04/24/2024
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Farmacisti in campo: L’esperienza dell’associazione FuturPharma

di Roberto Ruggiero –

Dal 2018 la dottoressa Rossana Matera si occupa della valorizzazione dei farmacisti. E lo ha fatto fondando l’associazione FuturPharma. L’emergenza Covid ha ribadito le peculiarità e l’importanza di questi professionisti.

Quali obiettivi si prefigge l’Associazione?
“L’associazione vuole costruire alleanze con gli altri professionisti del mondo della salute. Per questo i farmacisti chiedono un riconoscimento sanitario (economico), dal riconoscimento da parte delle istituzioni di farmacie e parafarmacie come primi luoghi di accesso alla salute, dall’inserimento dei farmacisti in tutti i luoghi in cui è presente il farmaco, e dall’aggiornamento oltre che da una maggiore definizione di competenze professionali nei luoghi ove egli sia già presente”.
In quali ambiti lavorativi, potrebbero essere trasferite le competenze del farmacista?
“La professione sanitaria del farmacista impone una sua conoscenza in campo medico- scientifico che si approfondisce con le analisi degli schemi terapeutici e lo studio delle eventuali interazioni farmaco-farmaco e farmaco-alimenti in corso di terapia farmacologica nelle patologie ad alto impatto sociale. Il farmacista può trasferire la sua cultura sanitaria ad ampio raggio, supportando le diverse figure sanitarie che oggi sono già oberate di tante incombenze, e che non riescono a sopportare un sistema ospedalocentrico che vede il paziente e lo riconosce tale solo nella cura delle malattie, ma che deve invece considerare e dare spazio ad una visione salutogenica del mondo della salute”.
Recentemente, è girata sui social una petizione da parte dei suoi colleghi, in merito alla proposta di una modifica del contratto, che veda una volta per tutte, riconosciuto, il vostro ruolo ‘sanitario’ e non commerciale. Cosa ne pensa, riguardo a questa modalità della petizione, per trovare una soluzione al problema? Lei ha partecipato a questa petizione?
“La strada della petizione per richiedere il riconoscimento sanitario non è una strada perseguibile, in quanto il Parlamento ha competenza unicamente in materia legislativa e non in materia contrattuale, per cui il sacrificio che hanno impiegato molti colleghi per produrre firme è stato vano. Caso diverso invece, appare riunire la categoria dei farmacisti per organizzare un piano comune che possa costruire le basi per richiedere al governo una revisione delle normative che disciplinano il contratto dei farmacisti”.
Sono passati anche diversi anni da quando il CCN dei farmacisti non è stato più rinnovato, Lei cosa ne pensa a riguardo? Non crede che la tipologia del contratto dei farmacisti ad oggi ancora in essere, sia ormai obsoleta e che vada cambiata, in quanto non dà merito né spiega le reali competenze che in realtà il farmacista riveste in farmacia?
“È chiaro e voglio sottolinearlo che il nostro non può essere considerato un ‘contratto speciale del farmacista’, tra l’altro espressamente di natura commerciale, così come oggi viene ad essere articolato, visto e considerato che gli attori che si siedono ai tavoli di contrattazione sono i sindacati Federfarma (dei titolari di farmacia) verso i sindacati del commercio e del turismo. La nostra natura professionale è depositata in seno al Ministero della Salute, dove il nostro certificato di professione sanitaria è chiaramente visibile grazie all’elenco delle professioni sanitarie e al dlgl.08/08/91, n.258. Il farmacista deve essere seguito da sindacati idonei, vale a dire, che appartengono al comparto sanitario”.

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Marco Tullio Barboni
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