07/27/2024
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Michal Krcmar: “Volevo giocare a hockey su ghiaccio ma il destino mi ha portato altrove”

di Antonio Desiderio –

E’ étoile del Finnish Ballet e dotato di un talento clamoroso che lo rendono un ballerino classico adatto a qualsiasi ruolo, che interpreta in maniera magistrale. Lui si chiama Michal Krcmar e per noi è un onore ospitare un artista apprezzato in tutto il mondo. 

Michal Come ti sei avvicinato alla danza?

 “Grazie mille per il vostro invito. Mia madre ha scoperto il talento per la danza e la musicalità quando ero molto piccolo. Quando avevo sette anni mi ha portato a una lezione di danza classica per sapere il parere di un insegnante di danza classica. L’insegnante mi ha consigliato di provare l’esame alla scuola statale a Praga dopo la prima lezione”.

Al tempo nel tuo Paese era strano che un uomo facesse danza?

“Certo, era molto strano. Forse è un po’ meglio oggi, ma comunque ancora strano. Ho sempre desiderato essere un atleta professionale. Volevo giocare a hockey su ghiaccio e calcio. Ma il destino mi ha portato altrove. Principalmente per ragioni economiche. Se un bambino pratica questi sport è molto costoso, ma il balletto negli anni ’90 era per i ragazzi quasi gratuito”.

Quali ricordi hai dei tuoi periodi di studi?

“Continuo a credere che gli 8 anni di scuola nazionale siano stati finora il periodo più difficile della mia carriera. Specialmente i primi quattro anni di studio, per qualche motivo non ho mai voluto veramente fare danza classica. Onestamente non so cosa mi abbia fatto andare avanti. Sono stato educato a non arrendermi mai, che la parola impossibile non esiste. Quindi ho continuato ad andare avanti. Qualcosa è cambiato all’età di 15 anni. Ho iniziato a fare spettacoli e belle esibizioni sui palcoscenici e ho scoperto il vero scopo del mio futuro mestiere. Ho ritrovato la passione e la sensazione di esibirmi dal vivo”.

Quando hai danzato il tuo primo ruolo?

“Per la prima volta in una produzione completa ho ballato il Principe in ‘La bella addormentata’ quando avevo solo 17 anni. Grazie alla stretta collaborazione della nostra scuola e del balletto nazionale ceco”.

Quale ruolo ami ballare e perché?

“Amo ballare Basilio in ‘Don Quijote’ perché non devo recitare e fingere il ruolo, posso essere veramente me stesso come se fossi fuori dal palco. Mi piace tantissimo fare anche Spartacus, Onegin, Solor, Conrad… ma Basilio è il numero uno”.

Sei ‘Principal’ al Balletto Finlandese di Helsinki. Come senti dentro te questa importante carica?

“La responsabilità è enorme perché ottenere questo onore e questa posizione è una cosa. Ma ricoprire questo grado per oltre dieci anni, allenarmi ogni giorno per essere nella mia forma migliore è un’altra cosa, è molto difficile. Richiede molta dedizione, andare avanti soprattutto durante i giorni brutti, senza fermarsi, senza rimorsi, prendersi ogni giorno questa responsabilità e fiducia come se fosse l’ ultimo momento di carriera. Così un giorno potrò guardarmi indietro ed essere orgoglioso per quello che ho fatto. Che sono stato un buon esempio non solo come ballerino, artista ma soprattutto come essere umano”.

Progetti futuri?

“Niente che valga veramente la pena menzionare. Sicuramente arriveranno alcuni spettacoli entusiasmanti, ma non vorrei ‘spoilerarli’ nel caso in cui non funzioni. Preferisco concentrarmi sul presente”.

La danza per te in una sola parola…

“Redenzione”.

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