05/01/2024
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Federico Mella: Ballerino talentuoso in fase di ascesa

E’ stato tra i protagonisti del Gran Galà Carla Fracci lo scorso 4 marzo al Teatro Carcano di Milano. A soli diciotto anni si è esibito nel ruolo di Romeo in “Romeo e Giulietta”, preludio di un percorso importante frutto del suo talento artistico. Attualmente lavora con una grande maitre e coreografa di livello internazionale come Sabrina Bosco. Per lui le vie della danza sono infinite e continuerà a far parlare di sé

Federico, benvenuto. Come ti sei avvicinato al mondo della danza?

“Intanto vi ringrazio per l’opportunità. La mia passione per la danza nasce sin da quando sono piccolo. Mi hanno sempre affascinato tutte le attività inerenti al teatro e alla musica già da quando alle scuole elementari ci si prodigava alle recite scolastiche. Ma il mio approccio alla danza a livello professionale è avvenuto all’età di dodici anni circa, iniziando a frequentare quotidianamente una scuola di danza nella mia città natale”.

Dove ti sei formato?

“Come dicevo, inizio il mio percorso professionale nella mia città natale, Bergamo, dove ho avuto la possibilità di studiare oltre che alla danza classica, diversi stili. All’età di sedici anni ho iniziato a partecipare a diversi stage e corsi tenuti dai più grandi insegnanti del panorama nazionale e internazionale. Fino a quando a diciassette anni ho sostenuto un audizione per entrare in quella che poi sarebbe diventata la mia compagnia per dodici anni, il Balletto di Milano”.

Il tuo primo impegno lavorativo importante… quali ricordi?

“Ricordo con immenso amore il mio debutto da primo ballerino nel ruolo di Romeo in Romeo e Giulietta. Avevo solo 18 anni, acerbo e inesperto, ma con tanta voglia di fare e di emozionare. Era una sensazione del tutto nuova, ma sicuramente è stato quello il momento che più ha segnato il mio percorso artistico, e che ha stabilito il punto dal quale volevo partire per non tornare mai indietro e che ha consolidato il rapporto tra me e la danza indelebilmente”.

Come concili i tuoi impegni con la vita privata?

“Sicuramente questa è stata una delle fatiche più grandi, ma sono certo di non essere l’unico a pensarla così. Conciliare le due cose però, è facile, se le persone per te importanti capiscono realmente l’impegno che questo lavoro ti chiede. Io mi ritengo molto fortunato perché sia nelle amicizie, che nell’amore, ho trovato conforto e ispirazione quando ne avevo bisogno, e ne ho a mia volta dato quando gli altri ne necessitavano di più. Credo che questa sia la cosa più importante per fare in modo che una cosa non escluda l’altra”.

Un progetto a cui sei stato particolarmente legato e perché.

“Impossibile da non citare, il mio debutto nel ruolo di Siegfried ne ‘Il Lago dei Cigni’. Una delle sfide lavorative e artistiche più grandi mai affrontate, ma che mi ha particolarmente formato sia tecnicamente che interpretativamente.  Anche l’esperienza presso la Compagnia di Victor Ullate a Madrid ha avuto particolare importanza per me. Invece, un Altro progetto totalmente diverso, nel 2017, la possibilità di creare le coreografie per una produzione della mia compagnia, ‘Le mille e una notte di Sheherazade’. Lavoro svolto a quattro mani insieme al mio compagno di lavoro e di vita. Era una sfida che mi spaventava molto ma che allo stesso tempo usciva totalmente da quello che ero sempre stato abituato a fare, ovvero interpretare ciò che mi veniva richiesto. In questo caso, siamo stati noi a dover tracciare il percorso ad altri artisti, ed oltre ad essere stato un viaggio bellissimo condiviso con colleghi unici, mi ha arricchito molto sia come ballerino e coreografo che come persona”.

Stai lavorando a fianco di Sabrina Bosco, maitre e coreografa internazionale.

“Quasi per caso, nel pieno della pandemia, ho iniziato a collaborare con Sabrina, come insegnante presso la sua Accademia. Da lì a poco, abbiamo capito di aver un intesa artistica unica. Lavorare a fianco di un artista di questo calibro è ogni giorno un arricchimento e una scoperta. Il suo bagaglio di esperienza è infinito e mi mette sempre nelle condizioni di imparare qualcosa di nuovo. Ciò che per me è imprescindibile nel mio lavoro. Oltre ad essere una Maître du ballet, per me come suo ‘allievo’ e ballerino, di livello altissimo. Sono sicuro che questo sarà solo il primo di una lunga serie di progetti che porteremo a termine, la stimo davvero molto sia a livello artistico e professionale che a livello umano. Una grande fortuna averla incontrata nel mio percorso”.

I tuoi progetti futuri?

“Non mi piace fare troppi progetti per concentrarmi al meglio su quello che sto facendo ora. Ci sono molte novità che grazie anche a Sabrina, si stanno concretizzando, certamente cose diverse rispetto a quello a cui sono stato sempre abituato. Spero solo di riuscire a continuare a crescere come ballerino, artista, assistente, coreografo, persona e tanto altro, riuscendo in qualche modo a portare avanti tutte queste cose facendole al meglio delle mie possibilità non trascurando nulla”.

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