04/16/2024
HomeArteAlessio Beltrami: Musica, luce e design del ri-uso

Alessio Beltrami: Musica, luce e design del ri-uso

È un giovane studente universitario che ha creato i suoi primi progetti di arte e design sposando il concetto “nobile” del ri-uso

Piccoli artisti cresceranno. E cresceranno bene se le premesse sono quelle che abbiamo visto in questo giovane studente universitario di San Mauro Torinese (cintura nord-est del capoluogo piemontese ndr), Alessio Beltrami, che abbina arte, design e ri-uso. Sì, perché ciò che lui ha realizzato sposa appieno le esigenze di sostenibilità e riutilizzo di materiali destinati a diventare rifiuti. Per la serie: “non si butta niente e piuttosto ci inventiamo qualcosa”. Se poi questo concetto arriva dalle nuove generazioni, allora possiamo essere fiduciosi per un futuro più radioso, più creativo, più rispettoso.

Classe 2002, Alessio si è “inventato” degli accessori d’arredo, lampade e lampadari, realizzati con alcuni cd. Una volta accesi, esprimono una luce particolare, sfruttando la sorta di cromatura, insieme a dei tappi colorati (anche questi da ri-utilizzare), che genera un gioco di luci bellissimo. Il risultato è eccezionale e siamo certi che ognuno vorrà avere in casa una lampada o un lampadario così originale.  

Alessio, parlaci di te. Quale corso universitario frequenti e dove?

“Frequento il secondo anno di università presso l’Istituto d’Arte Applicata e Design di Torino. Il corso specifico che ho scelto è Product Design, dove si analizzano e si creano design di prodotti generici: dall’high-tech al fashion, dall’accessorio all’elettrodomestico, dall’oggetto di lusso a quello di uso quotidiano. Quindi si spazia in più campi, con l’obiettivo di realizzare progetti innovativi che tengano anche conto delle esigenze dell’utilizzatore”.

Come è nata la passione per il design?

“Ho conseguito il diploma di Liceo scientifico ma ho sempre avuto interesse per le materie artistiche e per il disegno tecnico. Quindi al termine dei 5 anni di liceo al mondo scientifico ho preferito quello più creativo, che mi avrebbe potuto aiutare a sviluppare questo mio interesse”.  

Parlaci di queste tue prime creazioni legate all’illuminazione attraverso oggetti di riuso come il cd. Come è nata l’idea?

“In questi ultimi anni sentiamo spesso parlare di sostenibilità, economia circolare, il problema dello smaltimento dei rifiuti e il mio primo pensiero è stato quello di creare qualcosa utilizzando oggetti riciclabili che avrebbero anche avuto un costo complessivo ridotto. Ecco l’idea di utilizzare i cd, messi uno accanto all’altro, ho cercato di dare una forma e da qui una lampada. Mi sono ispirato ad un pittore russo Kandinsky nelle cui opere d’arte esponeva le teorie sull’uso del colore: secondo lui il colore ha odore, sapore ma soprattutto un suono e da qui la mia scelta dell’utilizzo dei colori dell’arcobaleno”.

Che significato hanno?

“Per me hanno un significato molto importante, innanzitutto perché sono i primi progetti che ho realizzato al di fuori del programma universitario, ma anche perché sono un modo per esprimere me stesso: cd è musica, musica è luce, colore, allegria”.

Oltre ai cd che altro materiale hai utilizzato?

“Ho utilizzato anche tappi di bottiglie di acqua in plastica trasparente, che ho colorato proprio con i colori dell’arcobaleno, ciascuno con un colore diverso; ho scelto i tappi di plastica trasparente per far passare la luce e dare leggerezza alla struttura”.

La particolarità è data dal gioco di colori che le luce hanno attraverso i riflessi dei cd, giusto?

“Sì esatto, la luce della lampadina riflette proprio sui cd creando questo gioco di colori che si ritrovano anche nei tappi, in modo da attirare l’attenzione di chi lo guarda”.

Hai in mente altre creazioni simili?

“Mi piacerebbe molto pensare a nuove creazioni, ma ora devo concentrarmi sui lavori, su progetti che mi vengono assegnati come programma universitario che è molto impegnativo”. 

Nel settore dell’architettura e del design, cos’è che ti appassiona maggiormente?

“Mi piace l’idea di poter mettere in un progetto creatività, utilità, bellezza, originalità, qualità tutte combinate tra loro. Mi piace trasmettere emozioni a chi osserva”.

C’è qualche altro progetto su cui ti stai impegnando?

“Per il momento ho alcune idee ma sono solo bozze, solo idee che restano nella mia testa, in attesa di avere nuovamente un po’ di tempo per concretizzarle. Proseguendo nel mio percorso potrò imparare nuove nozioni che mi aiuteranno e ispireranno per i miei progetti futuri”.

Condividi Su:
Microbiota intestina
Grazia Urbano: La st

redazione@gpmagazine.it

Valuta Questo Articolo
NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO