particolare e lei mi disse di sì ma con il mio supporto. Da lì abbiamo interagito mandandoci racconti tramite email finchè lei non ha raccolto il tutto e abbiamo  avuto la fortuna di vedere il nostro lavoro pubblicato. Sono brevi racconti alcuni gioiosi ed altri malinconici come lo è la vita”.

Ultimissima domanda. La giuria di Ballando. Mai pensato di picchiarli?

“Ma no! Alla fine sono più buoni di quello che vogliono sembrare”.

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