05/02/2024
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Marco Capretti: “La voglia di ridere e divertirsi è nella natura dell’uomo”

E’ uno dei comici più apprezzati sulla scena. Il pubblico potrà apprezzarlo a breve in teatro con un spettacolo divertente. E’ lui stesso, Marco Capretti, che ce ne parla

Marco, partiamo dallo spettacolo che ci sarà dal 26 gennaio al 4 febbraio al Teatro Roma con “Un alieno sotto il tetto”. Puoi anticiparci qualcosa?

“Spero sarà divertente almeno quanto ci siamo divertiti a scriverlo, assieme a Valter Delle Donne. Si tratta di una stranissima convivenza tra lo stereotipo della coppia italiana e un essere proveniente da un’altra galassia, tante risate, colpi di scena ed ovviamente un finale toccante come piace a me”.

Sei protagonista insieme a Francesca Nunzi e Fabrizio Gaetani. Due compagni di viaggio molto bravi, sei d’accordo?

“Ho la fortuna di aver collaborato con tanti artisti molto bravi, Fabrizio è più un parente stretto che un collega, ci lega una profonda amicizia, in scena riesce a dare ai suoi personaggi caratteristiche sempre sorprendenti ed estremamente comiche. Su Francesca i complimenti sono superflui, è senza dubbio la più brava attrice che io conosca”.

Che aspettative hai riguardo a questo spettacolo?

“Speriamo in un ritorno massiccio del pubblico in sala, la magia del teatro non potrà mai essere sostituita da video di trenta secondi visti su un telefonino”.

Quanta voglia c’è di ridere nonostante anni particolarmente difficili? 

“La voglia di ridere e divertirsi è nella natura dell’uomo in particolare nel nostro Paese, che ha sempre sdrammatizzato le difficoltà con il sarcasmo e l’autoironia”.

E la comicità quanto può aiutare ad essere un elemento dirompente di distrazione?

“Nell’eccezione positiva del termine distrazione, credo aiuti molto, intendo nel cercare di affrontare i momenti di crisi con il giusto spirito, non nel porre l’attenzione in altre direzioni”.

Da “Made in Sud” ad oggi, come giudichi la tua carriera? Sei soddisfatto di quanto fatto?

“Il bello deve ancora arrivare, non sarò mai completamente soddisfatto, so che posso far ridere ancora e ancora e ancora”.

Far ridere sembra una cosa facile ma in realtà è complicato. Quali sono le difficoltà maggiori che può incontrare un comico sul palco?

“Per chi vive di comicità come me e gli altri comici in realtà non è così complicato, ci riesce davvero con naturalezza. Le difficoltà invece nel nostro lavoro sono sempre dietro l’angolo: da un’organizzazione non proprio professionale, a quelli che pagano in ritardo, ai disonesti che per ottenere uno sconto si inventano di tutto. Credo che se ci fossero tutti professionisti la nostra sarebbe una vita più semplice”.

Televisione e tanto teatro ma nella tua carriera ci sono anche tre film. Che differenze ci sono tra il palco e una macchina da presa?

“Tecnicamente tante, ma io le vivo tutte con la stessa emozione e adrenalina, sono benedizioni che mi rendono vivo, grato ed orgoglioso di quello che faccio”.

Tornando al titolo dello spettacolo, se un alieno dovesse sbarcare oggi sulla Terra, a cosa dovrebbe stare attento secondo te?

“All’indifferenza, alla mancanza di capacità di accettare le diversità, al finto politicamente corretto, credo tornerebbe a casa molto deluso”.

Qual è la caratteristica principale della tua comicità?

“Direi il mio essere trasversale, mai volgare, adatto un po a tutti, ragazzi, adulti e terza età; credo sia l’obiettivo di un comico, quello di cercare di far ridere tutti non soltanto una nicchia di affezionati”.

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