07/27/2024
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Marco Di Buono: Quattro chiacchiere per scoprire “cosa farà da grande”

di Mara Fux –

Conclamato attore e conduttore televisivo, il popolare volto di Rai Uno, torna su Rai Kid alla conquista del giovanissimo pubblico dei bambini

Hai un curriculum molto fitto di attività artistiche che comprendono teatro, radio e televisione. La vera popolarità arriva con la collaborazione per sette anni al fianco di Antonella Clerici ne “La Prova del Cuoco” (RaiUno). Come ti ha arricchito quella esperienza?

“Mi ha dato la possibilità di essere conosciuto ancora di più dal grande pubblico, di entrare nelle case di milioni di italiani ogni giorno in un orario così importante. Mi ha fatto scoprire il mondo della cucina, che mi aveva sempre appassionato, ma che in quegli anni ho potuto conoscere meglio soprattutto per quanto riguarda l’importanza delle materie prime e della stagionalità dei prodotti. Ho avuto la possibilità di avere a che fare con degli chef speciali con i quali ho potuto instaurare dei rapporti di amicizia che continuano tutt’oggi. Ho conosciuto Anna Moroni (indimenticabile il suo modo di chiamarmi: ‘Marcolì’) con la quale conducevo la rubrica ‘Le ricette della domenica’. Ma soprattutto ho potuto lavorare al fianco della grande Antonella Clerici, una professionista dalla quale c’è sempre da imparare, a cominciare da come si gestisce una diretta quotidiana, come si costruisce una squadra di lavoro in un clima di amicizia… e anche come si cucina un buon vitello tonnato”. (ride)

Nell’ambito della tua carriera ti sei dedicato molto al teatro ragazzi: un’esigenza di vita o una scelta professionale?

“Ho cominciato con il teatro ragazzi nel 1990 mentre frequentavo la scuola di teatro. È stata un’esperienza fondamentale per la mia formazione artistica, perché lavorare con i bambini è una palestra di vita e professionale continua che mi ha permesso di crearmi le basi per la mia esperienza televisiva da conduttore nel programma per ragazzi ‘La Banda dello Zecchino’ su RaiUno”.

Quanto ha influito nella tue scelte artistiche essere padre?

“Posso dire che mi ha dato una carica emotiva in più nel perseguire una strada già intrapresa”.

“Cosa farò da grande?” è il programma per bambini che conduci con successo su Rai Radio Kids. Come nasce il personaggio “Papà Marco”?

“Nasce con un programma sempre in onda su Radio Kids sulla cucina semplice e genuina alla portata di tutti, anche dei papà come me! L’idea è piaciuta così tanto che Papà Marco è diventata un vero e proprio personaggio di riferimento. Ora parla di viaggi, di cucina e di mestieri”.

Sappiamo che moltissimi bambini scrivono proponendo il mestiere che sognano di fare nel loro domani. Quali sono i mestieri più frequenti e quali invece ti son rimasti impressi per originalità?

“Tra i mestieri più frequenti il contadino: direi bellissimo questo desiderio di stare a contatto con la natura! E poi in tanti vogliono fare gli scienziati, i poliziotti. Come mestieri originali sicuramente da segnalare è quel bambino che vuole progettare i set della Lego. Una bambina, invece, mi ha detto che vuole fare la pompieressa. Uno che mi è rimasto in mente è il bambino che vuole diventare chitarrista havy metal… forse perché anche io lo sognavo da piccolo! Ma in assoluto tra i più originali c’è un bambino che vuole fare la spia per salvare il mondo e il bambino che vuole fare il cavaliere!”.

Trovi ci sia una forte differenza tra i mestieri sognati dai bambini della tua generazione e quelli della attuale?

“Devo dire che mi aspettavo più messaggi del tipo ‘voglio fare l’influencer’, ‘voglio fare lo youtuber’. E invece questi bambini sorprendono perché hanno gli stessi nostri sogni: i mestieri di ieri vincono ancora su quelli di oggi”.

Stabilito il mestiere della puntata, come scegli gli approfondimenti da trattare?

“La scelta del mestiere della puntata parte dal messaggio dei bambini. Dopodiché mi sbizzarrisco a cercare curiosità legate a quella professione insieme ad un’autrice. Un fil rouge di tutte le puntate sono le indicazioni sulle tappe da percorrere per intraprendere quella professione”.

Ti è mai capitato di consultarti con tua figlia per lo sviluppo di qualche proposta?

“Lei è stata la mia cavia quando facevo il programma di ricette di Radio Kids: la obbligavo a provarle tutte… ma non si è mai lamentata”. (ride) 

Progetti teatrali o televisivi in vista?

“Per ora continuate a seguirmi tutti i giorni su Radio Kids e anche sulla nuova piattaforma RaiPlaySound… E poi, per il futuro, continuate a tenere le orecchie ben aperte!”.

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