04/26/2024
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L’arte non si arrende: dalla tela al virtuale

A cura del ritrattista delle Dive Daniele Pacchiarotti

Nonostante i giorni, i mesi, passano lenti in una situazione ingarbugliata alla ricerca di una stabilità sanitaria-politica e di conseguenza emotiva, la vita continua e con essa tutte le nostre abitudini le nostre necessità ed i nostri doveri.
Tutto scorre malgrado le limitazioni a cui siamo sottoposti per via di questa epidemia ma che non ferma in noi (tantomeno in me) la voglia di produrre, di lavorare e passare le giornate con la fantasia e la convinzione che presto tutto questo passi non vanificando la nostra più sfrenata libertà di espressione in tutti i campi artistici e non.
Me ne sto qui davanti al mio cavalletto nel mio angolo dove il mio estro trova rifugio a ritrarre volti, sguardi, occhi speranzosi di un futuro certo.
Creo e riproduco foto di persone su tela, dipinte, perché come in fotografia, amo, attraverso quadri espressioni e gesti, riempire più case possibili e fermare un “istante” per sempre in modo che nel tempo qualcosa di me e dei soggetti in questione lasci traccia nell’infinita’ del tempo.
Guardandomi intorno noto con piacere che l’arte non ha confini e che gli artisti, di qualunque tipologia essi siano, non conoscono confini e quindi il mondo “virtuale”, una delle più grandi risorse che in tempi di pandemia esiste, offre la possibilità di vedere musei, iniziative di ogni tipo, concorsi on-line e persino sfilate di moda virtuali.
Tutto oramai a portata di schermo che sia quello del computer o quello della TV e molti artisti e performer stanno venendo fuori proprio durante quest’anno e chi ha più creatività emerge in una continua lotta all’idea migliore.
Stiamo andando verso una società che, se da una parte involve per tanti problemi, per altre non si ferma e cerca di evolvere.
Personalmente allo stesso tempo sono convinto che l’arte (e lo spettacolo in generale) sia un punto di incontro, che vada respirata, toccata con mano e visitata con tutti i sensi, con tutto il rispetto parlando ci ci mancano gli abbracci, il pubblico che applaude nelle trasmissioni che vive e canta nei concerti e che si emozioni davanti a qualsiasi tipo di spettacolo compreso il Festival di Sanremo che quest’anno per la prima volta forse farà meno degli applausi sotto le note delle canzoni tra la stupenda scenografia e motivi floreali appartenenti a questo magico e puntuale evento.
Ciò che stiamo vedendo ahimé per il momento, malgrado le continue innovazioni e adattamenti, è qualcosa di “asettico” purtroppo e siamo tutti un po’ più soli cercando di trovare strategie per non esserlo e, spero, che nei prossimi mesi pian piano riprenda il solito tran tran quotidiano, nella tanto caotica vita di un anno fa dove tutto sembrava scontato ma al quale dobbiamo e vogliamo assolutamente tornare!
La pittura è più forte di me; mi costringe a dipingere come vuole lei Pablo Picasso.

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Dottoressa Adelia Lu

redazione@gpmagazine.it

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